Outlook azionario 2024, prevarrà la volatilità?
La performance azionaria globale nel 2023 è stata guidata prevalentemente dai cosiddetti "Magnifici Sette", titoli tecnologici statunitensi a grande capitalizzazione
di Redazione Lapenna del Web 16 gen 2024 ore 10:50Justin Thomson - Head of International Equity e CIO di T. Rowe Price - ritiene sia probabile che i mercati azionari globali restino in difficoltà nel corso 2024, quando il mondo passerà a un regime di inflazione e tassi di interesse tendenziali più elevati. A suo avviso, questa transizione potrebbe generare cambiamenti nelle aspettative di crescita degli utili, innescando la volatilità.
Justin Thomson prevede che sarà necessario prestare molta attenzione alla gestione del rischio. L'aspetto positivo è che, secondo l'esperto, una leadership di mercato più ampia e meno concentrata potrebbe fornire una maggiore varietà di fonti di rendimento agli investitori che mantengono una forte attenzione ai fondamentali.
"Sebbene le valutazioni delle azioni statunitensi appaiano più ragionevoli, esse continuano a subire la forte concorrenza dei rendimenti interessanti del mercato monetario e degli asset a reddito fisso a breve termine," analizza l'esperto, che evidenzia la necessità di cercare sacche di valutazioni relative interessanti.
Justin Thomson ha ricordato che la performance azionaria globale nel 2023 è stata guidata prevalentemente dai cosiddetti "Magnifici Sette", titoli tecnologici statunitensi a grande capitalizzazione, spinti dalla performance degli utili superiore alla media e dalle crescenti aspettative per le applicazioni dell'intelligenza artificiale. L'esperto riporta che fino a novembre i titoli dei Magnifici Sette sono cresciuti collettivamente di oltre il 70% su base ponderata per la capitalizzazione. I restanti 493 titoli dello S&P 500, invece, sono saliti meno del 9,5%.
"Questi mercati altamente concentrati aumentano il rischio, in particolare per le strategie di investimento misurate rispetto a benchmark che richiedono di mantenere un'esposizione a queste posizioni sovradimensionate," spiega l'esperto.
Le valutazioni elevate prodotte dalla loro forte performance, secondo Justin Thomson, rendono i giganti tecnologici statunitensi vulnerabili alla “mean reversion”, ossia la tendenza storica a far seguire a periodi di performance superiori alla media rendimenti inferiori.
"Di conseguenza, riteniamo che la leadership delle mega-cap tecnologiche sia destinata a svanire nel 2024 con l'ampliarsi del set di opportunità," prevede l'esperto.