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In vista una massiccia rotazione settoriale?

Questo momento potrebbe rappresentare un punto di svolta dopo un decennio nel quale tutti gli investitori hanno privilegiato il settore della tecnologia, ed in generale i titoli “growth”

di Valter Buffo 1 dic 2020 ore 10:08

Commento di recce-d.com

mercato-azionario_2La grandissima attualità del tema che noi abbiamo scelto lo scorso mese di febbraio per il nostro contributo settimanale, ha forse raggiunto il suo punto di massima evidenza proprio in questi giorni: come leggete anche nel grafico qui sotto, i dati ci dicono che all’interno della borsa più grande al mondo si è verificato un fenomeno che potrebbe annunciare una massiccia “rotazione”, con vendite che colpiscono i titoli azionari delle società che hanno visto il loro volume di affari crescere grazie proprio alle difficoltà imposte dal COVID-19, ed acquisti che si concentrato sui titoli di società che potrebbero beneficiare dalla “normalizzazione” della situazione economica, principalmente grazie al vaccino (per la verità si dovrebbe dire grazie al grande numero di nuovi vaccini che sono stati annunciati alla Borsa nelle tre settimane successive all’elezione presidenziale negli Stati Uniti).

 

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Fonte: B.I.G

 

Essendo i titoli del primo gruppo (quello che ha beneficiato dell’epidemia) tutti appartenenti alla categoria “growth”, come ad esempio i titoli della tecnologia, ed essendo invece i titoli azionari del secondo gruppo quelli maggiormente penalizzati dagli investitori, e quindi i titoli più “a buon mercato” (per spiegarci: i titoli caratterizzati da un rapporto P/E più basso) questo momento potrebbe acquistare una valenza pluriennale, ben al di là della contingenza dei lockdown.

Infatti, questo momento potrebbe rappresentare un punto di svolta dopo un decennio nel quale tutti gli investitori hanno privilegiato il settore della tecnologia, ed in generale i titoli “growth”. Potrebbe essere questo il momento nel quale si torna a guardare con interesse, e a premiare, le società tradizionali, i cui titoli azionari oggi sono “a buon mercato” e si riducono le valutazioni (mai viste prima, e a tratti anche astruse) dei titoli cosiddetti “growth”.

Il lettore ha quindi un’occasione eccezionale: per guadagnare, o come minimo per ridurre le perdite accumulate. Sarà sufficiente capire se davvero è iniziata una “grande rotazione” oppure no. In questo senso, noi di Recce’d vi abbiamo molto aiutato: chi volesse rileggere i più di 30 interventi pubblicati nel 2020 troverà informazioni utili, sia in merito alla (clamorosa) divergenza di andamento tra le due famiglie di titoli azionari che abbiamo citato, sia in merito ai riflessi di questa divergenza sul mondo del quant e in generale delle gestioni di portafoglio affidate agli algoritmi, “non discrezionali”, “automatizzate”, sia infine sulla dinamica interna al settore dei servizi del risparmiatore, dinamica che di recente ha messo in evidenza le chiusure forzate sia di fondi comuni di investimento, sia di intere società che avevano scommesso 10 anni fa sui titoli azionari della categoria “value” creando grosse difficoltà ai loro clienti.

Come farà, il nostro lettore investitore, a decidere? Recce’d non è in grado di aiutarvi: la nostra posizione, a questo proposito è di … guardare oltre, come abbiamo scritto in numerosi dei nostri precedenti contributi. Ma non scapperemo davanti alle difficoltà, e vi lasciamo in buone mani, quelle di Tobia Leskowitz, famoso strategista del gruppo Citigroup. Sentite cosa ne dice lui.

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Fonte: Financial Times

Citi’s chief US equity strategist Tobias Levkovich said that last week was a turning point, listing a host of reasons why he thought the growth-to-value rotation would gather steam: the likelihood of more vaccines coming out soon; corporate earnings improving next year; faster growth, quicker inflation and rising bond yields; and the sheer extent of Big Tech’s current dominance — something that has historically never lasted.

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