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Le azioni europee possono correre ancora, grazie all’accelerazione degli utili

I Paesi periferici, tra cui l'Italia, che possono offrire ancora valore in un'ottica di stock picking, mentre le opportunità sono sempre più scarse su mercati come Germania e Svizzera, che oramai scambiano sopra le loro medie di lungo periodo

di Redazione Soldionline 26 mag 2015 ore 09:28

A cura di Jeffrey Taylor di Invesco

Nonostante da inizio anno i mercati azionari europei abbiano sovraperformato rispetto agli Stati Uniti e alle altre regioni sviluppate, Jeffrey Taylor, Responsabile del team azionario europeo di Invesco basato ad Henley-on-Thames, continua a vedere valore nelle azioni europee. In particolare, sono i Paesi periferici, tra cui l'Italia, che possono offrire ancora valore in un'ottica di stock picking, mentre le opportunità sono sempre più scarse su mercati come Germania e Svizzera, che oramai scambiano sopra le loro medie di lungo periodo.

"Il crollo dei prezzi del petrolio, il deprezzamento dell’euro, il programma di QE e i dati macro sorprendentemente solidi hanno rafforzato il quadro europeo, ma il sentiment ribassista del 2014 ha mantenuto basse le aspettative ed è esattamente questa la ragione per cui ora vediamo motivi di ottimismo in quest'area", ha spiegato Taylor.

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graficLe previsioni di crescita del Pil per la zona euro sono state riviste al rialzo e gli acquisti di bond della Bce sembrano sostenere l'economia reale, con segnali di continuo allentamento delle condizioni generali del credito e di sostegno della ripresa. L’indice Pmi composito della zona euro ha confermato tale tendenza espansiva e anche se il tasso d'inflazione è scivolato in territorio negativo, l'inflazione core è rimasta elevata, con una riduzione dei costi del petrolio e dei prodotti alimentari che favorisce i consumi privati. Sul piano politico, l'uscita della Grecia dall’Ue non rappresenterebbe più un rischio di contagio per il resto d'Europa, grazie a un quadro istituzionale molto più forte nella zona euro e a un minore coinvolgimento nell'economia greca delle società con sede in altri Paesi europei.

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"Contrariamente all’assunto che va per la maggiore, secondo cui il recente rally avrebbe portato le stime sul rapporto prezzo/utili (PE) delle azioni europee ad avvicinarsi o superare il fair value, in realtà il multiplo prezzo/utili è stato guidato da un aumento dei prezzi", sostiene il gestore Invesco. "Infatti, un aumento degli utili potrebbe generare una crescita continua dei mercati, grazie al miglioramento del panorama economico, con la contestuale discesa delle stime sul rapporto prezzo/utili". Secondo Invesco, diversi fattori sostengono una previsione ottimistica sugli utili delle imprese: prima di tutto, la permanenza del tasso di cambio dell'euro sui bassi livelli attuali, che fornisce un supporto significativo alle imprese europee. Inoltre, la significativa riduzione dei prezzi del petrolio, che è uno dei principali costi diretti di produzione per la maggior parte delle imprese, ha permesso grandi risparmi. Infine, i rendimenti dei bond ai minimi storici fanno sì che le società che puntano a rifinanziarsi possano farlo a tassi sempre più convenienti

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