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Non combattere la Fed: ok, ma cosa ci dice?

Le Banche Centrali sono sempre lì, ed anzi parlano ogni giorno: non bisogna combatterle, tutti sono d’accordo, ma purtroppo prima bisogna capire che cosa dicono

di Redazione Soldionline 5 apr 2016 ore 09:17

Commento giornaliero di www.recce-d.com

Ieri mattina, nel nostro intervento su SoldiOnline, abbiamo messo in evidenza che, nel nuovo contesto di mercato degli ultimi anni, le Banche Centrali ricavano indicazioni dai mercati finanziari, anziché darne: in aperto contrasto con tutte le teorie e le interpretazioni che ci raccontano, da anni, che le Banche Centrali “dirigono il traffico” e decidono in che direzione vanno gli indici di mercato. Ieri mattina, ne abbiamo fornito due esempi concreti, attraverso due grafici. Nel corso della giornata, poi, abbiamo letto un articolo del Financial Times che trattava proprio del medesimo argomento, offendo altri spunti sul tema: il quotidiano britannico prendeva a spunto la frase “Don’t fight the Fed”, definendola un “mantra” che per decenni è stato ripetuto sia dai neofiti alle prime armi, sia dai grandi veterani e dai massimi esperti. Ora, ed in particolare dopo il 2014, si può dire che il tavolo è stato ribaltato.
 
 
After a dramatic V-shaped performance in asset prices during the first quarter, investors are on the defensive, led by sinking equities and sharply lower oil prices. That defensive posture has much to do with the market’s draining confidence in the Fed. Gnawing at investor sentiment is what central banks can do to offset fundamental forces, led by weaker emerging market growth and supply gluts for many commodities while highly levered companies face falling revenues and lower profitability. ‘’Unfortunately for Yellen, risk is trading increasingly like they are losing faith with the big central banks, because central banks can’t create value where there is ‘none’, in growth dependent commodities, or relatively rich, earnings depleted equities. We feel too close to the market fearing central bank ineffectiveness for comfort. The market rejoices in Yellen’s dovishness, but with a fear about how long the impact will last.”
 
Vi abbiamo riportato questo brano del Financial Times, perché, a nostro parere, riflette in modo perfetto il clima che si respira, nelle ultime settimane, sui mercati finanziari: un clima di evidente e diffusa incertezza. Le Banche Centrali sono sempre lì, ed anzi parlano ogni giorno: non bisogna combatterle, tutti sono d’accordo, ma purtroppo prima bisogna capire che cosa dicono, per capire che cosa è, che noi non dobbiamo combattere. Prendiamo ad esempio i due grafici qui in basso: nel primo, vedete quali sono le aspettative degli operatori per i prossimi rialzi dei tassi ufficiali, e nel secondo vedete le oscillazioni del Dollar Index di lungo termine. Domani vedremo come questi due fattori sono influenzati dalle considerazione fatte in prcedenza.
 
CONCLUSIONE Anche oggi come già ieri mattina, Recce’d vi suggerisce di non prestare fiducia a tutti quelli che insistono sul tema delle “Banche Centrali” e di analizzare altri fattori, ed altri dati, per decidere come investire sui mercati finanziari. 

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GLI ALTRI TEMI che avranno oggi un visibile impatto sui mercati li trattiamo nel nostro The Morning Brief (disponibile dalle ore 8,00 per i Clienti e attraverso la nostra app). Ecco una sintesi per punti:

1.     La pressione sui cambi.  Per capire le incertezze dei maggiori indici nelle ultime sedute, è sufficiente guardare questa mattina al cambio dello yen contro dollaro, che preme sulla soglia di 110
2.     La pressione sul petrolio. Questa mattina anche il petrolio è sotto pressione, e preme sulla soglia dei 35$
3.     Dati di Eurozona. Il dato di ieri mattina per la disoccupazione si inserisce nella scia di quelli della settimana scorsa, che vi abbiamo commentato. Attenzione oggi sia agli indici PMI di Eurozona, sia ai dati tedeschi per gli ordinativi
4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'  questa settimana il tema operativo è la gestione dinamica del portafoglio in un contesto che resta ad elevata volatilità, con incertezze fondamentali che anziché diminuire aumentano ogni settimana
5.     SEZIONE L'ANALISI 
questa settimana i nostri lettori insieme a noi esamineranno alcuni dei principali meccanismi di mercato: ovvero come si passa dai dati e dalle notizie al cambiamento dei prezzi sui mercati finanziari

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