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La Turchia è “Too big to fail”

Torna momentaneamente nella “normalità” la situazione della Turchia, dopo il terremoto subito nei giorni precedenti il Ferragosto. Si tratta di uno scenario destinato a durare oppure il paese tornerà a preoccupare i mercati?

di Redazione Soldionline 20 ago 2018 ore 14:38

Torna momentaneamente nella “normalità” la situazione della Turchia, dopo il terremoto subito nei giorni precedenti il Ferragosto. Si tratta di uno scenario destinato a durare oppure il paese tornerà a preoccupare i mercati?

Abhishek Kumar, gestore Emerging Market Debt, State Street Global Advisors, ha segnalato che il Ministro delle Finanze turco ha fornito alcune rassicurazioni sulla volontà di non introdurre alcun controllo sui capitali.

Queste dichiarazioni hanno contribuito a ridurre il nervosismo degli operatori, come evidenziato nell’analisi seguente.

 

Nonostante la mancanza di informazioni aggiuntive da parte del Ministro delle Finanze turco, è stato rassicurante sapere che il governo non ha in programma alcun tipo di controllo sul capitale. Il mercato era diventato paranoico, con pochissime offerte per qualsiasi bond. Non sorprende quindi che i titoli di stato governativi turchi a cinque anni abbiano iniziato a mostrare un rendimento maggiore rispetto a quelli iracheni, pachistani o ucraini, valutati molti notch al di sotto di quelli turchi.

 

bandiera-turchiaInoltre il Ministro ha anche affermato che nelle prossime settimane nuovi finanziamenti potrebbero arrivare dagli alleati. Se da un lato già nelle scorse settimane circolavano notizie sulla Turchia, dall’altro questa è stata la prima occasione a disposizione degli investitori per confrontarsi direttamente con il Ministro delle Finanze. Come previsto, la prima domanda ha riguardato i controlli sui capitali. Questo avrebbe dovuto far capire al governo qual è il sentiment degli investitori, facendo risuonare il messaggio forte e chiaro.

 

Gli ultimi due paesi presenti negli indici obbligazionari dei mercati emergenti ad aver imposto controlli sui capitali sono stati Nigeria ed Egitto, nonostante nessuno dei due potesse vantare consolidate relazioni a livello globale, come invece è il caso della Turchia. Italia e Germania sono i principali paesi esportatori verso la Turchia, con le esportazioni tedesche che ammontano a quasi 25 miliardi di euro. L’Olanda, invece, conta 18 miliardi di euro in termini di investimenti diretti esteri (IDE), mentre le banche spagnole risultano essere quelle più esposte, con circa 65 miliardi di euro.

Sembra che il mercato abbia perso ogni speranza sulla Turchia ma, ovviamente, le relazioni globali di un paese che era stato preso in considerazione per entrare a far parte dell’Unione Europea non possono essere ignorate.

La Turchia è “Too big to fail”.

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.
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