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Warren Buffett nella lettera agli azionisti: le azioni performeranno meglio dei bond

Secondo l'oracolo di Omaha l'azionario potrebbe ancora far bene se nelle prossime decadi i tassi rimarranno vicini ai livelli correnti e se le imposte sulle società rimarranno ai bassi livelli di cui godiamo ora

di Gianluca Marzoli 25 feb 2020 ore 10:26

azioni-vs-bond“Se nelle prossime decadi i tassi rimarranno vicini ai livelli correnti, e se le imposte sulle società rimarranno ai bassi livelli di cui godiamo in questo momento, è quasi certo che nel tempo le azioni performeranno molto meglio che i titoli a reddito fisso di lungo periodo”

Nella sua lettera agli azionisti della sua Berkshire Hathaway per l’esercizio 2019, con questa frase il leggendario investitore Warren Buffett prevede un futuro radioso per l’investimento azionario rispetto alle obbligazioni.
Questa rosea previsione viene fatta con una importante precisazione: domani nel mercato azionario tutto può succedere. In ogni momento e per qualunque motivo può partire un ribasso che potrebbe arrivare fino al 50% e anche oltre. Tuttavia, la combinazione dell’American Tailwind (vento a favore Americano) di cui ha parlato nella lettera dell’anno scorso (link all’articolo), e degli investimenti delle aziende, farà delle azioni la migliore scelta per gli individui che non usano soldi in prestito per comprarle e che non si fanno portare fuori strada dalle proprie emozioni.

 

Il potere degli utili non distribuiti

Nel 1924 Edgar Lawrence Smith, un economista e consulente finanziario, scrisse il libro “Le azioni come investimento di lungo periodo”, che cambiò il modo di concepire l’investimento azionario. Fino a quel momento le azioni, che non sono altro che la proprietà di un’azienda affettata in piccoli pezzi, venivano acquistate come scommesse sulla variazione dei prezzi di breve periodo. Le azioni erano viste come investimento speculativo, i “gentlemen” investivano in titoli obbligazionari.

In una recensione del libro, fatta nientemeno che da John Maynard Keynes, si affermava che Smith aveva colto l’interessantissimo punto riguardante gli utili che non vengono distribuiti dalle aziende sotto forma di dividendi, ma che invece vengono reinvestiti nel business e che ne permettono lo sviluppo. Questo è un elemento di capitalizzazione composta che opera a favore di un solido investimento industriale. Nel tempo, ciò fa crescere il valore reale della proprietà industriale in modo che, oltre al dividendo che viene percepito, aumenta anche il valore dell’azienda, e di conseguenza il valore delle azioni.

In America, dei titani come Canergie, Rockefeller e Ford hanno ammassato enormi ricchezze trattenendo la maggior parte degli utili nelle loro aziende allo scopo di finanziare la crescita e avere profitti sempre crescenti, così come hanno fatto capitalisti di più piccola dimensione, diventando ricchi seguendo lo stesso schema.

Le 10 aziende con le principali partecipazioni, American Express, Apple, Bank of America, Bank of New York Mellon, Coca Cola, Delta Airlines, JP Morgan Chase, Moody’s, US Bancorp e Wells Fargo, hanno distribuito alla Berkshire dividendi per 3.798 milioni di dollari, ma la quota degli utili non distribuiti di competenza della Berkshire ammonta a 8.332 milioni di dollari. Buffett si aspetta che questi utili trattenuti e reinvestiti nei loro business, tra gli alti e bassi del mercato, nel tempo saranno riconosciuti nel valore delle azioni, anzi, ne verranno riconosciuti molti di più perché andranno a sviluppare e incrementare il business, e quindi saranno di grande importanza per la crescita di valore della Berkshire.

 

Gli investimenti in azioni quotate secondo Buffett

Buffett afferma che lui e Charlie Munger (il suo socio storico) non vedono le azioni in portafoglio come asset da vendere a seguito di un “downgrade”, o di una trimestrale non buona, oppure a seguito di una decisione sui tassi della FED, o di qualunque altro argomento del giorno.

Vedono invece un insieme di aziende con ottime prospettive, con business che funzionano senza richiedere molto apporto di capitale, che non hanno bisogno di contrarre molto debito per guadagnare. E che rimarranno in portafoglio per il lungo periodo.

Sono tutte aziende che guadagnano più del 20% sul capitale proprio richiesto per portare avanti il proprio business, il che è straordinario comparato con il rendimento medio dei titoli di stato Usa di lungo periodo intorno al 2,5%, del quale si sono accontentati tanti investitori negli ultimi decenni.

Al 31/12/2019 le principali partecipazioni quotate sono riassunte nella seguente tabella:

 

Shares Company Percentage of
Company
Owned
Cost Market
(in millions $)
151,610,700  American Express Company . . . . . . . . .  18.7 1.287 18.874
250,866,566  Apple Inc.  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.7

 

35.287 73.667
947,760,000  Bank of America Corporation . . . . . . . 10.7 12.560 33.380
81,488,751 The Bank of New York Mellon Corporation  .  9.0 3.696 4.101
5,426,609 Charter Communications, Inc . . . . . . . 2.6

 

944 2.632
400,000,000 The Coca-Cola Company  . . . . . . . . . . . 9.3 1.299 22.140
70,910,456 Delta Airlines Inc  . . . . . . . . . . . . . . 11.0 3.125 4.147
12,435,814 The Goldman Sachs Group, Inc . . . . . . . . . 3.5 890 2.859
60,059,932 JPMorgan Chase & Co. . . . . . . . . . . . . 1.9 6.556 8.372
24,669,778 Moody's Corporation . . . . . . . . . . . . . . . . 13.1 248 5.857
46,692,713 Southwest Airlines Co . . . . . . . . . . . . . . . 9.0 1.940 2.520
21,938,642 United Continental Holdings Inc. . . . . . . . 8.7 1.195 1.933
149,497,786 U.S. Bancorp  . . . . . . . . . . . . . . . . .  9.7 5.709 8.864
10,239,160 Visa Inc . . . . . . . . . . . . . . . 0.6 349 1.924
345,688,918 Wells Fargo & Company  . . . . . . . . . . . . 8.4 7.040 18.598
  Others  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    28.215 38.159
         
  Total Equity Investments Carried at Market .  > 110.340 248.027

 

Acquisizioni

Tom Murphy, che è stato un grande manager della Berkshire, una volta diede un prezioso consiglio a Warren riguardante le acquisizioni “per ottenere una reputazione come buon manager, assicurati di acquisire dei buoni business”.

Nel tempo, Buffett ha acquisito “dozzine di società” sempre pensando di acquisire dei buoni business, come consigliato da Tom Murphy, ma non è sempre stato così.

Buffett fa una divertente analogia, affermando che negli anni si è convinto che le acquisizioni siano simili ai matrimoni. Tutto inizia con una gioiosa festa di matrimonio, ma poi la realtà tende a divergere dalle iniziali aspettative. A volte tutto procede meravigliosamente oltre le aspettative, a volte invece in un attimo tutto cade nella disillusione. Applicando questa immagine alle acquisizioni, durante le trattative è facile vedere occhi sognanti, ma poi normalmente è il compratore che va incontro a spiacevoli sorprese.

Continuando nella analogia, Buffett precisa che il suo track record di matrimoni positivi è largamente accettabile, con entrambe le parti soddisfatte. Tuttavia, ci sono state diverse acquisizioni delle quali si sta ancora chiedendo cosa stesse pensando quando le stava facendo.

Fortunatamente, anche se alcuni business sono stati stagnanti, quelli buoni hanno la caratteristica di crescere nel tempo e di trovare altre possibilità di investimento con un ottimo ritorno sul capitale investito.  Complessivamente, nel corso degli anni, il mix di queste diverse traiettorie è stato largamente positivo per la Berkshire.

 

La successione

Warren Buffett è nato il 30 agosto 1930, quindi si sta avvicinando ai 90. Quello che spaventa di più gli azionisti della Berkshire è naturalmente il venire meno del genio della finanza.

Per questo motivo, Warren tratta spesso l’argomento per rassicurare gli investitori sul fatto che la sua compagnia è preparata al 100% alla sua scomparsa. Quest’anno è stato più specifico, spiegando che è molto ottimista sul futuro della Berkshire per 5 motivi.

Primo: gli asset della Berkshire sono dispiegati in una grande varietà di straordinari business Secondo: La posizione della Berkshire come centro finanziario di tutti questi business dà un vantaggio competitivo Terzo: gli asset finanziari della Berkshire sono amministrati in modo da poter assorbire agevolmente shock di varia natura. Quarto: la Berkshire possiede una schiera di manager devoti alla cultura aziendale e Quinto: i dirigenti della Berkshire hanno la cultura di essere completamente orientati al benessere degli azionisti, caratteristica rara tra le grandi aziende.

Infine, Buffett ha annunciato che nel corso della consueta convention annuale degli azionisti della Berkshire (la Woodstock dei capitalisti, come la chiama lui) ci sarà un importante cambiamento nel format: quest’anno risponderanno alle domande degli azionisti, oltre a lui e Charlie Munger, anche Ajit Jain e Greg Abel, i due key managers della Berkshire, una chiara investitura per la sua successione.

La convention si svolgerà il 2 maggio a Omaha, e sarà in diretta streaming su Yahoo.

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