Perché ci ignorano? Potrebbe essere peggio di Brexit!
C'è il rischio che le cose possano evolversi questa volta in modo opposto rispetto a Brexit: nessuno sconquasso subito, e forti implicazioni di medio termine
di Valter Buffo 18 mag 2018 ore 08:59Commento giornaliero di www.recce-d.com
A di là di scontati segnali di irritazione, arrivati nell’immediato, a noi che seguiamo dall’esterno le vicende della formazione del nuovo Governo sembra giustificato che i partiti coinvolti siano irritati con i mercati finanziari. Ci pare, però, che si siano arrabbiati nel modo sbagliato, ovvero per la ragione sbagliata.
Come i nostri lettori hanno notato, il Governo del cambiamento è stato fino ad oggi trattato dai mercati finanziari some se si trattasse di... poca cosa, un piccolo cambiamento, come confermano anche i due grafici più in basso (anche se, lo diciamo per completezza, circolano voci che la Borsa italiana sia stata... sostenuta dall’esterno nelle ultime settimane).
Le reazioni dei mercati fino ad oggi sono state quindi molto contenute, e si potrebbe dire insignificanti, anche quando sono trapelate notizie a proposito di una “richiesta di cancellazione di parte del debito”, da rivolgere alla BCE (???).
Come sapete, noi di Recce’d siamo tra i tanti che credono che “i mercati hanno sempre ragione”, ma in questo caso ci sentiamo di esprimere qualche dubbio. In Recce’d riteniamo che questo nuovo Governo italiano potrebbe mettere in moto reazioni a catena in tutta l’Eurozona, e ci sentiamo di scrivere oggi che avrebbe (in caso di via libera dalle Camere) implicazioni ben più ampie e profonde di Brexit.
In questo senso, secondo noi, i mercati si sbagliano: per Brexit, fecero uno sconquasso nell’immediato, e poi furono scritti milioni di documenti. Dell’Italia si parla invece pochissimo, e nell’immediato non si vedono sconquassi. Crediamo che le cose potrebbero evolversi questa volta in modo opposto, rispetto a Brexit: nessuno sconquasso subito, e forti implicazioni di medio termine, reazioni che saranno provocate da ciò che il Financial Times mette in evidenza nel brano che segue:
There’s a double contradiction at the heart of this program, though. The League and Five Star are asking the rest of the euro zone to help them fund their expensive promises – even though they go against the bloc's budget rules. And while any such government would face a resounding "No" from its European partners, the populist groups don't seem prepared to leave the currency union whose rules they so despise. (…) For example, the euro zone demands that countries reduce their budget deficits during an economic upswing. The League and Five Star want to do the opposite, cutting taxes and lowering the retirement age. They also want to radically reform the “bail-in,” the mechanism where bond investors bear some of the costs of a bank failure. But, once again, that’s set in European law. (…) Still, even if they do form a government, the League and Five Star will probably repeat the experience of anti-establishment and euroskeptic forces elsewhere. For all the tub-thumping rhetoric, many of their ideas will probably remain on paper. I still believe that they must be given the chance to rule, given their democratic mandate. But the Italian economy, and possibly that of the euro zone, will suffer the collateral damage from their almost certain failure.
Fonte: Financial Times
Fonte: Financial Times
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 18 maggio 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:
- L’Italia getterà nel caos i mercati internazionali?
- Dollaro ancora più forte e non solo per effetto del rialzo dei tassi
- S&P 500 che si ferma: il rimbalzo per ora sembra esaurito
- SEZIONE L'OPERATIVITA' - questa settimana sul piano operativo ci occupiamo del VIX: ha ragione chi ha scritto che è già “passata la paura”?
- SEZIONE L'ANALISI - il tema della nostra Analisi questa settimana sarà il rischio inflazione ed il suo effetto sui rendimenti delle obbligazioni