Nessuno vende più gli Emergenti
Di emergenti si scrive solo se le cose vanno bene. Se vengono fuori le difficoltà, che mettono a nudo il grande numero di bugie raccontate fino a poche settimane prima, scatta il coprifuoco
di Valter Buffo 11 giu 2018 ore 10:19Commento giornaliero di www.recce-d.com
Notate bene quanto segue e chiedetevi il perché: di Mercati Emergenti, si scrive solo se le cose vanno bene. Se vengono fuori le difficoltà, che mettono a nudo il grande numero di invenzioni, imprecisioni e bugie che erano state raccontate fino a poche settimane prima, allora scatta il coprifuoco, il silenzio, come se si trattasse di un’amicizia imbarazzante.
Noi di Recce’d non facciamo così: al contrario ci occupiamo proprio di informare il Cliente dei temi caldi, quelli che fanno capire come NON funzionano i mercati e i servizi per il risparmio, quando ce n’è più bisogno.
Non è corretto scrivere di Emergenti solo per esaltarne i tassi di crescita, quando sono superiori a quelli dei Paesi Sviluppati, ma non spiegare poi ai Clienti perché quei tassi di sviluppo si dimezzano, e a volte si azzerano, nel giro di pochi mesi.
Sotto, anche grazie a due grafici, portiamo alla vostra attenzione i casi del Brasile e dell’Argentina, ma vi suggeriamo di seguire da molto vicino anche Sud Africa, Turchia; Indonesia, Messico e qualche altro Paese che è già nell’occhio del ciclone e che potrebbe arrivare a breve sulle prime pagine.
Oggi il nostro intervento si concentra sui fatti della settimana scorsa, ed in particolare sulla inefficacia degli interventi.
L’Argentina ha annuncio un ampio accordo di finanziamento con il Fondo Monetario Internazionale, ma questo annuncio NON è stato sufficiente per frenare la discesa verticale del peso, come potete vedere proprio nel secondo grafico in basso.
In Brasile, invece, ci si è affidato agli interventi della Banca Centrale, ma anche in questo caso l’intervento non è risultato decisivo e la discesa della valuta è proseguita, come vedete nel primo dei due grafici.
Si tratta di lezioni significative, che ci ricordano che la leva dei tassi di interesse funziona soltanto fino ad un certo punto: in un contesto dove prevalgono la sfiducia e la diffidenza, tassi di interesse più elevati possono alimentare, anziché fermare, la discesa dei prezzi sui mercati. Lezioni significative, come dicevamo, che sarà bene tenere a mente anche nel caso dell’Italia.
Fonte: Yahoo
Fonte: Bloomberg
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 11 giugno 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Italia con il nuovo Governo, ma non è finita l’incertezza: e l’indice di Milano riparte stamattina da sotto i 21500 punti, in attesa di ascoltare giovedì Draghi
- Il destino della Borsa di New York dipende dai Tech e dalle small caps, ma pure dalla decisione della Fed di dopodomani
- Nel weekend abbiamo visto importanti dati macro dalla Cina: prezzi al consumo e prezzi alla produzione. Venerdì prossimo la riunione della Banca del Giappone
- SEZIONE L'OPERATIVITA' - questa settimana sul piano operativo ci occupiamo del settore Tech, che oggi è il solo leader della Borsa USA
- SEZIONE L'ANALISI - il tema della nostra Analisi nella settimana della riunione delle tre grandi Banche Centrali sarà ovviamente il quadro economico sottostante