Overdose di moneta, crescita anoressica
Analizzare i mercati azionari senza guardare i valori dei singoli grafici è possibile? Di seguito un’analisi su debito e pil mondiali per analizzare poi il mercato azionario.
di Redazione Soldionline 29 ott 2015 ore 11:38A cura di TradingRoomRoma
Analizzare i mercati azionari senza guardare i valori dei singoli grafici è possibile? Di seguito un’analisi su debito e pil mondiali per analizzare poi il mercato azionario. Procedendo per punti:
1) Il Pil mondiale si è mosso nel periodo 2000-2007 nel range 1-5% con virata violenta negativa nel 2008 e recupero della positività nel 2009 in coincidenza con il QE della Fed. Dal 2009 ad oggi dal 4% sta scendendo ingabbiandosi nel range 3%-1% con un lieve sussulto nel 2012 con la discesa in campo di Draghi nel luglio 2012 anche se meno invasiva della Fed. Per l’anno in corso sarebbe un buon risultato chiudere comunque sopra la soglia psicologica del 3%
2) L’indebitamento mondiale, escluso il settore finanziario, è passato dal 2000 dal valore di 185 sul Pil al 210 del 2008 (+13,5% in 8 anni 1,7% l’anno di crescita) mentre dal 2008 al 2014 siamo arrivati a 245 circa (+16,5% in 6 anni, 2,8% l’anno). Quindi il tasso di accelerazione del debito mondiale è stato negli ultimi anni del +65%
3) Il mercato azionario globale (MSCI) nel 2014 ha toccato nuovi massimi storici evidenziando due profondi ritracciamenti nel 2000 e nel 2008…cosa accadrà nel 2016?
Conclusioni: nel 2000 è scoppiata la bolla tecnologica dovuta all’euforia sui mercati finanziari per l’avvento delle nuove innovazioni portate con “la Rete” ipotizzando business dai fatturati gonfiati; nel 2008 la grande leva finanziaria ha portato tutti gli asset a prezzi scollegati dai valori reali sottostanti, praticamente la finanza ha “pompato” mercato dal lato degli acquisiti, creando una bolla su banche e immobili Usa estesasi poi a livello globale.
Oggi la benzina la danno le Banche Centrali con l’enorme massa di liquidità che, a differenza delle iniezioni finanziarie, ha importanti impatti su l’economia reale con una trappola della liquidità globale che potrebbe, visto la ciclicità, scoppiare tra un anno esatto oppure nel 2017. Tutti gli operatori conoscono il grande rischio, ma non sanno quando accadrà e quanto durerà, avendo la certezza della impressionante intensità del movimento che ci sarà, con impulsi di volatilità estremi. Prime piccole avvisaglie si sono avute quest’estate con la Cina specchio di mercati che sono un campo di battaglia della guerra rialzisti-ribassisti forgiati dall’enorme massa di liquidità delle Banche Centrali; risultato: trading range con ampia volatilità.
Come se ne esce? Riportando la finanza sul campo degli investimenti che darebbero la spinta ai consumi, lavoro, reddito…uguale più crescita! Tutto ciò però deve prima passare per un fisiologico e naturale “scrollone” dei BRICS che devono raggiungere un adeguato equilibrio tra economia e cambiamenti sociali. In sala trading vige la regola “uomo avvisato…” quindi è opportuno ipotizzare strategie da mettere in campo nei tempi e negli eventi ipotizzati con modelli statistici affidabili.