Le Borse salgono per inerzia
I tassi sono tornati dove stavano prima del dato di sette giorni fa per gli occupati USA, il dollaro resta a 120 contro yen e a 1,07 contro euro. Si attende di capire chi farà la prima mossa
di Redazione Soldionline 10 apr 2015 ore 09:48Commento giornaliero di www.recce-d.com
I TEMI DEL GIORNO
1. Partita a schacchi. Si chiude oggi una settimana che lascia, nella sostanza, le cose come stavano: le Borse salgono per inerzia, ma si fatica a trovare un catalista; i tassi sono tornati dove stavano prima del dato di sette giorni fa per gli occupati USA, il dollaro US resta a 120 contro yen e a 1,0700 contro euro. Si attende di capire chi farà la prima mossa: azioni, obbligazioni, valute o materie prime [importante per: obbligazioni ed equity (globale)].
2. Shanghai Composite sopra 4000. Forse questa settimana verrà ricordata per il nuovo balzo dell’indice di Shanghai, che supera la soglia dei 4000 punti: per tutta la settimana, abbiamo dedicato a questo rally la nostra pagina quattro, l’Analisi [importante per: Borse (Emergenti)].
3. Treasury decennale vicino al 2%. Forse però il fatto più significativo è che il rendimento del Treasury ha del tutto cancellato gli effetti del brutto dato per la disoccupazione. Si può forse dire che i rendimenti, negli USA, hanno fatto vedere che non c’è più spazio di discesa, al di sotto dei livelli attuali. Il dibattito sui tassi USA è incessante (anche ieri Summers) ma verbali della Fed di mercoledì hanno di fatto lasciato indifferente il mercato, mentre se il petrolio ci ricorda ogni giorno (grafico sotto) che potrebbe tornare a 60$ e riaccendere così il rischio inflazione [importante per: obbligazioni (USA)].
L'OPERATIVITA'
Obbligazioni: che fare? Ci chiedevamo ieri se è sensato tenere un portafoglio di obbligazioni, che oggi non genera cedole ed è carico di rischio (dall’inflazione al credito alla liquidità). Proveremo a rispondere con i nostri suggerimenti operativi, che sono quelli che spiegano le scelte fatte sul nostro portafoglio modello: la nostra attuale posizione è del tutto NEUTRA, nel senso che non abbiamo posizioni LONG ma neppure posizioni SHORT sui rischi obbligazionari (dalla duration al credito). La sola ragione per cui manteniamo nel portafoglio modello qualche posizione in obbligazioni è la valuta (contro euro), ma in questo caso utilizziamo solo emissioni AAA e solo con scadenza dai 6 mesi all’anno. In altre parole, liquidità. Perché per noi di Recce’d sarà questa la chiave del successo, sia dei prossimi mesi sia dei prossimi anni: e a proposito di liquidità, ieri hanno fatto correre qualche brivido lungo la schiena le parole della lettera agli azionisti di Jamie Dimon: The Oct. 15 gyration, when Treasury yields fluctuated by almost 0.4 percentage point, was an “unprecedented move” that would have serious consequences in a stressed environment (…) The Treasuries move was “an event that is supposed to happen only once in every 3 billion years or so” (…) A future crisis could be worsened because there “is a greatly reduced supply of Treasuries to go around.”. Jamie Dimon è il CEO di JP Morgan, e vale la pena di chiedersi quali sono le motivazioni per un’uscita così clamorosa, che attacca il QE e la stessa Fed, e che arriva proprio da chi, più di ogni altro, ha beneficiato delle politiche di “sovvenzione” delle Banche Centrali. In un contesto percorso da paure come queste, la corsa alle emissioni di obbligazioni corporate ed high yield, che vedete rappresentata nei grafici sotto, è solo il segno che la fine di una fase si avvicina ogni giorno di più. Restiamo quindi del tutto FUORI dalle obbligazioni, in attesa che sia il mercato ad offrirci nuove opportunità. LONG o magari anche SHORT.
L'ANALISI
Cina nel “New Normal”? Oggi chiuderemo la nostra analisi della Cina cercando di capire che cosa c’è alla base dell’esplosione dei prezzi in Borsa, che è avvenuta in una fase di netto peggioramento di tutti i dati economici . Il primo dei due grafici qui sotto offre una spiegazione efficace: fa vedere la crescita, esponenziale, delle posizioni a leva, ovvero delle posizioni finanziate, degli acquisti fatti senza mettere avanti prima la liquidità. Un fatto di grande attualità, visto tra martedì e giovedì l’indice di Hong Kong ha messo a segno un rialzo del 10% (secondo grafico sotto) con una serie impressionante di anomalie che riportiamo qui di seguito, da Bloomberg. Le conclusioni, sono facili da trarre: per investitori come noi, la Cina non è il posto dove mettere soldi.
Hang Seng Index’s 14-day relative-strength index rises to 87.2, highest since October 1993. RSI >70 signals to some traders shares are due to decline
Turnover on Hang Seng Index ~400% higher than 30-day avg for this time of day
Hang Seng Volatility Index surges 56%, set for biggest increase on record and heading for highest level since June 2012; two-day jump is 138%
Hang Seng China Enterprises RSI climbs to 85.2, Shanghai Composite at 84
31 out of 40 Hang Seng China members had RSI >70 yday, most since Oct. 2007
20 Hang Seng China stocks at new 52-week highs yday, also most since Oct. 2007