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La ripartenza dei tassi di interesse

Molto critica la situazione dell’Italia, con il BTp che sicuramente salirà sopra il 2% in settimana. Quelli che hanno scritto che la crisi era finita si sbagliavano

di Redazione Soldionline 2 giu 2015 ore 09:17

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO
1.     I tassi ripartono al rialzo. 
Nel grafico sotto vedete il brusco rialzo globale dei tassi, e quindi la ulteriore discesa dei prezzi delle obbligazioni. Molto critica la situazione dell’Italia, con il BTp che sicuramente salirà sopra il 2% in settimana. Quelli che hanno scritto che la crisi era finita si sbagliavano: il problema è la liquidità, e quindi non un momento di mercato [importante per:  valute ed obbligazioni (globale)].

2.     Yen fuori controllo.  La soglia di 125 è stata toccata nella notte (secondo grafico sotto) ed il cambio tra yen e USD è tornato ai livelli del 2002: ma il Nikkei non sale più. Perché? Perché la cosa è andata fuori controllo, e questo è un rischio forte e serio di instabilità globale. Dollaro euro invece del tutto invariato, come da tre mesi a questa parte [importante per: equity, valute ed obbligazioni (globale)].

3.     Europa: economie in flessione.  Se andate a ricercare su internet tutti i dati di Eurozona usciti ieri, vedrete che la caratteristica comune è che sono sotto le attese: in particolare, gli ordinativi all’industria in Germania, e poi l’indice PMI di Eurozona. Nello scorso weekend Constancio (BCE) aveva annunciato che "ECB policies are working and making a significant contribution to the normalization of economic conditions in the short term”. Non si capisce di che cosa parlasse.  Se poi aggiungiamo che ieri il dato per l’inflazione in Germania ha superato le attese, allora si vede che domani per Draghi domani ci sarà una seduta complicata del Board della BCE  [importante per: valute ed obbligazioni (Eurozona)].

4.     USA: incertezza sull’economia.  Come ogni anno, arriviamo a maggio e tutto viene rimesso in discussione: per gli USA, c’è ancora chi parla di un 2015 al 3% di crescita, e chi sostiene che c’è già oggi il rischio di recessione. I dati di ieri non risolvono: l’indice ISM in particolare. E’ vero che è salito, rispetto al (preoccupante) 51,5 di aprile, ma allo stesso tempo è bene segnalare che si tratta del massimo degli ultimi tre mesi, che la media degli ultimi tre mesi è a 52, mentre la media degli ultimi 12 mesi è ancora a 55, ed infine che aprile e maggio sono due mesi del secondo trimestre. Molta attenzione merita anche il dato per i consumi delle famiglie (PCE) in aprile, invariato rispetto al mese precedente: anche questo è un dato del secondo trimestre. Di ieri, brilla solo il dato per il settore costruzioni, che viene dopo una serie di dati positivi nelle ultime due settimane. Una serie di dati che meriterà un approfondimento a breve [importante per: valute ed obbligazioni (USA)].

5.     Grecia siamo ai meeting di emergenza.    Come in un film già visto, siamo ai meeting di emergenza. La situazione è da tempo fuori controllo e a questo punto una soluzione indolore non sarà più possibile. [importante per: valute ed obbligazioni (Eurozona)].

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L'OPERATIVITA'
Materie prime e tassi di interesse.
  Vi abbiamo mostrato ieri che, con le Borse ferme da tre mesi e l’euro dollaro fermo anche lui da tre mesi, i mercati finanziari globali seguono soprattutto l’andamento di tassi e materie prime. Sul piano operativo, le scelte sul nostro portafoglio modello, in questo momento, guardano soprattutto a queste de variabili: ad esempio, il nuovo SHORT sul Nikkei si spiega soprattutto con il momento critico del cambio tra yen e USD. Oggi però vogliamo spostare l’attenzione sui tassi: molti tra i nostri amici hanno portafogli prevalentemente obbligazionari, e qualcuno si definisce “cedolista”. Sul piano operativo, la cosa più utile da fare in questo momento è riflettere sui rischi che sono presenti nei nostri portafogli di obbligazioni: rischi che non somigliano per nulla a quelli di dieci oppure quindi anni fa: il mondo è cambiato, in modo drammatico, per le due crisi finanziarie del 2000-2003  e del 2007-2009, ed è bene avere chiaro che oggi le obbligazioni non sono più il bene rifugio dalle crisi. Nel weekend tra gli altri anche il Premio Nobel Robert Shiller ha segnalato che il prossimo crash potrebbe partire prima di tutto proprio dalle obbligazioni. Molte banche e molti consulenti dicono che va tutto bene, che tutto è tranquillo: noi vi facciamo vedere, nel grafico qui sotto, come dal 2003 ad oggi ogni hanno le banche di investimento di Wall Street abbiano sbagliato OGNI ANNO le previsioni sui tassi: un dato certo, un dato solido Questa non è un’opinione, è la storia del mercato. Che vi suggerisce di diffidare di certe previsioni, e ragionare con la vostra testa. Continueremo domani, tornando alle materie prime.

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L'ANALISI
Cina ed Emergenti rischio globale?   La Borsa di Shanghai ha recuperato per intero il crollo di giovedì. La paura è passata? Per nulla: specie in Cina. In Cina ricordano bene ciò che successe il 30 maggio 2007, quando il Governo di Hu Jintao annuncio di avere triplicato la tassa sulle transazioni di Borsa. In una settimana, il mercato cancello ben 350 miliardi di dollari di capitalizzazione, ed alla fine della discesa il valore della Borsa si era ridotto al 30% di quello di un anno prima. Non siamo dunque di fronte a episodi nuovi, per la realtà cinese, ed è decisamente troppo presto per dire che si è tornati alla normalità: domani, vedremo quali fattori potrebbero fare prendere al mercato una direzione oppure l’altra.

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