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Le valute al centro della scena

L’aumento di volatilità dei cambi tra le maggiori valute è probabilmente qualche cosa che precede uno shock, un movimento violento di uno dei cambi maggiori, shock che potrebbe arrivare nella prossima estate

di Redazione Soldionline 31 mar 2016 ore 09:20

Commento giornaliero di www.recce-d.com

Martedì sera Yellen ha definito “giustificata” la prudenza sui futuri rialzi dei tassi ufficiali, e la reazione più ampia si è registrata nell’ambito dei cambi: il dollaro contro euro è risalito a 1,1300 mentre lo yen per dollaro è sceso subito a 112. Si tratta solo dell’ultimo episodio di una serie: i cambi, in questo 2016, hanno messo in mostra una forte impennata di volatilità, che vedete ben rappresentata dal primo dei due grafici qui in basso. Il Global FX Volatility Index calcolato dalla banca JP Morgan è in buona sostanza salito del 30% da dicembre a febbraio, per poi scendere di nuovo e infine risalire vicino ai massimi dell’anno nelle ultime settimane. La maggiore volatilità è il riflesso di una situazione fondamentale in cui da un lato è cresciuta l’incertezza sui dati fondamentali (un mese fa in molti parlavano e scrivevano di recessione) e dall’altro lato viene prodotta incertezza dalle stesse Autorità che dovrebbero invece “calmare” i mercati. Le Banche Centrali avevano per anni condotto le loro politiche monetarie in modo “convergente”, poi dalla fine del 2014 si è passati alla “divergenza”, che voleva dire in pratica un utilizzo dei cambi per stimolare la domanda, fino ad arrivare al recente G20 di Shanghai in cui si è detto “basta così”, nel senso che le politiche di deprezzamento, o svalutazione, delle valute sono state … messe fuori legge. Il punto è che (ovviamente) se tutti (Eurozona, Giappone, Cina ed Emergenti) svalutano, allora nessuno svaluta, e si aumenta solo la confusione. Siamo quindi arrivati alla situazione attuale: sappiamo che la fase di svalutazione competitiva delle valute è finita, ma assolutamente non sappiamo dove si andrà da qui in avanti. Il dollaro si è indebolito, ma fino a che punto potrebbe arrivare questo movimento? Un dollaro più debole sta bene alla Cina ed agli Emergenti, e sostiene le materie prime (grafico 2 qui sotto), ma è poco simpatico agli esportatori tedeschi ed è addirittura odiato dal Giappone, dove la valuta troppo forte ha creato e crea tutt’ora seri ed ampi problemi. Noi in Recce’d riteniamo probabile che la fase di relativa debolezza del dollaro prosegua nelle prossime settimane (con il forte limite di possibili interventi sullo yen da parte della BoJ), ma se allunghiamo lo sguardo non sappiamo davvero dire dove si stia andando: la sola previsione che ci sentiamo di azzardare è che l’uscita da questa fase di stallo arriverà probabilmente attraverso un forte shock nel mondo delle valute.

CONCLUSIONE    Recce’d vi segnala che l’aumento di volatilità dei cambi tra le maggiori valute è probabilmente qualche cosa che precede uno shock, un movimento violento di uno dei cambi maggiori, shock che potrebbe arrivare nella prossima estate . 
 
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GLI ALTRI TEMI che avranno oggi un visibile impatto sui mercati li trattiamo nel nostro The Morning Brief (disponibile dalle ore 8,00 per i Clienti e attraverso la nostra app). Ecco una sintesi per punti:

1.     Il “catch up” è diverso dal ketchup?  Oggi c’è un grosso problema per tutti quelli, da settimane ed che ancora ieri, scrivevano e dicevano di “ridurre il rischio equity in portafoglio”, oppure di “sottopesare l’equity”. Ora sono in difficoltà, anche commerciale. Che faranno adesso? Si potrebbe aprire quello che in gergo tecnico si chiama fase di “catch up”.
2.     In Eurozona sta succedendo qualche cosa?    L’inflazione in Belgio sale allo 2,68%, mentre il credito al settore privato sale dello 0,6% su base annua, secondo i dati pubblicati ieri
3.     USA: e se fosse ripresa?     Come interpretare il dato ADP di ieri per gli occupati del settore privato negli USA? E come uscirà domani il dato NFP?
4.      SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana il tema operativo è quello del petrolio, alle prese con la delicata soglia dei 40$ ed in attesa della prossima riunione del 17 aprile
5.     SEZIONE L'ANALISI  questa settimana i nostri lettori esaminano con noi i dati principali sul mercato obbligazionario giapponese, che attraversa una fase di forte tensione

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