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Mercati ed azioni sempre orientati alla debolezza

Con aprile si è chiuso anche il primo quadrimestre 2022 (che è stato negativo). Dal primo gennaio 2022 ad oggi il risultato totale dell'S&P500 è di -13,3%

di LombardReport .com 3 mag 2022 ore 11:27

Di Nicola Assiso - LombardReport.com

analisi-tecnica-stock-chartsAbbiamo finalmente archiviato il mese di aprile e con esso anche il primo quarto dell'anno. Mese che ha confermato il tentativo di salita (che nella realtà dei fatti è stato un mero tentativo di rimbalzo tecnico) proprio in quell'intorno compreso tra la decima e quindicesima seduta di trading dei mercati americani.

Al di fuori delle code di questa "gaussiana" 10-15 avevamo parlato di un inizio in sordina e di un fine mese nuovamente in sordina.

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Nella realtà dei fatti, appunto, l'aspetto interessante è che la forza di questo mese si è concentrata sostanzialmente all'interno del range previsto.

Analizzando questo aprile da un un punto di vista più statistico ci sono un pò di aspetti da evidenziare. Ho scritto che la tendenza del mese che si è appena concluso tende ad essere positiva e questo nella storia è vero. Ad oggi tuttavia il calo registrato dall'S&P500 da inizio mese è stato notevole. Generalmente si parla di correzione quando si scende attorno al 10% ma non oltre il 20% (nel qual caso si parla di inversione o di mercato orso). A prescindere da queste considerazioni e sapendo che non siamo dei geometri o architetti che misurano ogni numero, possiamo tuttavia dire che, stando ai fatti, il calo dell'S&P 500 di questo 2022 è certamente stato uno dei peggiori di sempre andando ad analizzare i dati dagli anni '50 ad oggi. Il 31 marzo il close è stato a 4.530,41 mentre quello di venerdì 30 aprile a 4.131,93: -8.7%. Peggio è riuscito a fare solo il mese di aprile nel 1970 (-9.05%).

 

Perchè questo ragionamento?

Con aprile si è chiuso anche il primo quadrimestre 2022 (che è stato negativo). Dal primo gennaio 2022 (se preferite dal due gennaio visto che il primo giorno dell'anno i mercati sono chiusi) ad oggi il risultato totale dell'S&P500 è di -13,3%: siamo infatti passati dall'avere avuto una rilevazione di 4.766,18 punti nell'ultima seduta del 2021 alla chiusura del 29 aprile pari appunto a 4.131,93 punti. Fino ad oggi la peggior perdita di sempre (nel 1970 la perdita YTD era stata dell'11,45%). Dal 1950 ai giorni nostri la combinazione APRILE AL RIBASSO+PERDITA DA INIZIO ANNO FINO AL 30 APRILE è stata un forte indicatore di mercato debole e ribassista. Questa combinazione negli ultimi settant'anni si è verificata 13 volte e la tendenza per il resto dell'anno ha poi portato a un ribasso in nove casi (compreso tra il -29,72% nel 1974 ed il -2,97% del 1960) mentre nei rimanenti abbiamo avuto un rialzo (da un misero +0,10% nel 1970 al +11,78% del 1952).

Gli anni di mid term presentano una spiccata debolezza tra il secondo e terzo trimestre. In altri termini mi aspetto debolezza e indecisione fino al mese di settembre. Del resto i problemi da risolvere non sono di poco conto: inflazione, nuovi lockdown in Cina e problemi alla supply chain, guerra e rischio di escalation, problemi europei di approvvigionamento energetico. Ma visto che le cose negative racchiudono sempre una positività (perdonatemi, è un mio mantra) ecco una buona notizia: dalla fine di settembre/ottobre (quarto trimestre) si dovrebbero inanellare mesi molto favorevoli alla salita, almeno fino a giugno del 2023. Per il momento quindi meglio mantenere i remi in barca e non farsi prendere dalla sindrome del "treno perso" o del voler essere posizionati a tutti i costi, almeno questa è la mia view. Certamente questa mia analisi non preclude la possibilità di fare trading (long e/o short) ma lo relegherei ad una operatività di brevissimo come abbiamo visto sabato scorso e che riprenderemo in mano fra poco.

 

Situazione del mercato italiano

Sabato scorso avevo indicato i seguenti livelli: al rialzo 24.450 e 24.300 e al ribasso i 23.900 ed i 23.600. Di seguito il risultato (come sempre la linea continua rappresenta la "previsione" mentre quella tratteggiata la sua naturale evoluzione). Come possiamo notare i 23.600 sono stati prontamente toccati nella seduta di lunedì mattina ma il mercato ha tergiversato troppo tempo (e male) in quell'area e la tenuta del livello non ha funzionato bene come avrei creduto che facesse. Nei giorni successivi si è addirittura spinto in un'area inesplorata con un minimo a 22.940. Una volta calata un pò la volatilità il mercato si è ripreso ed in fase di rimbalzo i 23.600 e i 23.900 punti nel complesso sono stati buoni livelli.

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Recentemente scrivevo che non mi entusiasmava particolarmente il tentativo di uscita (o forzatura) del triangolo daily sul nostro future FTSEMib e quindi anche sull'indice. Così è stato già nella seduta di lunedì mattina abbiamo avuto il primo affondo con un tentativo di recupero che è poi evidentemente fallito già il giorno successivo. Paradossale il comportamento da mercoledì a venerdì: recupero dei massimi settimanali (ennesima caccia agli stop) e poi nuovamente giù. Rimane interessante però notare che proprio con il tentativo di recupero di giovedì e venerdì mattina pare si possa configurare un pullback sulla parte bassa del triangolo daily.

Attenzione in caso di nuovo avvicinamento ai 22.900 punti e a un eventuale stazionamento in quella zona per più sedute. Questo potrebbe infatti portare ad un ulteriore concreto e notevole indebolimento del nostro listino, anche in considerazione delle problematiche macro che conosciamo (guerra, problema energetico, spread a 180 e così via). Faccio poi notare con piacere che, come ho avuto modo di scrivere svariate volte su queste colonne, l'economia (italiana) sta dando segnali di notevole rallentamento, con un Pil sceso dello 0.2% nel primo trimestre 2022. Nelle prossime settimane si dirà che è colpa della guerra (che certamente ha influito ed influirà), peccato che la problematica comune tocca molto meno altre nazioni. E qui si viene al solito ed annoso punto dolente.

L'economia italiana non può che mostrare la sua debolezza cronica: troppi vincoli e troppi balzelli che demotivano ad avviare nuove attività (ma che di contro motivano a chiudere i battenti quanto prima e questo è evidenziato da un dato oggettivo: il tasso annuo di mortalità imprenditoriale). In tutto questo la Borsa Italiana espressa dall'indice principale FTSEMib è una grande maestra: nelle fasi di forti rialzi di mercato abbiamo sempre sottoperformato e in quelle di ribasso abbiamo fatto peggio. Vuoi per la composizione del nostro indice, vuoi per la totale assenza di appeal.

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Per la prossima ottava monitorerò i seguenti livelli di Future FTSEMib su scala oraria: sempre attenzione ai 24.300 al rialzo (molto difficile che vengano toccati) che però necessitano della tenuta stabile sopra i 23.900. Credo però che la partita si giocherà tra 23.500 e 23.300, quindi al ribasso, considerando anche un mercato driver come quello statunitense.

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Andiamo a trovare lo zio Sam

Purtroppo la settimana passata indicavo i 12.600 come direzione naturale del Nasdaq. Ci siamo arrivati velocemente, salvo un tentennamento nella seduta di giovedì. Il close weekly è stato ben al di sotto a 12.334 e su scala settimanale anche il Dow Jones pare sia attratto dai 32.250. Le pessime chiusure generalizzate di venerdì non lasciano molto ben sperare ed è quindi possibile un ulteriore indebolimento del quadro tecnico.

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Ovviamente questo andamento è dovuto anche a titoli pesanti che stanno mostrando il fianco (penso ad esempio al -14% di Amazon) ma anche a tante altre pessime performance. E, si sa, le mele pesanti rischiano di portare giù tutto il ramo!

In questo contesto notiamo anche la debolezza dei preziosi che stanno scendendo. Penso all'oro e all'argento spesso considerati un "porto sicuro" che però stanno vivendo un momento di opacità probabilmente dovuto all'aumento dei rendimenti che negli Stati Uniti continuano a "flirtare" sulla soglia del 3% sulla parte a 10 anni (2,938% il close di venerdì). Chiaramente molti operatori iniziano ad avere un'alternativa: perché investire sull'azionario o "parcheggiare" sui preziosi che sono comunque soggetti a fluttuazioni quando un titolo di stato, benché a dieci anni, inizia ad essere una potenziale alternativa e mi dovrebbe garantire il capitale a scadenza? Di seguito trovate il grafico del rendimento a 10 anni ed in sequenza anche quello di oro e argento (entrambi su scala giornaliera).

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Grafico Oro

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Grafico Argento

 

Dalla mia watchlist

La settimana scorsa avevo approfondito la situazione grafica di tre azioni: Telecom Italia TIM (sia la mamma che la figlia) e Stellantis. Vediamo come si sono comportate.

Il grafico postato sulla prima (per semplicità considero solo Telecom ordinaria) era il seguente: rettangolone compreso fra 0,3 euro e 0,325 euro la cui rottura aveva un target "naturale" attorno a 0,275 euro. Lunedì il minimo è stato a 0,2765 mentre mercoledì siamo andati anche sotto con un minimo a 0,2726. Il quadro rimane attualmente debole e solo salite sopra 0,30 euro ad azione potrebbero dare qualche speranza di un flebile rafforzamento. E' comunque un'azione che seguo molto raramente: non sono un grande amante dei titoli da "zero virgola", fatta qualche debita eccezione ed in casi particolari.

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L'altra azione analizzata sabato è stata Stellantis. Il chart postato era il seguente:

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Anche in questo caso, dai 13,112 euro di chiusura di venerdì scorso il target "naturale" dei 12,5 euro è stato raggiunto e, dopo essersi spinta fino a 12,086, ha tentato un rimbalzo. Quadro sempre debole al momento.

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Questi sono due esempi di possibili idee operative della settimana scorsa. Come ho avuto modo di scrivere siamo in una fase in cui ci sono veramente pochissimi spunti operativi ed è fondamentale a mio parere cercare di evitare il più possibile gli inevitabili errori o abbagli che nell'operatività quotidiana dei mercati possono naturalmente capitare.

Mentre all'inizio dell'anno il mercato ancora toro esigeva il fatto di comprare sui ribassi, in questa fase di debolezza generalizzata è importante vendere subito sui rimabalzi. Questa è al momento la mia view. Di recente molte azioni che seguo abitualmente hanno provato un rimbalzo su punti di supporto senza però trovare la forza per effetturare un movimento più duraturo e questo non depone molto a favore di chi è rialzista.

Penso ad esempio ad STM di cui ho parlato un paio di settimane fa. Punto di ingresso millimetrico ma perdita di momentum nelle sedute successive. In altri termini è importante che dal supporto i titoli si allontanino in modo convinto. E' un pò come se fossimo in fase di decollo: l'aereo deve salire con una determinata inclinazione per allontanarsi il più possibile e velocemente dal suolo: almeno a 45 gradi e non a 20! Nel caso specifico ad esempio l'area posta a 33,5 euro rischia di diventare importante per scongiurare ulteriori indebolimenti anche in funzione delle dinamiche dei mercati statunitensi.

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Ad maiora!

 

Per altre raccomandazioni di borsa: LombardReport.com

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