Mercati in attesa delle trimestrali
La reazione potrebbe essere però negativa, qualora fossero segnalati rischi relativi a guerre commerciali e possibili danni derivanti alla filiera produttiva
di Redazione Soldionline 13 lug 2018 ore 11:28Sta per entrare nel vivo la stagione delle trimestrali. In questi giorni e nella prossime settimane diversi colossi statunitensi ed europei comunicheranno i risultati finanziari relativi al secondo trimestre del 2018.
Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet Asset Management, e Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management, ritengono che la crescita degli utili dovrebbe mantenersi solida, anche se non escludono reazioni negative.
Nell’analisi seguente i due esperti spiegano i motivi di questa tesi.
Le dinamiche di mercato del mese di giugno sono riconducibili all’escalation delle tensioni sul commercio tra USA e Cina. L’Europa è spettatore interessato soprattutto per l’industria automobilistica tedesca.
Rientra parzialmente la tensione sul BTP nonostante il summit dei leader europei si sia concluso con un nulla di fatto sui temi dell’immigrazione e dell’avanzamento delle riforme istituzionali.
Sul fronte banche centrali, la FED conferma la propria politica di rialzi graduali, ma segnalando un rialzo aggiuntivo per l’anno in corso se i dati dovessero confermare la solidità dell’economia americana; la BCE annuncia la conclusione del QE per fine 2018 indicando però la volontà di non alzare i tassi fino all’autunno del 2019.
Questo si traduce sui mercati in un calo dei rendimenti sull’obbligazionario Europeo e in una debolezza diffusa dell’Euro.
L’escalation delle minacce reciproche su dazi e tariffe ha provocato una correzione dei mercati azionari (soprattutto Giappone, Europa e Emergenti più esposti sul tema guerre commerciali).
Sul fronte macro i dati USA sull’occupazione confermano la solidità dell’economia (+200mila posti creati sul mese) tuttavia il rischio sull’inflazione derivante dalle pressioni salariali sembra meno importante rispetto a qualche mese fa. In Europa i dati di crescita segnalano una salutare stabilizzazione dopo alcuni mesi di declino.
Sul fronte azionario, la stagione dei utili societari sta per entrare nel vivo: la crescita degli utili dovrebbe mantenersi solida (+21% la crescita degli utili rispetto al 2017 per effetto della riforma fiscale) così come la crescita del venduto (+8% in solida espansione).
La reazione potrebbe essere però negativa, qualora fossero segnalati rischi relativi a guerre commerciali e possibili danni derivanti alla filiera produttiva: in questo senso il comparto tecnologico sembra quello più esposto (per posizionamento degli investitori ed esposizione sulla Cina).
I portafogli azionari sono concentrati su USA, small cap e per quanto riguarda i settori healthcare, energia e finanziari.
Stiamo considerando l’aggiunta sugli emergenti (a partire dalla Cina) dato che riteniamo la fase di forza del dollaro prossima all’esaurimento.