Mercati azionari in crescita (ma ridotta) nel 2022 - Pictet Asset Management
di Redazione Lapenna del Web 12 gen 2022 ore 10:13 Le news sul tuo SmartphoneSecondo Andrea Delitala - Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management - il 2022 potrebbe essere caratterizzato da crescita in rallentamento, seppur sopra la tendenza di medio periodo, con un'inflazione che si sta dimostrando persistente, ma non strutturale.
"L'effetto delle riaperture," si legge nell'analisi, "dovrebbe gradualmente attenuarsi con conseguenti allentamenti della tensione a livello di filiera di produzione. Politiche monetarie progressivamente meno espansive sono ormai certe e prezzate dai mercati".
Delitala prevede per il 2022 rialzi azionari inferiori al 10%, in conseguenza a valutazioni da record per molte asset class, politiche monetarie più restrittive, misure fiscali meno espansive e inflazione in aumento.
"Al contrario, le obbligazioni entreranno probabilmente in una fase di bear-market secolare," prosegue l'analisti. "L’atteso aumento dei tassi USA farà salire anche i rendimenti obbligazionari globali, anche se il ritmo di risalita probabilmente non sarà eccessivo poiché difficilmente le banche centrali si vorranno esporre a seri episodi di instabilità finanziaria fino a quando il tema Covid non sarà declassato a problema endemico".
Andrea Delitala ha concluso l'approfondimento sostenendo che il quadro di asset allocation per le azioni nel 2022 indica rendimenti positivi, ma ridimensionati a una sola cifra. "Le obbligazioni, al contrario, si troveranno in difficoltà: si prevede che i Treasury USA (che in genere guidano i mercati del reddito fisso) registreranno perdite sull'anno, anche se il rendimento a scadenza sul decennale (il T-Note) faticherà a superare il 2%. Inoltre, i rendimenti reali delle obbligazioni protette dall'inflazione sono già ai minimi storici, e difficilmente porteranno ritorni per gli investitori".
"Nella prima parte dell'anno dovrebbe confermarsi la forza del dollaro, nonostante le valutazioni oltre il fair value, soprattutto in virtù della crescita relativa all'economia statunitense" - conclude l'analista.
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