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Outlook sull’obbligazionario: tre motivi per essere ottimisti sul 2023

di Redazione Lapenna del Web 30 dic 2022 ore 10:10 Le news sul tuo Smartphone

obbligazioni-mercato-monetarioJames Athey - Investments Director di abrdn - si domanda se il 2023 sarà il punto di svolta per gli investitori obbligazionari, i quali da tempo sarebbero in sofferenza. Nelle sue osservazioni, l'esperto si chiede anche se i mercati obbligazionari riusciranno finalmente a fornire rendimenti dopo aver arrancato per tanti anni.

Non solo: Athey, ritiene che tra i quesiti di fine anno ci sia anche quello che riguarda l'interruzione della traiettoria ascendente dei tassi di interesse. Solo così infatti sarà possibile aumentare l'attrattiva dei titoli a reddito fisso.

Secondo James Athey il 2022, a memoria d'uomo, è stato il peggiore esercizio per i mercati finanziari per quanto riguarda le performance obbligazionarie. Al tempo stesso, l'esperto ritiene che ci siano i presupposti per un'inversione di tendenza per le obbligazioni che potrebbe essere altrettanto drammatica, se non di più, rispetto a quella attuale.

Secondo l'investments director, infatti, i mercati obbligazionari potrebbero aver raggiunto il punto di svolta proprio in virtù del periodo difficile che hanno attraversato. James Athey segnalata tre motivi a giustificazione di questa affermazione.

In primo luogo, secondo l'esperto la recessione metterà sotto controllo l'inflazione. A suo avviso l'anno prossimo l'attività economica globale rallenterà, poiché i prezzi elevati dei prodotti alimentari e dell'energia si combineranno con gli alti tassi di interesse (e infine con la perdita di posti di lavoro) e porteranno alla recessione. "Quando l'economia si indebolisce, l'inflazione dovrebbe diminuire", ha ricordato James Athey, basandosi sulle attuali quotazioni di mercato. Esse suggeriscono che l'indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti scenderà a circa il 3% entro dicembre 2023, rispetto all'attuale 8%. Dinamiche analoghe sono ormai scontate nella maggior parte dei principali mercati.

In seconda istanza, Athey prevede che le banche centrali interromperanno la stretta monetaria. "La recessione, unita a un calo significativo dell'inflazione globale, consentirà alle banche centrali di rallentare e infine di annullare i rialzi dei tassi d'interesse", ha ipotizzato l'esperto. Se lo scenario economico previsto da abrdn dovesse realizzarsi, Athey prevede tagli significativi dei tassi di interesse alla fine del 2023 o all'inizio del 2024. "Ma i mercati finanziari sono lungimiranti," aggiunge Athey, "quindi gli investitori prezzeranno questi tagli prima della conferma delle banche centrali, creando un ambiente più favorevole per le obbligazioni".

Infine, Athey ha segnalato qualche considerazione relativa al rapporto tra obbligazioni e azioni. "Dopo un anno di turbolenze di mercato, le obbligazioni non erano così a buon mercato, rispetto alle azioni, dai tempi della bolla tecnologica dei primi anni 2000", ha concluso l'esperto.

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