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Mercati azionari, i recenti ribassi sono solo un temporale estivo?

Nonostante i ribassi sui mercati azionari e il calo dei rendimenti governativi, gli analisti di Anima ritengono che i timori di un’improvvisa recessione globale siano esagerati

di Redazione Soldionline 13 ago 2024 ore 11:30

“Nonostante i ribassi sui mercati azionari e il calo dei rendimenti governativi, a nostro avviso i timori di un’improvvisa recessione globale sono esagerati”. È questa l’idea degli analisti di Anima, anche perché FED e BCE restano impegnate a sostenere l’economia.

A livello allocativo, gli esperti restano costruttivi sui titoli di Stato core e sui BTP e neutrali sull’azionario, con un approccio bilanciato.

Nell’analisi seguente gli esperti forniscono maggiori dettagli sull’attuale situazione dei mercati azionari.

 

ruolo-mercati-finanziariA inizio agosto, la pubblicazione di dati macroeconomici deludenti e i rinnovati timori di un’escalation in Medio Oriente hanno portato a forti ribassi sui listini azionari dei mercati sviluppati e a una compressione dei rendimenti obbligazionari governativi, in un clima di alta volatilità. Fra i più colpiti l’indice giapponese Nikkei, che ha ceduto oltre il 12% nella giornata del 5 agosto, registrando il peggior calo giornaliero dal 1987.

Parallelamente, i rendimenti governativi hanno registrato una compressione significativa, con il Treasury a 10 anni sceso ai minimi da inizio anno a 3,67% e il Bund tedesco in calo a 2,1%. Le borse asiatiche hanno recuperato parte delle perdite nella seduta successiva.

 

A nostro avviso, questi movimenti non preludono però a un’improvvisa recessione globale: le economie di USA e Area Euro, infatti, hanno registrato buone performance nel secondo trimestre, crescendo rispettivamente ad un tasso annualizzato del 2,8% trimestrale negli USA e dell’1,2% in Area Euro.

Inoltre, alla luce del processo disinflativo, Federal Reserve e Banca Centrale Europea sono ormai consapevoli dell’inevitabilità di un allentamento delle condizioni finanziarie e vedono aumentare il beta della propria funzione di reazione a un eventuale peggioramento macro repentino.

 

Allargando lo sguardo, il quadro macro continua ad evolversi lungo le direttrici delineatesi negli ultimi mesi: la crescita prosegue nel suo percorso di moderato rallentamento e il trend disinflazionistico sembra destinato a consolidarsi anche nel secondo semestre, pur con qualche differenza nelle diverse aree geografiche e sui vari indici dei prezzi.

La BCE ha già avviato il taglio dei tassi di interesse e la Fed si prepara a fare altrettanto a partire da settembre, mentre la Banca Popolare Cinese rimane alla finestra e si limita a mantenere l’economia a potenziale in un contesto di inflazione piuttosto bassa.

 

In termini allocativi, la nostra posizione rimane costruttiva sui governativi core e sui BTP e piuttosto cauta sul credito; sull’azionario conserviamo il giudizio neutrale, con un’allocazione bilanciata.

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.

 

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