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Mercati volatili? E’ (anche) colpa della liquidità

Da inizio anno, i mercati sono stati guidati dal sentiment piuttosto che dai fondamentali. In questa condizione di incertezza i prezzi degli asset, dal nostro punto di vista, non riflettono i dati economici intrinsechi e sono guidati da risposte fortemente emozionali e argomentazioni non razionali

di Redazione Soldionline 17 feb 2016 ore 10:10

A cura di Michael Lake, Investment Director, Fixed Income, Schroders

Da inizio anno, i mercati sono stati guidati dal sentiment piuttosto che dai fondamentali. In questa condizione di incertezza i prezzi degli asset, dal nostro punto di vista, non riflettono i dati economici intrinsechi e sono guidati da risposte fortemente emozionali e argomentazioni non razionali.

La ridotta liquidità nei mercati ha accentuato i movimenti dei prezzi appena il sentiment è cambiato. A nostro avviso, queste dislocazioni nel mercato hanno creato valore in quei titoli che ora hanno prezzi in linea con una fase di contrazione economica.

volatilita_2Probabilmente, i mercati hanno rinunciato a operare in linea con i fondamentali già prima dell’inizio 2016, tuttavia il nuovo anno non ha portato prospettive fresche, ma ha anzi aggravato le vecchie ferite. Gli operatori sui mercati finanziari, al momento, devono affrontare una serie di segnali contrastanti. Gli investitori non solo devono fare i conti con l’incertezza circa le cause del collasso nel prezzo del petrolio e il suo impatto sull’economia globale, ma anche con quella legata all’attuale situazione cinese e all’atteggiamento delle banche centrali in un quadro di irrigidimento delle condizioni finanziarie.

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La US Federal Reserve Senior Loan Officer Survey – un sondaggio sulle attività di credito delle banche americane e delle branch locali degli istituti stranieri – mostra come le condizioni finanziarie si siano irrigidite sia per le grandi che per le piccole imprese come accaduto nel quarto trimestre del 2015. Nel frattempo, si sono allargati anche gli spread sulle obbligazioni investment grade e su quelle high yield. Questo si traduce in una contrazione generale nelle quantità di capitale a disposizione delle imprese, così come in una riduzione della liquidità sui mercati finanziari poiché le banche sono meno disposte ad avere asset rischiosi nei propri bilanci.

Durante gli ultimi anni, i mercati hanno poi assistito a una riduzione nel valore totale dello stock del debito detenuto dalle banche centrali e dai fondi sovrani come riserve estere. Il calo delle riserve estere è un altro fattore che riduce il livello generale di liquidità nel mercato. Sebbene il livello delle riserve rimanga elevato, il tasso di crescita delle stesse, che in passato dava sostegno ai prezzi degli asset, non garantisce più lo stesso livello di supporto.

L’implicazione pratica di questo contesto più difficile dal punto di vista della liquidità è che, quando cambia il sentiment di mercato, l’impatto sui prezzi viene amplificato, causando un aumento nella volatilità e nell’oscillamento dei prezzi stessi. Dati gli elevati livelli di incertezza nel mercato, riteniamo che questa situazione persisterà nei prossimi mesi fino a quando lo scenario economico globale diventerà più chiaro.

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