S&P 500: la flessione del petrolio cambia le previsioni degli analisti
Poco più di un mese per cambiare prospettive. Un mese in cui il prezzo del petrolio ha proseguito, oltre ogni precedente aspettativa, la sua corsa verso il basso. E l'outlook azionario ne risente
di Marco Delugan 11 gen 2016 ore 12:18Quando circa un mese fa gli strategist di Wall Street definivano le prospettive dei mercati azionari per il 2016, il petrolio quotava intorno ai 40 dollari al barile. E in molti prevedevano che nel corso del 2016 sarebbe poi risalito.
Adesso le cose non stiano più così: sia il WTI (New York) che il Brent (Londra) quotano poco sopra i 30 dollari, e in molti prevedono un'ulteriore flessione nel corso dei prossimi mesi.
In base a questo nuovo scenario, molti hanno modificato il loro outlook.L'ultima, in ordine di tempo, è stata Goldman Sachs, che ha avvertito venerdì scorso i sui clienti di quanto l'andamento del petrolio possa risultare negativo per le quotazioni azionarie.
David Kostin, analista presso Goldman Sachs, ha infatti dichiarato:
Abbiamo abbassato le nostre previsioni sugli EPS (utili per azione) dello S&P500 di 3 dollari a 107 e 126 per il, il 2016 e il 2017.
In questo cambio di visione Kostin segue, tra glia altri, David Bianco di Deutsche Bank e Jonathan Golub di RBC Capital's.
A spingere verso il basso le stime degli utili per azione dello S&P 500 sono le prospettive delle aziende del settore energetico. Lo S&P 500 risulta particolarmente sensibile all'andamento dell'Energia, che nel 2014 contava per circa il 12% degli EPS complessivi.
Secondo Kostin, l'EPS del comparto energetico realizzerà una perdita di due dollari già nel 2015. Dato importante, perché è la prima volta dal 1967 che l'EPS del comparto energetico ha un andamento negativo su base annua.
E il 2016 potrebbe essere anche peggio, come ha osservato anche Fadel Gheit di Oppenheimer.