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Mercati azionari, sopravvento degli orsi

Nel terzo trimestre la crescita degli utili statunitensi dovrebbe superare il punto di minimo

di Redazione Soldionline 24 nov 2015 ore 11:23

A cura di Henning Gebhardt, Global Head of Equities - Deutsche AWM

Gli orsi hanno preso il sopravvento sui mercati azionari. E gli orsi provano una certa soddisfazione nel sottolineare che nel 2015 il dato aggregato relativo al fatturato e agli utili dell’S&P 500 è destinato a diminuire su base annua. Se le prospettive del principale mercato azionario mondiale appaiono così cupe, perchè mai gli investitori dovrebbero interessarsi alle azioni – tanto più in un contesto caratterizzato da timori per la crescita, incertezza sui mercati emergenti e un imminente rialzo dei tassi da parte della Fed? Alcuni dati di fatto sono innegabili. Nel primo e nel secondo trimestre (Q1 e Q2) del 2015 gli utili aggregati dell’S&P 500 non sono aumentati. E prima che iniziasse la stagione di pubblicazione degli utili relativi al terzo trimestre le stime degli analisti avevano previsto addirittura una flessione del 4% dei profitti.

orso-mercatoTuttavia l’impatto di due fattori specifici potrebbe condurre a un’interpretazione eccessivamente pessimistica di questi dati: il dimezzamento dei prezzi del petrolio e il sensibile apprezzamento del dollaro USA hanno inciso negativamente sulla situazione patrimoniale delle imprese, penalizzando gli utili. Gli effetti sono particolarmente evidenti per le società energetiche dell’S&P 500: il reddito netto di 110 miliardi di dollari USA registrato nel 2014 probabilmente diminuirà del 60%, a 43 miliardi di dollari, per l’intero anno 2015.

Ma la notizia positiva è che se i prezzi del petrolio e il dollaro Usa dovessero rimanere ai livelli di metà ottobre i confronti su base annua diventeranno sempre meno negativi, dato che la debolezza delle quotazioni petrolifere e la forza del dollaro USA hanno evidenziato un’accelerazione nel quarto trimestre (Q4) del 2014 prima di riuscire, rispettivamente, a superare il punto di minimo e a raggiungere il picco nel primo trimestre (Q1) del 2015. Dalla primavera 2016 in avanti, al più tardi, dovremmo assistere a un’accelerazione della crescita degli utili aziendali aggregati dell’S&P 500, come indica il grafico, probabilmente sostenuta dai settori consumi, tecnologia, finanziari e salute. Il miglioramento della situazione sul mercato del lavoro USA e il solido sentiment dei consumatori potrebbero aiutare a mantenere l’economia sul suo percorso di moderata espansione. Le stime di consenso dal terzo trimestre (Q3) 2015 in avanti suggeriscono che il calo dei profitti attualmente atteso per il 2015 (-0,9%) dovrebbe essere seguito da una crescita degli utili dell’11,4% l’anno successivo. Queste cifre non certo esorbitanti – le nostre stime sono addirittura lievemente inferiori – sono la conseguenza di una ripresa ormai obsoleta. Tuttavia il fatto che questa ripresa non sia finita e proseguirà, come suggeriscono i dati del terzo trimestre, è un motivo sufficiente per non essere troppo pessimisti sui titoli azionari in vista del prossimo anno.

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