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Le valute si sono rimesse in moto

Anche se i giornali parlano delle Borse, è alle valute che dovete fare massima attenzione: ieri il dollaro ha rotto 1,1000 contro euro e lo yen è tornato a 117,50

di Redazione Soldionline 4 feb 2016 ore 09:57

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO

1.     Le valute si sono rimesse in moto
. Anche se i giornali parlano delle Borse, è alle valute che dovete fare massima attenzione: ieri il dollaro ha rotto 1,1000 contro euro e lo yen è tornato a 117,50. Questo sarà, nelle prossime settimane il fattore dominante sui mercati finanziari (e non va dimenticato lo yuan cinese): sono possibili impennate di volatilità [importante per: equity , obbligazioni e valute (globale)].

2.     Petrolio e Borse: non fatevi confondere. Il petrolio ieri ha tenuto i 30$, e anche se molti commenti sono ancora incentrati sul petrolio, noi di Recce’d vi ripetiamo ancora una volta che non è più quello il fattore dominante sui mercati [importante per: equity , obbligazioni e valute (globale)].

3.     Il dato ADP e l’indice ISM di ieri.  I due dati pubblicati ieri rafforzano gli argomenti di chi vede all’orizzonte un rallentamento globale dell’economia. Ora l’attenzione si sposta sul dato di domani per l’occupazione NFP. Un approfondimento nella nostra terza sezione qui sotto   [importante per: equity, obbligazioni e valute  (globale)].

4.     Il rischio Periferici in Europa.   Un’ennesima giornata in cui e Borse di Eurozona hanno fatto rivedere il ritorno del fattore “Periferici” come fattore negativo, come vedete nella tabella sotto: il motivo è semplice, si smontano (di corsa) le posizioni che erano state montate un anno fa, quando il mercato era dominato da “le garanzie di Draghi” [importante per: equity, obbligazioni e valute  (globale)].

eurozona-andamento


L’OPERATIVITA'

Giappone: ci sono opportunità?
E’ stata azzeccata la scelta di Recce’d di dedicare proprio al Giappone la sezione operativa, questa settimana: perché nulla è più emblematico della reazione dei mercati alla mossa di Kuroda di venerdì scorso: sono passati solo tre quattro giorni di mercato, e gli effetti visibili delle nuove iniziative di quella Banca Centrale oggi sono … zero. Nulla: è rimasto nulla si visibile, e questo fa a pugno con il clamore mediatico che fu suscitato, alla fine della settimana scorsa, dalla decisione di Kuroda di portare in negativo i tassi ufficiali di interesse. Questa lezione basterà? La finiremo di leggere che “politiche monetarie accomodanti” garantiscono mercati finanziari poco volatili e sempre in rialzo? Non lo sappiamo per certo, perché le logiche di vendita delle Reti commerciali sono molto stringenti, e si spingono a volte anche a negare l’evidenza: ma per voi investitori finali ora è stato dimostrato che andare dietro alla cieca a ciò che dicono le Banche Centrali è sul piano operativo un errore. Guardate, ad esempio, che cosa è successo dall’ultimo annuncio di Draghi, in gennaio, ad oggi.

ultimo-annuncio-di-draghi

L'ANALISI
Ancora quella parola con la “R”. I due dati pubblicati ieri hanno rafforzato le convinzioni di quanti vedono, nel prossimo futuro, un rallentamento dell’economia USA e quindi anche di quella globale: l’indice ISM per il settore servizi è sceso ai minimi da due anni a questa parte (come potete vedere nel grafico sotto), mentre il numero di nuovi assunti nel settore privato è rimasto vicino alle 200 mila unità. Per il dato di domani, il mercato prevede un numero di nuovi occupati (dato NFP) inferiore alle 200 mila unità: proprio questo è il dato che potrebbe risolvere la situazione della Borsa USA, che ormai da 15 giorni sta facendo un test di un supporto tecnico decisivo, ovvero i 1880 punti di S&P 500. Come ha scritto solo ieri Bill Gross, il mercato affronta questa fase senza poter contare sul supporto delle Banche Centrali:
 
“ ‘How’s it workin’ for ya?’ -- would be a curt, logical summary of the impotency of low interest rates to generate acceptable economic growth worldwide. The fact is that global markets and individual economies are increasingly ‘addled’ and distorted.” (…)  “Shades of 2007. The household sector has delevered, but the corporate sector never did, and with investment grade and high-yield yields 200-1000 basis points higher now, what does that say about future rollover, corporate profits and solvency in many commodity-sensitive areas?” (…) “Today’s Fed and other model based central banks are, to my way of thinking, the ones that have more and more become ‘increasingly addled’. They all seem to believe that there is an interest rate SO LOW that resultant financial market wealth will ultimately spill over into the real economy.”

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