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Le trimestrali del settore auto: tra criticità e ripresa

L’apertura di questa stagione delle trimestrali si è inaugurata la scorsa settimana in gran parte da società americane dello S&P 1200 Global Index

di Redazione Soldionline 22 ott 2015 ore 10:44

A cura di Saxo Bank

L’apertura di questa stagione delle trimestrali si è inaugurata la scorsa settimana in gran parte da società americane dello S&P 1200 Global Index. I dati USA sulle vendite al dettaglio pubblicati la scorsa settimana hanno mostrato un rallentamento generale, (+0,1% contro un’aspettativa di +0,2%), in realtà controbilanciate dalle vendite del settore automobilistico (vendite al dettaglio dato ex-auto: -0,3%), nonostante l’impatto negativo di 0,3% dato dai carburanti. Negli Stati Uniti infatti il settore automobilistico ha registrato a settembre vendite in crescita dell’1,7% m/m e dell’8,8% y/y, contro un dato complessivo di +0,1% m/m e +2,4% y/y, confermandosi il settore di gran lunga più rilevante, paragonabile solo al settore alimentare (+0,7% m/m e +7,9% y/y).

GUARDA IL VIDEO: Auto: il mercato Europa cresce, a settembre +9,8%

auto_5Sul fronte cinese invece i dati usciti settimana scorsa hanno confermato le preoccupazioni riguardo il rallentamento delle importazioni, particolarmente rilevanti per le grandi società del settore automobilistico, ma ci si potrà aspettare un recupero sostenuto dal recente provvedimento del governo cinese che dal 1 ottobre ha tagliato il peso fiscale sugli acquisti di autovetture di piccola/media cilindrata.

Gli EPS attesi per questo terzo trimestre nel settore automobilistico tendono quindi a mostrarsi contenuti, al di sotto degli ottimi livelli del trimestre precedente. Tali valori di EPS, coerenti con le performance generalmente ribassiste registrate durante il trimestre luglio-settembre, riflettono le criticità del momento che l’automotive sta attraversando, senza implicare però l’aspettativa di un vero e proprio declino temuto dagli investitori più scettici, come dimostrato dal relativo recupero dei principali titoli osservato durante la prima metà di ottobre.

Una criticità che le società del settore si trovano ad affrontare ad oggi è la velocità di innovazione tecnologica sulla componente software, che costituisce ormai quasi il 90% dell’innovazione sulle nuove linee, costituendo allo stesso tempo anche una delle maggiori sfide per i produttori, con un ciclo di vita dell’ordine di pochi mesi contro i 2/3 anni di un nuovo veicolo. Un altro fattore che impatterà sugli andamenti futuri sarà la capacità delle società di affrontare gli inevitabili cambiamenti che seguiranno le reazioni al caso Volkswagen (GUARDA L'INFOGRAFICA: Volkswagen, i trucchi nei test delle auto), e la tempestività nell’adeguarsi all’inasprimento dei controlli sulle emissioni previsti per settembre 2017.

GENERAL MOTORS
È prevista mercoledì a mercato chiuso la presentazione dei risultati trimestrali di General Motors, con un EPS atteso a 1,174$. LEGGI ANCHE: General Motors, trimestre migliore delle attese
Lo scorso trimestre la società ha riportato un EPS di 1,29$ (superiore alle previsioni di 1,18$) e una ripresa del fatturato (74 miliardi da inizio anno), confermando con 2,1 miliardi di utili (+23% y/y) di avere i presupposti per mantenersi leader nel mercato statunitense anche in caso di difficoltà del settore.
Le vendite in Cina sono rimaste consistenti su livelli ritenuti addirittura rafforzabili nella seconda metà dell’anno grazie ai nuovi lanci e al successo di Buick Envision e Cadillac, combinati all’impatto particolarmente favorevole del taglio fiscale cinese (si stima una riduzione del 50% applicabile a 30 linee).
I dati di settembre confermano la posizione leader di General Motors con una quota di mercato del 17% negli USA, nonostante la crescita dei volumi di vendita del 12,5% y/y sia inferiore alla media delle principali concorrenti (del 15,8% y/y).
Nonostante lo scetticismo degli investitori, visibile nella generale caduta del titolo nei trimestri precedenti (-11,2% e -9,9%), il mese di ottobre ha mostrato una ripresa dell’azione (+11%), supportata anche dal piano di offerta dei sistemi di Apple CarPlay e Android Auto sui modelli del 2016, confermando il posizionamento di General Motors  in termini di innovazione tecnologica, ad oggi grande sfida per il settore. Il consenso generale degli analisti è infatti confermato su 9 Hold e 9 Buy: se i risultati di mercoledì confermeranno le aspettative, prezzo target sul prossimo anno potrebbe superare il livello mediano di 38,00 (+14%) sfiorato a marzo, nonostante il generale calo degli EPS del settore rispetto al trimestre precedente.


DAIMLER
I risultati di Daimler sono invece previsti per giovedì. LEGGI ANCHE: Daimler, ricavi e utile in forte aumento nei primi nove mesi del 2015
Dopo un primo trimestre in cui l’azione ha registrato una salita del 30,1%, il secondo trimestre si è concluso con un EPS di 2,12$ accompagnato da fatturato e utili e rispettivamente di 37,5 e 2,4 miliardi (4,5 da inizio anno), sostenuti dall’attrattiva dei modelli Mercedes-Benz, confermando nel mercato un’opinione generale di sottovalutazione del titolo, che in effetti a giugno tendeva a sovraperformare il settore nonostante il calo del 9,02% registrato durante il secondo trimestre. Le aspettative non hanno trovato riscontro nel calo del 20,6% mostrato dall’azione durante i tre mesi successivi.
Daimler sembra tuttavia aver ben assimilato la generale ripresa del settore della prima metà di ottobre con una risalita dell’11%, uno dei risultati migliori tra le concorrenti, registrando una crescita dei volumi di vendita del mese di settembre del 6% y/y. Il consenso su Daimler rimane infatti molto forte con 22 Buy e solo 9 Hold, confermando la generalizzata fiducia circa le sue potenzialità fino ad ora sottovalutate, provato da un prezzo target mediano sul prossimo anno di 110,52$ (+32,2%). Se i dati in uscita giovedì dovessero dare sostegno al titolo con un EPS di 2,038$, tale livello di prezzo potrebbe facilmente essere raggiunto o addirittura superato.


VOLVO
Le opinioni sul titolo sono meno concordi rispetto ad altri grandi nomi del settore, ma rimangono comunque piuttosto positive, distribuendosi tra 10 Buy, 8 Hold e 3 Sell. L’EPS di 0.29$ raggiunto nel secondo trimestre aveva infatti battuto le aspettative con un valore più che raddoppiato rispetto ai livelli piuttosto stabili dei periodi precedenti. Anche la pubblicazione dei risultati dei primi tre mesi dell’anno aveva comportato un salto dell’azione del 15%, principalmente in risposta alla nomina di Martin Lundstedt come nuovo CEO, in carica dall’inizio di ottobre: se i primi mesi di mandato confermeranno tale fiducia il titolo potrebbe tornare, durante i prossimi 12 mesi, su livelli di prezzo superiore, verso un prezzo target mediano di 12,74$ (+23,3%).
I dati delle vendite del mese di settembre rassicurano circa le buone performance della società, con una crescita relativa dei volumi di vendita del 18,8%, superiore alla media delle principali concorrenti. Se anche la presentazione del bilancio trimestrale prevista venerdì confermerà le aspettative con un EPS pari o superiore a 1,539$, l’azione potrebbe salire anche oltre il livello di 12,74$, fino a un massimo di 15.76$.

 
AUTOLIV
Autoliv ha presentato nei precedenti trimestri un livello di fatturato costante con un EPS sempre oltre le previsioni (1,62$ contro 1,54$ nel 2Q; 1,42$ contro 1,31$ nel 1Q). Le potenzialità di crescita dell’azienda sono quantificate dal management in termini di una crescita media del 23% all’anno fino al 2019, sull’aspettativa di un’ulteriore espansione verso la Cina (che genera attualmente il 16% del fatturato) e di maggiore pressione regolamentare verso l’implementazione di sistemi di sicurezza.
Nonostante l’azione abbia performato generalmente meglio rispetto ai titoli del settore automobilistico (+11% nel 1Q / -0,9% nel 2Q / -6,6% nel 3Q), l’opinione generale circa l’andamento dell’azione nei prossimi 12 mesi è meno condivisa, con 15 giudizi su Hold e 14 divisi equamente tra Sell e Buy, rispecchiando un atteggiamento più cauto di ‘wait and see’ da parte del mercato. Il prezzo target mediano ipotizzato per il prossimo anno è infatti di 117,38$ (+3,5%), che potrà essere raggiunto se i risultati trimestrali in pubblicazione venerdì confermeranno le attese con un EPS di 1,453$.
Si parla di un’ipotesi di M&A già nelle prospettive del management, nell’ottica di ridurre le differenze in termini di tecnologia utilizzata rispetto ai competitor (di cui il principale è rappresentato da Mobileye). Qualche preoccupazione rimane invece per alcune controversie di antritrust ancora pendenti, i cui esiti potrebbero avere impatto negativo sull’azione, facendo scendere il prezzo fino a un minimo di 75.00$.

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