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La volatilità si spiega con l’inflazione?

Ci confrontiamo con la difficile fase di rientro nell’atmosfera terrestre che i mercati sembrano avere iniziato

di Valter Buffo 8 feb 2018 ore 09:09

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

Sembra prevalere, tra i commenti degli ultimi giorni, una interpretazione della improvvisa impennata di tutti gli indici di volatilità che attribuisce gran parte della responsabilità a “nuovi timori di inflazione”, un argomento del quale come risulta anche dal primo dei due grafici sotto oggi sui mercati si discute moltissimo. Recce’d in SoldiOnline aveva messo in evidenza l’inflazione come fattore di rischio già mesi fa, facendo esplicito riferimento al clima di RISK ON ed alla sua specifica fragilità di fronte ad un ritorno dell’inflazione (Il nemico del risk on? L’inflazione). Va detto con chiarezza, però, che l’inflazione NON è il principale tra i fattori in gioco, almeno fino ad oggi: sarà bene che gli investitori tengano a mente che si arriva da un anno, il 2017, in cui si è registrata una compressione del tutto anomala, e chiaramente abnorme, della volatilità dei mercati finanziari, molto al di sotto del suo naturale e fisiologico livello.

 

Per questo fatto, l’amento della volatilità è qualche cosa che va ben al di là del rischio di inflazione, come noi scrivemmo alcune settimane fa (2018: anno della volatilità?). Non c’è lo spazio qui per effettuare una analisi di dettaglio, che pubblicheremo anche attraverso il nostro Blog, ma possiamo senza dubbio mettere in evidenza una ricaduta che a noi sembra tra le più importanti: la forte connessione tra volatilità ed illiquidità di alcuni settori di mercato. Se il mercato, come sembra di capire da dati del secondo grafico, è andato a posizionarsi in segmenti poco liquidi, a causa della famigerata “corsa al rendimento”, allora la maggiore volatilità provocherà effetti di grande ampiezza proprio in questi comparti, riducendo così ulteriormente la loro liquidità, in un effetto a spirale.

 

Investors are concerned the frothiness in stocks, corporate bonds and government paper could come to an end, as a potential curtain-closer on easy-money policy rumbles through the corridors of central banks. Improving economic data in the eurozone and Japan has caused investors and pension funds to clamor for the European Central Bank and the Bank of Japan as they look to cut back on ultra-accommodative monetary policies. That could have an impact on illiquid corners of financial markets, like high-yield bonds and small-cap stocks, that have benefited from the continued flows as investors search for yield in a world of low interest rates.

nuovi-timori-di-inflazione

Fonte: Soc Gen

 

segmenti-poco-liquidi

Fonte: Soc Gen

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 8 febbraio 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.     Stamattina il Treasury USA supera il 2,80% di rendimento
  2.     Dollaro euro: molto significativo il ritorno sotto 1,2300
  3.     Borsa di Shanghai stamattina perde ancora il 2% dopo il calo di ieri
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo del tema del giorno, come va gestito il portafoglio in una fase di elevata volatilità
  5.     SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà l’andamento della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti, dove siamo arrivati giusto alla metà

 

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