Mercati, l'intonazione di fondo è positiva
Nel mese di febbraio il consensus di mercato è rimasto concentrato, come nelle attese, a favore del mercato azionario mentre per il segmento obbligazionario si sono registrate alcune incertezze, soprattutto sul fronte statunitense
di Redazione Soldionline 12 mar 2015 ore 11:34A cura di Ambrosetti Asset Management SIM
Nel mese di febbraio il consensus di mercato è rimasto concentrato, come nelle attese, a favore del mercato azionario mentre per il segmento obbligazionario si sono registrate alcune incertezze, soprattutto sul fronte statunitense con il ritorno di attualità del dibattito sul rialzo dei tassi di interesse da parte della FED. In questo frangente conviene sottolineare che, come da evidenze storiche, la prima fase di rialzo dei tassi di interesse è solitamente favorevole ai mercati azionari. Non vi sono di fatto elementi per modificare la visione favorevole al comparto, permanendo valide le aspettative di un miglioramento della crescita economica, sostenuta ancora da politiche monetarie espansive da parte di BCE e BOJ. Sui mercati azionari le valutazioni fondamentali non indicano segnali di rischio, in generale, compresi i listini che si trovano vicini ai massimi storici.
Al momento il principale rischio di una temporanea interruzione della dinamica rialzista sull’azionario si lega solo ai significativi rialzi messi a segno da inizio anno. Nulla che alteri l’impostazione di fondo positiva e le attese di crescita per l‘anno ma quantomeno fa sorgere qualche dubbio nel brevissimo laddove eventuali flessioni potranno comunque rappresentare una valida occasione di riposizionamento tattico pro Equity. I timori dunque per la crisi della Grecia o l’aggravarsi delle tensioni geopolitiche, sono elementi esogeni con ricadute negative solo di breve termine. Venendo ai risultati, Febbraio vede come leader sull’’azionario ancora le borse dell’area Euro (+7.39%), trainate dai mercati periferici, Italia in primis (+8.95%). Bene anche il Giappone (+7.69%) e non molto distante come risultati il mercato azionario Usa (S&P500 +5.49%). Solo gli emergenti nel complesso sono cresciuti meno (+2.98%) con una distribuzione molto ampia di risultati fra i vari paesi (Latin America molto positiva rispetto ad India (+0.13%) e Turchia (-5.39%)). Più omogenei i risultati sui diversi settori dove solo le Utilities faticano (-3.92%).
Il QE oltre ad avere effetti positivi di riflesso sui temi azionari sta spingendo gli investitori obbligazionari a risalire la curva di rischio, e la ricerca di rendimento si sta estendendo in particolare ai segmenti corporate ed high yield. Sono loro i best performer del mese sul fronte Euro con i governativi Italiani in crescita e Spread arrivato sotto i 100 punti. Negativi invece i risultati dalle obbligazioni Usa e UK, con la parte lunga della curva in netto rialzo. Il quadro dei risultati si conclude con le divise: dopo le debolezze di gennaio la valuta Euro prova a ristabilire un po’ di equilibrio ma al momento fatica a mostrare significativi segnali di recupero. Positivi i risultati verso Yen (+0.97) e Franco svizzero (+2.78%) mentre permane debole verso Dollaro (-0.84% e Sterlina (-3.23%) Ultima nota inoltre sulle materie prime sulle quali si ribaltano gli equilibri proposti a gennaio. Oro in netto calo (-5.50%) e Petrolio invece in forte salita (+21.75%) che recupera tutta le discesa di inizio anno e si ripropone in una condizione decisamente più solida.
Per il MESE DI MARZO viene confermata una elevata esposizione aziona ria complessiva
A livello di allocazione viene confermato l’equilibrio di peso fra gli investimenti sulle principali aree e la selezione settoriale con interventi mirati ad aumentare l’esposizione valutaria verso Dollaro. Confermati inoltre gli investimenti su azionario Italia e Svizzera. Sulla componente obbligazionaria, solo parziali aggiustamenti con preferenze verso temi High Yield e soluzioni di carattere Absolute Return.