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Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci

Previsioni di Borsa: su Piano Bar, il Report che parla di Indici USA, Bond USA, Dollar Index, Euro-Dollaro, Oro e Argento con le Onde di Elliott e Fibonacci

di Redazione Soldionline 23 ott 2017 ore 10:48

A cura di Virginio Frigieri


Previsioni di Borsa : Linea di fondo

Finita la correzione di onda 4, i principali indici europei sono ora alle prese con l'onda 5 di grado minor alla cui fine saranno chiuse tutte le onde 5 di grado superiore fino al Supercycle che andrà a chiudere la [III] di GrandSupercycle. L'ottimismo e la compiacenza degli investitori rimangono estremi e l'EuroStoxx 600 ed altri indici sono oggi più sopravvalutati di quanto non lo fossero nel 2007. Il Dax è arrivato a rompere la soglia psicologica dei 13.000 punti e perdurando l'attuale clima di fiducia potrebbe raggiungere e superare di poco i 14.000 punti. Il FTSE100 a cui dedicheremo più spazio è stato più debole e potrà proseguire il suo cammino rialzista solo superando il massimo di tutti i tempi dello scorso 2 giugno. Sintomi analoghi di bull-market in esaurimento si rilevano poi sugli indici americani e vari emergenti asiatici che non tratteremo qua. Tuttavia è chiaro che con queste premesse staremo molto attenti a cogliere i primi segnai che il marcato orso manderà prima di quanto ci si possa immaginare.

 

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L'indice Zew è salito da 17 a 17,6 in ottobre ma sotto le attese degli analisti che si aspettavano un ritorno tra 19 e 20 punti. Anche la fiducia dei consumatori flette leggermente tornando a 10,8 il valore di luglio dal precedente 10,9.

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Previsioni di Borsa: Indici Azionari

Indice Eurostoxx50:
L'Euro Stoxx50 allo stato attuale vede due onde concluse (1) e (2) e l'onda (3) in itinere che avrebbe già sviluppato un'onda 1 e un'onda 2 e si appresterebbe all'accelerazione ribassista dell'onda 3 di (3).
Tuttavia l'onda 2 si sta avvicinando parecchio all'origine di onda 1 e noi sappiamo che per nessun motivo l'onda 2 può ritracciare più del 100% di onda 1 per cui se dovesse accadere che il rialzo val oltre, avremmo invalidato il modello e dovremo rivedere il conteggio.

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EuroStoxx600

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Anche EuroStoxx600 è ormai in onda 5 anche se meno definita del DAX. Indicativamente l'onda 5 potrebbe terminare tra i 400 e i 420 punti. Già lo scorso mese di maggio alcuni pesi massimi finanziari come Paul Tudor Jones avevano iniziato a lanciare avvertimenti sulle valutazioni del mercato azionario americano. In Europa, non solo le stesse valutazioni suggeriscono che una bolla dovrebbe scoppiare presto, ma è anche la valutazione pura e semplice del tempo che queste valutazioni estreme stanno durando, che a maggior ragione giustifica tali conclusioni. Sotto ripropongo il grafico dell'EuroStoxx600 pubblicato da European Financial Forecast di Elliott Wave International, che  sotto al grafico riporta il rapporto P/E stimato da Bloomberg. Nel grafico si vede bene come tale rapporto che prima della crisi del 2007 si attestava attorno a 14 negli ultimi 3 anni ha oscillato continuamente tra 14 e 17. Anche questi warning, c'è da scommettere che cadranno nel vuoto, finchè il mercato orso non sarà evidente a tutti.

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FTSE100
Sul FTSE100 e l'Inghilterra in generale, ormai in uscita dall'Europa dobbiamo analizzare varie cosette.. Il FTSE100 a differenza del Dax ha rotto il massimo storico di dicembre 1999 solo a dicembre dello scorso anno e ad oggi si posiziona un 8-9% sopra quei massimi come si vede nel grafico monthly sottostante.

 

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Rispetto a Francia e Italia che quei massimi li vedono ancora col binocolo niente male; tuttavia se si rapportano i valori del FTSE100 all'indice dei prezzi alla produzione (PPI) che risentono dell'inflazione di questo lungo periodo, ecco che  il risultato diventa un bel -20% come mostra il grafico di European Financial Forecast di Elliott Wave International riportato sotto.

 

Il divario che potete osservare tra questi due indici è importante, sopratutto il secondo perchè cattura meglio l'esperienza media dell'investitore in azioni, in quanto rappresenta e misura i portafogli azionari in termini di "paniere di beni" fisici che possono essere acquistati, piuttosto che in termini di libera fluttuazione dell'unità monetaria. E da questo grafico si capisce anche perchè molti attori della comunità finanziaria continuano a mostrare alti livelli di ottimismo (dopotutto se osservo solo il FTSE100 vedo che le quotazioni nominali hanno comunque portato a nuovi massimi di tutti i tempi), anche se l'inglese medio sulla strada continua a comportarsi di concerto con un peggioramento della situazione finanziaria globale. Quando questi due indici andranno giù insieme, gli investitori in azioni avranno pochi posti in cui nascondersi. Perchè il rapporto FTSE/PPI possa scendere occorre che i prezzi delle azioni scendano più velocemente dei Prezzi alla produzione anche se i prezzi alla produzione precipitassero in un ambiente di deflazione generalizzato. Una contrazione a livello di società, del credito contribuirà potentemente a questa spirale verso il basso, e diverse metriche recenti già confermano che i consumatori britannici stanno trovando, ogni giorno, maggiori difficoltà nel trovare credito. Il prossimo grafico mostra che la spesa dei consumatori del Regno Unito ha recentemente subito il suo periodo più lungo di contrazione dal 2013, mentre "i salari ristagnano e prezzi in aumento mordono sui bilanci delle famiglie.

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"Gli acquisti discrezionali della famiglia come abbigliamento e casalinghi, sono stati particolarmente deboli, esacerbando la fragilità della prospettiva economica." (ft, 8/7/17) Secondo il Financial Times, "la Gran Bretagna non è riuscita a riguadagnare slancio economico dopo un rallentamento della crescita all'inizio dell'anno."

 

Lo scorso 29 settembre Bloomberg suggeriva anche che la società sta ora affrontando la montagna del credito con questo titolo: "La baldoria da indebitamento lentamente raffredda il punto di ebollizione"
"Cresce l'evidenza che la crescita del credito al consumo ha raggiunto il picco"; le famiglie britanniche continuano ad accumulare debito alla velocità pari a cinque volte il tasso di crescita salariale, dice l'articolo. Un report di settembre del comitato britannico per la politica finanziaria considera, quello del credito al consumo, come un rischio critico in quanto gli ammortamenti sui prestiti non garantiti superano le ipoteche di 10 volte. "Non può andare avanti per sempre", scrive Bloomberg. "La crescita dei prestiti non garantiti rimane insostenibile."

 

In realtà, anche i prestiti garantiti, (cioè i mutui) mostrano nuovi segni di rallentamento. Il seguente grafico dei dati consolidati delle sei grandi banche (Barclays, HSBC, Lloyds, Royal Bank of Scotland, Santander UK e Virgin Money)  mostrano che le approvazioni mensili di mutui hanno sfiorato quasi tre anni fa quota 50.000. Due picchi inferiori si sono verificati nel 2015 e nel 2017, a segnare un chiaro down-trend, con cifre separate compilate dalla Banca dell'Inghilterra che conferma la debolezza.

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Secondo Bloomberg, le approvazioni di ipoteca “continuano ad indicare un mercato degli alloggi anemico" ... e la metafora dovrebbe descrivere perfettamente l'economia nel suo insieme durante la deflazione.

 

Secondo WebMD.com, l'anemia proviene da un declino in globuli rossi, con conseguente capacità diminuita del sangue di trasportare ossigeno. L'inizio della deflazione dovrebbe accadere in maniera analoga, poiché un declino del credito diminuisce la capacità dell'economia di trasportare il capitale. I sintomi dell'anemia si accendono solitamente gradualmente, ma durante il trauma, possono sopraffare rapidamente i pazienti, causando la confusione e infine la perdita di coscienza. Dati i tempi odierni con un'economia dipendente dal credito si potrebbero vedere le luci spegnersi improvvisamente e prima di quanto chiunque possa prevedere.

 

Anche sul mercato immobiliare le cose non vanno a gonfie vele anche se le apparenze direbbero il contrario..
Dopo un inizio incerto nel 2017, gli immobili commerciali sono riusciti a sfidare le "aspettative" di una diminuzione indotta dalla Brexit. Secondo un importante broker del settore, nel distretto finanziario di Londra, nella prima metà del 2017, le società hanno affittato 3,2 milioni di metri quadri di uffici con un incremento del 19% anno su anno. I dati per ora, stanno quindi dando ragione a quegli analisti che hanno creduto che la Brexit non avrebbe indebolito l'economia britannica. Tuttavia, i cambiamenti sottili nella domanda per i vari tipi di proprietà, così come una generale debolezza dei prezzi dei terreni, suggeriscono che il settore sia tornato nella sua orbita precedente. Lo scorso maggio, ad esempio, Deloitte LLP ha riferito che i prezzi degli uffici, hanno conosciuto i massimi più alti dal 2009 guidati da un numero crescente di proprietà vecchie non occupate.

 

Allo stesso tempo Bloomberg ha osservato che i moderni edifici per uffici sono stati costruiti per lo spostamento di una vasta fascia di compagnie. In pratica i dirigenti stanno spingendo le società a trasferirsi in nuove luccicanti torri senza che nessuno faccia un passo per occupare gli edifici vecchi. Da un recente sondaggio condotto nel secondo trimestre di quest'anno su come le aziende valutano le quotazioni degli immobili ora, emerge che il 55% ha risposto da "un pò, a molto sopravalutati" avvicinandosi al picco raggiunto prima della crisi finanziaria.

 

Un colosso come British Land Co specializzata nella costruzione e vendita/affitto di uffici e centri commerciali di qualità con oltre 19 miliardi di risparmio gestito, e terreni britannici di proprietà per quasi 14 miliardi di sterline, sta già subendo i primi effetti della deflazione  e valuta nell'ultimo anno un declino del valore dei suoi terreni di circa un 11% man mano che gli investitori perdono l'appetito verso i beni d'investimento più rischiosi. La perdita di appetito al rischio è in effetti uno dei maggiori elementi critici in uno scenario deflattivo. Secondo l'azienda, gli acquirenti hanno meno appetito per i beni in leasing più brevi, e il rischio maggiore è nello sviluppo dei prezzi. E anche gli investitori che hanno acquistato azioni di British Land Co non stanno molto meglio e non troveranno il loro investimento molto appetitoso.

 

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Dopo il picco del 2006 e un crollo dell'80% durante la crisi finanziaria, i prezzi hanno recuperato circa un 50% del loro valore prima di colpire un nuovo picco in contro-trend nel 2015. Se il rally dal 2009 ad oggi è un tre onde come pensiamo, le azioni hanno già cominciato un nuovo declino impulsivo, che dovrebbe infine trascinare i prezzi ben sotto ai minimi del 2009.

 

Nel frattempo, i posti vacanti in aumento stanno costringendo i proprietari di proprietà a diminuire i loro profitti, fornendo incentivi di locazione. Gli affitti sottostanti, cioè i redditi da locazione dopo la contabilizzazione degli incentivi, sono destinati a diminuire  durante tutto l'anno. Allo stesso modo, il numero elevato di unità che restano sul mercato provoca preoccupazione. A Dublino, ad esempio, società analoghe a British Land stanno studiando i mercati per cercare di coglier segni di sovraccarico fino a quando non si vedranno più chiaramente le esigenze delle imprese britanniche che spostano le loro attività a causa della Brexit". (Irish Times, 9/8/17). Secondo la società di consulenza immobiliare irlandese HWBC, gli affitti nel centro della città avranno un picco di 65 euro al piede quadrato (square foot) quest'anno, con quasi 4 milioni di metri quadrati di spazio per uffici ancora previsti per colpire il mercato. Finora i primi inquilini continuano ad occupare lo spazio, tra cui Facebook (170.000 square foot) e Allied Irish Bank (152.000 square foot). Ma come si è visto dal 2007 al 2009, i piani aziendali possono cambiare in un battito di ciglia dopo un'inversione del mercato azionario. Poiché il settore del real estate influenza quasi tutti i settori dell'economia, e poiché i mercati immobiliari si affidano quasi interamente al finanziamento del debito, questo settore sarà uno dei più importanti per monitorare l'inizio della tendenza negativa di umore sociale.

 

Se le tendenze di umore sociale positive tendono a preservare lo status quo, le tendenze di umore sociale negativo sostengono i movimenti secessionisti perchè l'intera società unisce e coalizza il proprio umore pessimista, sulle persone o i movimenti politici in carica. La deludente vittoria della Merkel alle elezioni tedesche, nonostante il Dax veleggi ancora sui massimi di tutti i tempi è un segnale del vento che cambia. Il risultato delle elezioni in Austria  è un segnale ancora più chiaro per chi si fosse distratto. Le tensioni in spagna tra il governo di Madrid e il fronte secessionista in catalogna un altro campanello.

 

Dietro questi molti altri movimenti di indipendenza si stanno sviluppando: penso alla Scozia in Britannia che vorrebbe staccarsi dall'Inghilterra, alle Fiandre in Belgio, alla Nuova Caledonia e alla Corsica in Francia, alle isole di Faroe in Danimarca, o alla Lombardia e al Veneto nella nostra Italia.
Tutti questi focolai difficilmente andranno verso soluzioni di compromesso positivo in un momento in cui il vento gira archiviando un toro morente ed una pesante fase orso si prepara.

 

Per altre raccomandazioni di borsa: LombardReport.com

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