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Non perdete tempo con la Grecia!

Non state a perdere tempo con la Grecia: la Grecia è un buon tema “di colore” per i media (TG e simili) ma non è una questione importante per l’investitore.

di Redazione Soldionline 1 giu 2015 ore 09:10

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO
1.     Grecia: non perdeteci tempo
.  E’ già scritto come finirà: con la vittoria della Grecia. Meno prevedibili invece i risultati delle Regionali in Italia: il successo di Lega e 5 Stelle indica una tendenza che è coerente con ciò che si era visto in Spagna. E il Governo non potrà non subire una influenza sulla sua linea di finanza pubblica, come in Spagna. Il quadro in estate potrebbe cambiare radicalmente [importante per: equity, valute ed obbligazioni (Eurozona)].

grecia_62.     Yen e Giappone il vero rischio.   Ancora sopra 124 lo yen contro USD stamattina, ma il Nikkei non sale più.  Come si vede nel grafico sotto, la valuta si trova ai minimi del 2008, sulla spinta di dati macro disastrosi (inflazione di venerdì e vendite al dettaglio di mercoledì in testa). Per lo yen è una strada senza uscita: se si indebolisce ancora, danneggerà l’economia del Giappone (e sarà tempesta valutaria); se si rafforza, scenderà la Borsa. Per queste ragioni, stamattina  abbiamo aperto una posizione SHORT sul Nikkei nei nostri portafogli modello, e vi invitiamo a contattarci per approfondire [importante per: equity, valute ed obbligazioni (Giappone)].

3.     Petrolio è un rischio? La prossima riunione dell’OPEC (venerdì  5 giugno) farà salire ancora la tensione. Intanto proprio venerdì, il petrolio sul Nymex ha conosciuto il rialzo più ampio delle ultime sei settimane, ed ha chiuso sopra i 60$: molte cose dipendono da questo prezzo, e nel frattempo la nostra posizione sulle materie prime rimane LONG [importante per: materie prime ed obbligazioni (globale)]

4.     I tassi USA sono un rischio?   Non c’è spazio qui per commentare gli importantissimi dati USA di venerdì scorso: il GDP rivisto e soprattutto l’indice Chicago PMI per il mese di maggio: ormai l’attenzione è tutta sullo indice ISM di oggi. La riunione di giugno della Fed non muoverà nulla, e secondo noi neppure quella di settembre, il che ha ovvie implicazioni per il cambio del dollaro, che stamattina è a 1,1000 e guarda a 1,2000 contro euro [importante per: valuta ed obbligazioni(USA)].

5.     Cina: “non investable”.   Per il terzo mese il PMI della banca HSBC è sotto 450 (contrazione): il che non impedisce all’indice di Shanghai di recuperare più del 2%. Un approfondimento nella terza sezione di questo Daily [importante per: equity, valute ed obbligazioni (Cina)].

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L'OPERATIVITA'

Materie prime e tassi di interesse. Per operare, è utile fare grande attenzione a quello che dicono i prezzi di mercato (… che hanno sempre ragione): nel grafico sotto potete vedere le variazioni percentuali del cambio tra euro e dollaro, della Borsa USA e dello Stoxx 50 Euro nei mesi di marzo, aprile e maggio. In blu il cambio euro-dollaro, in rosso l’indice di New York, in azzurro la Borsa europea. Alla fine maggio, tutti e tre questi maggiori indici di mercato risultano nella sostanza invariate rispetto a tre mesi prima. Un nulla di fatto globale. Nel medesimo periodo, invece, abbiamo registrato variazioni significative in altri comparti: da un lato i tassi di interesse e dall’altro i prezzi delle materie prime. Si può quindi dire che i mercati oggi girano intorno a questi due elementi: i tassi ed il prezzo del petrolio. E per questa ragione, per tutta la settimana, nella pagina dedicata all’operatività parleremo proprio di tassi e di materie prime . La riunione di venerdì prossimo dell’OPEC promette di agitare molto le acque, nel segmento delle materie prime, e soprattutto di dare una risposta chiara: se dopo quella riunione il petrolio non scendesse sotto 50$, molti sui mercati penserebbero che la fase di discesa si è chiusa (nonostante i profeti di sventura come Goldman Sachs). E le implicazioni, per il mercato obbligazionario, sarebbero immediate e visibili. Riprendiamo domani.

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L'ANALISI
Cina ed Emergenti rischio globale? 
  Venerdì scorso abbiamo chiuso la sezione “L’operatività”, che era dedicata alla Borsa di New York, segnalando una gigantesca anomalia: da 930 sedute non si verifica una “correzione”, ovvero una discesa dell’indice del 10% o più ampia. Ma non dovunque c’è questo problema: come vedete qui sotto, l’indice della Borsa di Shanghai ha perso l’11% in 24 ore, tra l’apertura di giovedì e l’apertura di venerdì scorso (per effetto dell’annuncio di un aumento dei margini su posizioni a leva, ovvero finanziate). Nel nostro universo investibile, in questo momento, non abbiamo incluso la Cina, perché il trade off tra rendimento e rischio, in questa fase, non ci pare gestibile all’interno del portafoglio: si tratterebbe di puro azzardo, a causa sia alle anomalie della realtà economica cinese, sia alle politiche “non convenzionali” che anche la Banca di Cina ha deciso (purtroppo) di adottare, aggiungendo altra instabilità ed altri rischi al panorama finanziario globale. Ormai, le Banche Centrali di tutto il mondo hanno un solo obiettivo: “non permettere che i mercati scendano”, scelta miope che ci porterà tutti contro gli scogli. Ma torniamo alla Cina: è ovvio che i fatti di settimana scorsa hanno fatto discutere moltissimo, sui mercati: ed è quindi utile che i nostri investitori, anche quelli che hanno solo BTp in portafoglio, si rendano conto che la Cina è un rischio globale, e che potrebbe avere sui BTp, sui Bund, sulle Borse di Milano, Londra e New York effetti oggi imprevedibili Per queste ragioni, per i prossimi quattro giorni torneremo ad analizzare quello che succede in Cina.

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