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Restano le incognite sui mercati azionari

Dopo una prima metà del 2022 complicata e caratterizzata da forte volatilità per i mercati azionari, il secondo semestre dovrebbe presentare ancora ostacoli.

di Redazione Soldionline 9 ago 2022 ore 10:38

Dopo una prima metà del 2022 complicata e caratterizzata da forte volatilità per i mercati azionari, il secondo semestre dovrebbe presentare ancora ostacoli.

In particolare, secondo gli analisti di Anima la crescita globale è a rischio, mentre le banche centrali non sembrano intenzionate a concedere una tregua nella lotta all’inflazione. “L’elemento più positivo arriva, paradossalmente, dalle valutazioni di bond e azioni: molte delle notizie negative sembrano essere già state scontate dai mercati”, hanno evidenziato gli esperti.

Sulla base di queste indicazioni nell’analisi seguente gli analisti di Anima forniscono alcune strategie di investimento sui principali mercati azionari.

 

azioni-europaDopo un percorso molto accidentato nel primo semestre, la strada dei mercati finanziari non sarà priva di ostacoli.

Tutt’altro. La crescita globale è a rischio e gli USA sono entrati in recessione tecnica, mentre le banche centrali non sembrano intenzionate a concedere una tregua nella lotta all’inflazione e le variabili esogene non accennano a diminuire d’importanza.

L’elemento più positivo arriva, paradossalmente, dalle valutazioni di bond e azioni: molte delle notizie negative sembrano essere già state scontate dai mercati, che, su alcune asset class, come l’obbligazionario corporate di maggior qualità, tornano a offrire rendimenti interessanti.

 

Italia: l’instabilità impone un approccio tattico

Fino ad ora l’Italia, a livello di trend macro e di mercato, si è mossa in linea con le principali economie. Le tensioni sullo spread, alimentate dall’instabilità po- litica, dovrebbero essere in parte contenute dallo strumento anti-frammentazione predisposto dalla BCE. Gli indici PMI pubblicati nel mese di luglio sono rimasti in territorio espansivo, ma il calo della componente nuovi ordini è stato marcato. A livello micro, i risultati delle trimestrali hanno mostrato complessivamente una certa resilienza da parte di diverse società, a livelli quasi sorprendenti.

In questo contesto, conserviamo l’approccio prudente dei mesi scorsi, privilegiando i finanziari, che beneficiano del rialzo dei tassi, e sottopesando il settore industriale, in cui i margini potrebbero subire le fluttuazioni del prezzo di materie prime e dei costi energetici. Sottopesiamo anche i beni voluttuari, sensibili alla forte in- flazione e ai rischi di stagnazione. In termini prospettici, permangono rischi importanti per la crescita economica e per la capacità delle aziende di difendere i margini nei prossimi trimestri.

 

Europa: diverse incognite inducono alla prudenza

Nelle prime settimane di luglio i mercati hanno reagito alle forti perdite di inizio estate con un rimbalzo, che però non esclude il permanere di livelli di volatilità elevati e di pressioni legate all’aggiustamento delle attese sugli utili, ancora piuttosto ottimistiche. Gli sviluppi macroeconomici, i rischi geopolitici e l’orientamento ancora restrittivo delle banche centrali suggeriscono cautela. L’asset class rimane quindi sottopesata e il focus resta sulla generazione di alpha.

A questo proposito, ci sono sotto-settori con profili di rischio molto diversi all’interno dei vari settori. Per questo, ad esempio, la view è positiva su beni di prima necessità e healthcare, ma anche sui beni voluttuari, grazie alle attese positive sul comparto del lusso; giudizio neutrale su energetici, information technology e bancari; negativo su materiali di base, industriali ed assicurativi.

 

USA: occhi puntati sulla correzione

Il posizionamento sui fondi a benchmark è di sottopeso, dal momento che si ritiene probabile un’altra fase di correzione del mercato. Molte società, preoccupate di non poter scaricare l’aumento dei costi e di non riuscire a smaltire le scorte, stanno rivedendo al ribasso le stime di crescita.

Tuttavia, per ora il mercato non registra reazioni eccessivamente negative poiché parte di questi timori erano già riflessi nelle quotazioni e la prudenza delle aziende sembra anzi essere apprezzata.

L’allocazione settoriale privilegia settori come tecnologia, consumi discrezionali, consumi non discrezionali ed healthcare.

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