Nel 2015 prevista una migliore crescita e una bassa inflazione nell’Eurozona
Secondo Credit Suisse le prospettive di crescita più promettenti sono quelle di Spagna e Germania, mentre l’Italia resterà parecchio indietro rispetto ad altre economie di grandi dimensioni
di Mauro Introzzi 8 dic 2014 ore 10:29A cura di Björn Eberhardt, Global Macro Research Private Banking & Wealth Management Credit Suisse
La crescita economica dell’Eurozona nel 2014 ha disatteso le aspettative di inizio anno. Negli ultimi mesi, importanti sviluppi hanno migliorato le prospettive di crescita per il 2015. A parte la significativa flessione del tasso di cambio dell’euro e dei prezzi del petrolio, la politica monetaria è stata allentata e, con ogni probabilità, si procederà anche a un ulteriore allentamento. Quest’ultimo sviluppo è del tutto in linea con la conclusione dell’approfondito esame sulle banche europee di grandi dimensioni. Inoltre dovrebbe contribuire a migliorare la disponibilità del credito per le piccole e medie imprese. Tuttavia sussistono ancora rischi politici, comprese le eventuali elezioni anticipate in Grecia e le elezioni generali in Spagna, in cui si potrebbe registrare un rafforzamento dei partiti di protesta anti-austerity e un rallentamento del progresso delle riforme.
PREVEDIAMO UNA SOLIDA CRESCITA DELLA GERMANIA
Considerato l’insieme positivo di fattori esterni summenzionato, prevediamo che l’economia tedesca registrerà tassi di crescita più alti degli ultimi due trimestri. La domanda interna dovrebbe tenere generalmente bene. Inoltre le favorevoli condizioni del mercato del lavoro e il rialzo dei salari reali sostengono i consumi privati (la nuova legislazione sui salari minimi entrerà in vigore il 1° gennaio 2015). Riteniamo che le spese per gli investimenti, che, tra le altre cose, hanno risentito delle sanzioni alla Russia e della debolezza nell’Eurozona, con ogni probabilità si stabilizzeranno, mentre la crescita delle esportazioni dovrebbe trarre vantaggio dall’indebolimento dell’euro.
LA DOMANDA CONTENUTA DOVREBBE SOSTENERE LA CRESCITA IN FRANCIA
La crescita economica in Francia nel 2014 ha risentito di un rialzo dell’IVA, di un incremento della disoccupazione che ha inciso negativamente sulla fiducia dei consumatori e dei cambiamenti normativi che hanno pesato sul settore edilizio. Quest’ultime tendenze sono state regolate e prevediamo che le attività edilizie registreranno un minimo all’inizio del 2015. Per un incremento della crescita dei consumi privati devono migliorare le condizioni sul mercato del lavoro.
Tuttavia, anni di debole crescita dei consumi sono risultati in una domanda decisamente trattenuta. Lo stesso dicasi per le spese d’investimento, che potrebbero venir sostenute anche dalla diminuzione della base dei costi delle società. Cià grazie a ulteriori tagli ai contributi destinati alla previdenza sociale.
PROSPETTIVE SOLIDE PER LA SPAGNA, MA RISCHI POLITICI
Prevediamo che l’outperformance della crescita spagnola proseguirà anche nel 2015. Il paese sta godendo dei benefici di una tempestiva implementazione delle riforme strutturali volte a migliorare la competitività. La recente flessione del tasso di cambio dell’euro dovrebbe persino accentuare ulteriormente questa tendenza. Il mercato del lavoro sta già mostrando segnali di una svolta in positivo, sebbene la ripresa del mercato immobiliare potrebbe richiedere ancora del tempo. A parte queste prospettive economiche al rialzo, sussistono ancora rischi politici. Le elezioni generali sono previste per il 2015 e il malessere dell’opinione pubblica per gli effetti negativi nel breve termine delle riforme strutturali potrebbe far convogliare una grande quantità di voti nel nuovo partito di sinistra «Podemos», fondato di recente. Ciò implica il rischio di un rallentamento del progresso delle riforme in Spagna.
L’ITALIA DOVREBBE DA ULTIMO USCIRE DALLA RECESSIONE, MA LE PROSPETTIVE SONO ATTENUATE
L’economia italiana è in piena recessione dal secondo semestre del 2012, e ciò frena la fiducia di imprese e consumatori. Gli indicatori anticipatori segnalano che la dinamica economica è ancora ridotta, mentre il paese deve ancora fare i conti con importanti problemi strutturali. Il processo legislativo di riforma del mercato del lavoro è stato avviato e gran parte della stessa dovrebbe essere implementata nel PRIMO SEMESTRE 2015. Tuttavia urge ancora una deregulation di determinati settori e professioni per migliorare la competitività dell’Italia. Quindi prevediamo anche che le prospettive di crescita dell’Italia nel 2015 saranno meno brillanti rispetto ad altre importanti economie dell’Eurozona.