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Mercati emergenti: nel 2021 i driver saranno vaccino, elezioni USA e dollaro debole

Secondo le analisi di 3 esperti di Schroders, Cina, Taiwan e Corea del Sud sono state capaci di contenere il virus in maniera più efficace. Al contrario, non è stato così per altre realtà emergenti

di Redazione Lapenna del Web 28 dic 2020 ore 14:47

mercati-emergenti_7Il Covid-19 ha avuto un grande impatto sui mercati emergenti nel 2020, pur avendo effetti differenti in base alla zona geografica. Secondo le analisi di 3 esperti di Schroders, Cina, Taiwan e Corea del Sud sono state capaci di contenere il virus in maniera più efficace. Al contrario, altre realtà emergenti sono davanti alla seconda ondata o stanno affrontando i primi segni della ripresa che durerà, secondo le previsioni, per tutto il 2021 se sussisterà il supporto dei vaccini.

 

David Rees, Senior Emerging Markets Economist di Schroders, ha affermato che la ripresa economica nei mercati emergenti prosegue. La contrazione economica è stata stimata a 1,9%, mentre l'espansione nel 2021 è stimata a 6,9%, con la Cina in testa al 9%.

 

Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities, afferma che saranno le elezioni USA e le prospettive sul vaccino a dare i giusti segnali positivi al mercato azionario emergente. Lo sviluppo di vaccini efficaci, si prevede, ripristinerà il regolare ciclo sociale entro l'inizio del 2022. Anche e nonostante la rinnovata debolezza economica del quarto trimestre, trainata da una terza ondata pandemica, la crescita globale rimane debole nella prima metà del 2021.

Il risultato delle elezioni USA svolge un ruolo chiave per lo sviluppo dei mercati emergenti in quanto le previsioni vedono l'Amministrazione Biden come a un possibile portatore di deficit fiscale negli USA, e di conseguenza un dollaro più debole che consentirà all'azionario emergente di sovraperformare. L'approccio americano con la Cina sarà meno unilaterale.

La dispersione di performance nei mercati, valute e settori del 2020, sono stati notevoli. I settori sensibili o ciclici hanno sottoperformato. Saranno vaccino ed elezioni USA a portare il cambiamento nel mercato degli emergenti, riducendo il rischio di investimenti. L'analisi mette al corrente che potrebbe esserci una svolta nel volume di nuovi crediti emessi in Cina, oltre che il ritiro delle misure economiche di stimolo da parte delle banche centrali.

Nel lungo termine ci si aspetta una crescita contenuta, con titoli growth tra i favoriti.

 

James Barrineau, Head of Global EMD Strategy, afferma che sarà il dollaro debole a incentivare la crescita dei bond emergenti. Le probabilità che il dollaro si indebolisca sono molto alte, con una crescita sia del disavanzo delle partite correnti che del deficit fiscale negli Stati Uniti. Nei mercati emergenti si stima che le valute siano generalmente sottovalutate (più in Sudamerica che in Asia), con tassi d'interesse locali scesi ai minimi storici.

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