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Mai distrarsi dai tassi!

Bisogna fare attenzione ai tassi e non dimenticare che cosa successe un anno fa, quando il Bund decennale passò in poche settimane da un rendimento dello 0,10% ad un rendimento dello 1,00%

di Redazione Soldionline 15 mar 2016 ore 09:07

Commento giornaliero di www.recce-d.com

Per molti suonerà difficile da capire: e tuttavia, noi di Recce’d non ci stanchiamo di ripetere, da mesi, di fare attenzione ai tassi di interesse, e quindi alle obbligazioni. Può sembrare strano, visto che in questi giorni un BTp a 10 anni paga appena lo 1,30%: ma non abbiamo dimenticato che cosa successe un anno fa, quando il Bund decennale passo in poche settimane da un rendimento dello 0,10% ad un rendimento dello 1,00%, con un conseguente vero e proprio crollo dei prezzi, che allora fece danni soprattutto a chi era stato posizionato, dai suoi advisor e consulenti, “lungo” sulle parole di Draghi e sul QE. Ma di Eurozona parleremo forse domani: oggi ci concentriamo sugli USA, visto che proprio oggi si riunisce la Federal Reserve. Anche nel mercato obbligazionario degli Stati Uniti i rischi si nascondono sotto una apparente calma. Nel primo grafico sotto, potete vedere come siano cambiate, negli ultimi 60 giorni, le previsioni degli operatori di mercato, le previsioni per il rendimento del decennale Treasury a fine 2016: siamo scesi dal 2,80% al 2,40%, e si tratta di una discesa tanto più significativa se si pensa che il mercato sconta ancora almeno un rialzo dei tassi ufficiali di interesse prima della fine dell’anno, e se si aggiunge che nei primi due mesi dell’anno, gli indici per l’inflazione (tanto il CPI che il PCE) sono aumentati e hanno toccato i massimi degli ultimi 12 mesi. Da qui deriva la domanda: il mercato USA delle obbligazioni anticipa una recessione? Ma c’è un secondo dato che segnala il nervosismo degli operatori, e lo vedete nel secondo grafico: la correlazione tra i Titoli di Stato USA e quelli tedeschi è nettamente aumentata, negli ultimi mesi, e supera 60. In sei casi su dieci, i movimenti dei Titoli di Stato dei due Paesi vanno nella medesima direzione: in passato, erano i Treasury degli USA a dare la direzione ai mercati obbligazionari nel mondo, ma in questo momento pare che il mercato americano abbia perso, almeno in parte , la sua capacità di influenzare i mercati esteri. Continueremo a parlarne domani.

CONCLUSIONE Recce’d vi segnala che il tema dei tassi di interesse e delle obbligazioni è stato trascurato dalla maggior parte degli operatori e degli investitori, in questi primi mesi del 2016, ma tornerà presto al centro dell’attenzione. Forse già da domani sera, dopo i dati per il CPI degli USA e dopo che si sarà chiusa la riunione della Fed.

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GLI ALTRI TEMI che avranno oggi un visibile impatto sui mercati li trattiamo nel nostro The Morning Brief (disponibile dalle ore 8,00 per i Clienti e attraverso la nostra app). Ecco una sintesi per punti:

1.     Giappone: BoJ con le spalle al muro. Dalle decisioni di questa mattina, una conferma che la Bank of Japan ha finito le munizioni
2.     Federal Reserve e tassi ufficiali di interesse.  Oggi si apre una riunione nella quale si deciderà se alzare i tassi, ma nelle prossime riunioni
3.     Petrolio sotto i 37$: ma le Borse stavolta non crollano.  Anche stamattina in Asia il petrolio resta sotto i 37$: le Borse però ieri hanno tenuto
4.     SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana il tema operativo non è sul lato del rendimento: riguarda invece la gestione del rischio, ed in particolare il problema della “liquidità dei mercati” di cui domenica 13 marzo ha parlato anche il Sole 24 Ore
5.     SEZIONE L'ANALISI questa settimana parliamo di un bull market di Borsa che ha compiuto pochi giorni fa sette anni di vita e che secondo alcuni ha ancora spazio per camminare

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