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Mercati finanziari, che autunno ci aspetta?

La più grande preoccupazione a livello globale rimane il processo di normalizzazione delle politiche monetarie, e come il mercato reagirà a questo sviluppo

di Redazione Soldionline 25 set 2018 ore 12:05

I prossimi mesi saranno caratterizzati da importanti criticità sui mercati finanziari. “La più grande preoccupazione a livello globale rimane il processo di normalizzazione delle politiche monetarie, e come il mercato reagirà a questo sviluppo”, ha segnalato Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit, Hedge Invest Sgr. A questo si aggiungono anche le problematiche della situazione italiana, che potrebbe riservare novità importanti nei prossimi giorni, in occasione della presentazione della nuova legge di stabilità.

Nell’analisi seguente Filippo Lanza fornisce alcune indicazioni di investimento in questo complesso scenario.

 

investimenti_2La più grande preoccupazione a livello globale rimane il processo di normalizzazione delle politiche monetarie, e come il mercato reagirà a questo sviluppo. Si tratta di un percorso appena cominciato, e già si registrano i primi segnali della ridotta liquidità, con l’attacco alla valuta turca e la volatilità più elevata registrata dai governativi italiani. D’altra parte, considerata la forza del complesso delle materie prime e del petrolio e la pressione accumulata sui salari in vari segmenti dell’economia, ci aspettiamo che i dati sull’inflazione non offriranno ai banchieri centrali alcun motivo per rallentare l’uscita dalle politiche monetarie espansive. Non solo. La guerra commerciale potrebbe aggiungere pressione al mix inflattivo abbastanza rapidamente.

Ogni ulteriore riduzione della liquidità dei mercati nell’ultimo trimestre di un anno che ha già visto insorgere diverse problematiche potrebbe provocare una vera e propria correzione su diverse asset class.

 

Un aspetto che caratterizza la congiuntura attuale è la divergenza a livelli mai registrati tra Stati Uniti e Europa, sia sul fixed income che sull’equity.

Con la negatività che circonda l’approvazione della nuova legge di bilancio italiana e le negoziazioni su Brexit, l’Europa sta diventando sempre più “iper-venduta” mentre, al contrario, gli Stati Uniti sono “iper-comprati”, nonostante le crescenti tensioni con la Cina e le imminenti elezioni di metà mandato. Date queste premesse, un’inversione della sovraperformance degli Stati Uniti può essere considerata una possibilità seria anche in un mercato in correzione.

 

In particolare, in Italia il mercato sembra aver sopravvalutato in maniera negativa il rischio relativo alla nuova legge di stabilità in arrivo questo autunno. Il Governo sembrerebbe non avere intenzione di andare allo scontro con l’UE in questo momento; il vero scontro si verificherà probabilmente in occasione delle elezioni europee del 2019.

Di conseguenza, l’impatto della legge di stabilità sarà probabilmente inferiore a quello che il mercato ha prezzato; pertanto, consideriamo il rischio italiano abbastanza attraente in questo momento, sia per quanto riguarda la parte governativa che i crediti societari e bancari.

 

Nei prossimi mesi la combinazione di bassa liquidità nei mercati globali e minor pazienza degli investitori potrà offrire interessanti opportunità selettive in specifiche società, in un contesto che potrebbe diventare estremamente volatile. Occorrerà pertanto sapersi muovere in modo tattico e flessibile sull’intera capital structure delle società (operazioni sulle diverse tipologie di bond emessi con posizioni a copertura o per ottenere utili sulla parte azionaria) per sfruttare il contesto di mercato.

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