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Nel 2018 meglio le azioni delle obbligazioni?

Ronald Temple (Lazard Asset Management) ha una visione ottimistica sull'economia globale per il prossimo anno, nonostante i rischi legati alle decisioni delle banche centrali

di Redazione Soldionline 27 nov 2017 ore 10:37

I gestori delle società di investimento continuano a fornire la propria visione sulle strategie da seguire nel 2018.
Ronald Temple, CFA, co-responsabile della divisione Multi-Asset e responsabile della divisione US Equity presso Lazard Asset Management, ha una visione ottimistica sull'economia globale per il prossimo anno, nonostante i rischi legati alle decisioni di politica monetaria da parte delle principali banche centrali globali siano aumentati.
L'esperto ha segnalato la preferenza per le azioni rispetto al reddito fisso; nell'analisi seguente Ronald Temple spiega i motivi di questa visione.

 

Implicazioni per gli investimenti
2018_moneteAl momento guardiamo all’economia globale con più ottimismo rispetto all’anno scorso e la nostra fiducia verso la ripresa globale si è rafforzata.

 

Consideriamo il reddito fisso l’asset class meno interessante, ad eccezione del debito dei mercati emergenti. Le valutazioni azionarie sono elevate, ma più interessanti del debito. Nel complesso riteniamo che le azioni siano interessanti quando prendiamo in considerazione i fondamentali societari, soprattutto il miglioramento delle prospettive di crescita degli utili.

 

Nel reddito fisso, guardiamo con particolare pessimismo il debito sovrano dei mercati sviluppati. Nell’Eurozona, per esempio, i rendimenti nominali sono negativi sul 50% dei titoli di Stato, il che significa che in molti casi è certo che gli investitori perdano denaro a causa di tali asset. In termini reali, una maggioranza sostanziale del debito sovrano dell’Eurozona ha un rendimento negativo. I rendimenti dei Treasury statunitensi sono più elevati, ma sono misurati a fronte di un’asticella straordinariamente bassa. Con un CPI core compreso in un intervallo tra l’1,7% e il 2,3% nel corso dell’anno scorso, il rendimento reale su un Treasury decennale è stato a malapena positivo. La nostra opinione negativa nei confronti del debito sovrano dei mercati sviluppati prende in considerazione non solo i rendimenti correnti, ma anche la nostra previsione che il tratto lungo della curva affronterà probabilmente un’ondata di vendite nel corso dei prossimi 6-12 mesi in un momento in cui la BCE ridurrà gradualmente gli acquisti di asset, la Fed continuerà a normalizzare la propria politica e l’economia continuerà a crescere a livello globale, aumentando le aspettative di inflazione e diffondendo i persistenti timori di ribasso.

 

Per gli investitori non è popolare essere ottimisti verso le azioni con i mercati ai massimi storici e le valutazioni a livelli elevati. Tuttavia, ravvisiamo un rialzo nelle azioni a livello globale vista la solidità delle previsioni di crescita degli utili e considerando che gli asset a reddito fisso sono persino più costosi delle azioni. Siamo fortemente convinti che la scelta dei titoli sarà essenziale per la generazione di rendimenti negli anni a venire, visto il rischio di perdite sulla scorta di eventi imprevisti e poiché diversi paesi e società offrono livelli variabili di crescita.

 

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