Pil Eurozona: di sorpresa... c’è solo la sorpresa!
A leggere i commenti sui dati dello scorso venerdì per i Pil europei c’è da rimenare a bocca aperta. La ripresa non solo non c’è ma non ci sarà neppure nella seconda parte del 2015
di Redazione Soldionline 17 ago 2015 ore 09:11Commento giornaliero di www.recce-d.com
I TEMI DEL GIORNO
1. Giappone verso la recessione. Il dato che apre la settimana (-1,6% nel secondo trimestre) è la conferma della situazione drammatica in cui si trova il Giappone,. E della inutilità di Abenomics e del suo QE [importante per: equity, valute ed obbligazioni (globale)].
2. Mercati di agosto: in tensione. Da dove ricominciamo oggi? Dalla situazione tecnica dello S&P 500, che vedete rappresentata nel grafico in basso: notate, in particolare, che l’indice ha chiuso la settimana proprio in corrispondenza della sua media mobile a 200 giorni; e notate poi che la distanza è minima tra la media mobile a 200 e quella a 50 giorni (15 punti, lo 0,7%). Ricordiamo qui che per il Dow Jones la media a 50 è già scesa sotto la media a 200 (death cross) [importante per: equity (globale)].
3. USA: utili crescita e Federal Reserve. La svalutazione dello yuan ha rimesso in discussione il rialzo dei Fed Funds da parte della Federal Reserve: ma un eventuale rinvio non sarebbe un segnale di distensione, di easy money, ma al contrario di tensione. Il dato della scorsa settimana per le vendite al dettaglio USA ha di fatto lasciato le cose come stavano, e questa settimana ci sarà una grande attenzione per le trimestrali di alcune catene di grandi magazzini, soprattutto Wal Mart, Home Depot e Target. Le trimestrali della settimana scorsa di Kohl’s, Macy’s, Nordstrom e JC Penney, i grandi titoli USA del consumo, hanno fornito indicazioni importanti: vi invitiamo a contattarci [importante per: equity, valute ed obbligazioni (USA)].
4. Eurozona: di sorpresa, c’è solo … la sorpresa. A leggere i commenti dei quotidiani, a commento dei dati dello scorso venerdì per il GDP in Eurozona, c’è da rimenare a bocca aperta: possibile che i giornalisti non leggano … i giornali? Da due mesi ormai tutti i dati macroeconomici in Europa erano in deciso calo, con la sola eccezione della Spagna. Adesso la questione è chiusa: la ripresa non solo non c’è, non ci sarà neppure nella seconda parte del 2015. Guardiamo invece con attenzione al voto di mercoledì al Bundestag per la Grecia: Merkel ha spostato tutti i suoi impegni per fronteggiare la ribellione nel suo partito [importante per: equity, valute ed obbligazioni (Eurozona)].
L’OPERATIVITA'
Borse Eurozona: quanto valgono? Il vice direttore del Corriere della Sera ha scritto il giorno di Ferragosto, a firma del Vicedirettore Di Vico: “C’ è poco da cincischiare. Il dato del Pil del secondo trimestre 2015 (+0,2 per cento) è deludente e non solo per una questione di decimali. Segnala, infatti, come l’economia reale sia sostanzialmente rimasta al palo e non sia riuscita a usufruire delle straordinarie condizioni di contesto macro- economico che, come ormai sappiamo a memoria, si chiamano misure espansive della Bce, un più realistico rapporto euro-dollaro e prezzi del petrolio che-più-bassi-non-si-può. Il governo sembra non voler ammettere che le cose stanno così, professando però un ottimismo di maniera rischia di far diventare incolmabile la distanza tra la comunicazione di Palazzo Chigi e il sentire comune di una larga parte dell’opinione pubblica che stavolta abbraccia élite e popolo.”. Ripartiamo proprio da questo “ottimismo di maniera” che nei primi mesi del 2015 ha investito soprattutto le Borse di Eurozona. Le banche di investimento insistevano proprio sui tre argomenti citati da Di Vico: il petrolio basso, il dollaro debole, e la moneta stampata da Draghi. Ora però sappiamo che non funziona così: e non solo per i dati del secondo trimestre pubblicati venerdì 14 agosto, ma pure per tutti i segnali concreti che noi abbiamo già visto per i luglio ed agosto. La discesa si è fermata, è vero: ma non c’è ripresa. La domanda urgente allora è: quanto valgono davvero le Borse di Eurozona, che tutti spingevano fino a metà luglio? Ha senso tenere in portafoglio Borse con un P/E vicino a 17,5 e superiore a tutte le medie storiche? Su che cosa si fondano attese di crescita degli utili allo 8,5% come vediamo nella tabella qui sotto?
L'ANALISI
Cina vs Giappone: quale rischio è più grande? Il dato di questa mattina è una forte conferma del fatto che, se la Cina costituisce oggi, per i mercati finanziari internazionali (e quindi per tutti noi), il maggiore rischio di tipo politico (la Cina potrebbe decidere QUALSIASI cosa ed in tempi brevissimi), il maggiore rischio economico arriva invece dal Giappone. Ne abbiamo parlato più volte dei Post del nostro Blog: due anni e mezzo di totale fallimento della politica chiamata “Abenomics” hanno prodotto prezzi di mercato insostenibili e un aumento del debito a livelli pazzeschi. Dedichiamo però questa sezione, per tutta la settimana all’economia reale: per mettervi a disposizione i dati con i quali valutare il Giappone, e soprattutto i dati di questa settimana, a cominciare dal GDP di oggi, lunedì 17 agosto, e poi la bilancia commerciale di mercoledì 19 e la riunione della Bank of Japan di giovedì 20 agosto. Come punto di partenza, abbiamo scelto nel grafico qui sotto l’incredibile ascesa del debito pubblico in Giappone: una situazione che, come vedete (riga rossa) non solo è molto peggiore di quella della Grecia (linea verde) ma soprattutto è più del doppio di quella media dei paesi OCSE e degli USA (linea nera e linea blu).