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Problema liquidità sui mercati obbligazionari

Abbiamo scelto di dedicare, da lunedì scorso, questa pagina di approfondimento alle obbligazioni, ed ai rischi del portafoglio obbligazionario

di Redazione Soldionline 30 apr 2015 ore 09:25

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO
1.     Altre domande per il vostro consulente.
Dopo le tre domande di ieri (che hanno avuto un discreto successo tra i lettori) vi suggeriamo altre quattro domande per il vostro consulente abituale: 1) come spiega un rialzo dei rendimenti del Bund decennale dallo 0,09% al 0,29% in poche sedute? Vi consigliamo di fare notare che il rendimento è triplicato! (ne parliamo anche nella terza sezione, Analisi) 2) Perché il BTp decennale oggi vale quanto valeva il 23 gennaio, dopo l’annuncio di QE da parte di Draghi? Dove è finito il rialzo? 3) Come si spiega che il DAX ha subito ieri la caduta più ampia (in punti) dal 2008? E’ il momento di comperare o vendere? 4) che cosa ci fa il petrolio a 59$ sul Nymex quando i dati economici sono sfavorevoli? Non doveva crollare?  Anche su queste quattro domande, le risposte di Recce’d le conoscete da qualche settimana. Oggi precisiamo solo che, a nostro parere, ieri si sono riaperte le danze: attenzione oggi ai dati per l’inflazione USA e domani all’indice ISM, perché la volatilità vista ieri potrebbe aumentare ancora [importante per: valute ed obbligazioni (globale)].

2.     Fed e GDP.  Il dato per il GDP USA del primo trimestre è uscito molto debole (come vi avevamo anticipato più di una volta) e in serata la Federal Reserve nella sua dichiarazione ha rivisto al ribasso le stime di crescita, senza modificare nulla (per ora) sulla tempistica dei rialzi dei tassi; risultato: il dollaro vale 1,1100 contro euro, ma il Treasury decennale rende ancora più del 2% [importante per: equity ed obbligazioni (USA)]

3.     BCE e credito. La BCE ieri ha ancora aumentato i fondi a disposizione del sistema bancario greco; nella stessa giornata sono stati pubblicati i dati per la crescita del credito in Eurozona, che ha fatto registrare per la prima volta dopo 3 anni un (minimo) incremento (grafico sotto). Nella medesima giornata, il rialzo generalizato dei rendimenti (vendite sulle obbligazioni) ha fatto parlare molti della fine della fase di discesa del costo del debito in Eurozona [importante per: obbligazioni (Eurozona)]

4.     BoJ e yen. Dalla riunione della Bank of Japan di stamattina è uscito un nulla di fatto: è una conferma che la BoJ è stretta in una morsa da cui è difficile uscire. I politici del Governo vorrebbero ancora più QE dalla BoJ, ma gli Industriali giapponesi hanno già chiesto di smetterla con questo inefficace “monetary easing”, e stamattina la conferma arriva dal dato per la produzione industriale, in calo per ils econdo mese consecutivo. Così la Borsa perde il 2,5% e lo yen sale a 118,50 contro USD: l’attesa si sposta sul dato del prossimo 20 maggio per il GDP giapponese [importante per: equity ed obbligazioni (Giappone)].

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L'OPERATIVITA'

Equity USA: che cosa c’è dentro questi prezzi? Anche oggi restiamo sui settori della Borsa USA e sulla loro valutazione: abbiamo già scritto, e lo riportiamo ancora nella tabella in basso, che la stima del P/E forward (sugli utili attesi) della Borsa USA oggi supera 17; mentre per il settore tecnologia scende a 16, all’estremo opposto troviamo il 30 per l’energia, 20 per il settore consumer staples, 19 per il settore dei consumer discretionary, 18 per i farmaceutici. Dall’esame delle ultime due colonne di questa tabella, potete vedere che il P/E dell’indice S&P 500 supera del 10% la sua stessa media tra il 2000 ed oggi, e che sono tre i settori che si collocano molto sopra la loro media di settore: l’energia, i consumer staples e le utilities. Questi settori sono dunque da considerare “costosi”, e pertanto da evitare nelle scelte di portafoglio. All’opposto abbiamo tecnologia e telecomunicazioni, settori “a buon mercato”, che quindi all’interno di un portafoglio andrebbero privilegiati. Su queste basi si può mettere in pratica una strategia di investimento settoriale, ma si dovrebbe avere però la possibilità di chiudere il rischio sull’indice di mercato (lo S&P 500) con una operazione di copertura ovvero di hedge, data la valutazione della media del mercato. Chi ha interesse ad  approfondire può contattarci agli indirizzi che trovate sul sito. Naturalmente, tutto quanto abbiamo detto sin qui richiede poi che si verifichi, settimana dopo settimana, come cambiano le valutazioni “forward”, ovvero le stime per gli utili 2015, sulle quali si basano i dati qui sotto.

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L'ANALISI
Liquidità dei mercati obbligazionari. Abbiamo scelto di dedicare, da lunedì scorso, questa pagina di approfondimento alle obbligazioni, ed ai rischi del portafoglio obbligazionario. Abbiamo acceso i riflettori sul rischio più grande di tutti, in questo momento: la mancanza di liquidità, che colpisce sia i mercati obbligazionari dell’Eurozona, sia quelli degli USA. Ieri, questa sezione di Analisi si chiudeva con la frase seguente: “Perché deve preoccupare anche noi investitori? Perché in un mercato così poco liquido, tutti i movimenti di prezzo sono amplificati: quindi, non potrete stupirvi se una delle prossime mattine i prezzi delle obbligazioni lunghe fossero 10 punti distanti da dove li avete lasciati la sera prima.”. Il lettore scuserà l’auto-citazione, che è sempre antipatica: ma ci serve per collegarci all’attualità. E l’attualità in questo senso ci ha offerto, e proprio ieri, un esempio molto efficace: nella tabella qui sotto vedete quello che è successo nella sola giornata di ieri ai rendimenti obbligazionari. Nella terza colonna, l’ultima a destra, potete leggere quale è stato l’aumento (in percentuale) dei rendimenti dei Titoli di Stato nella seduta di ieri, alla chiusura dell’Europa. Notate bene: ieri non c’era alcuna ragione specifica di tensione, non era venuto alla luce alcun nuovo rischio per i mercati. I dati di ieri ci servono quindi per dimostrare che la scarsa liquidità amplifica, inevitabilmente, la volatilità dei rendimenti, e quindi dei prezzi delle obbligazioni. E quindi anche del valore dei vostri investimenti.

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