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La propensione al rischio deve ancora toccare un minimo

Lo scenario macroeconomico europeo resta caratterizzato da elevata incertezza e le prospettive per i prossimi mesi non aiutano a dissipare le nubi

di Edoardo Fagnani 4 ott 2016 ore 10:40

Lo scenario macroeconomico europeo resta caratterizzato da elevata incertezza e le prospettive per i prossimi mesi non aiutano a dissipare le nubi.
In particolare, il Credit Suisse, nel consueto report mensile elaborato dai propri analisti, ha ricordato che la Spagna rischia di dover procedere con una terza tornata elettorale nel girno di un anno, mentre in Italia il referendum fissato per il 4 dicembre al momento vede un testa a testa tra SI e NO.
Sulla base di questo scenario gli esperti del Credit Suisse hanno conservato una propensione difensiva, come dettagliato nella seguente analisi.

Settembre è stato un mese difficile per gli asset europei. Dopo una buona performance nel corso dell’estate, le azioni europee hanno evidenziato una certa correzione dalla riunione della Banca centrale europea (BCE). Tuttavia, il tono relativamente aggressivo della BCE ha confermato che la banca centrale non è ancora pronta a fornire un maggiore allentamento. Piuttosto ha scelto di posticipare eventuali adeguamenti tecnici del suo programma di acquisti obbligazionari a un momento successivo.
europa_10Ciononostante, il quadro complessivo in Europa resta cupo, e i rischi per la crescita propendono ancora al ribasso a fronte di segnali di un rallentamento della dinamica nel 3T. Mentre il voto sulla Brexit ha finora avuto un impatto limitato sul sentiment economico, potremmo assistere ancora a un certo indebolimento dell’attività visto il rinvio delle negoziazioni all’anno prossimo.
Considerato che alcuni eventi politici importanti e potenzialmente in grado di determinare dei movimenti sul mercato devono ancora avere luogo, riteniamo che il quadro attuale rappresenti un significativo rischio per i mercati europei. Di fatto, mentre la Spagna è ancora senza un governo e rischia di dover indire una terza elezione in quasi un anno, il referendum in Italia, fissato per il 4 dicembre, con ogni probabilità finirà in un testa a testa.
Gli ultimi sondaggi indicano un esito molto incerto, e un voto per il «no» danneggerebbe significativamente il percorso delle riforme in Italia e sarebbe critico per il primo ministro Matteo Renzi. Il sentiment attenuato viene confermato dal nostro stesso indicatore sui rischi europei, che ha proseguito il trend al ribasso presente dall’estate e che non mostra segnali di stabilizzazione della volatilità. Il nostro indicatore sulla propensione al rischio in Europa analizza la propensione degli investitori nei confronti degli asset rischiosi.

MANTENERE LA PREFERENZA PER IL MERCATO AZIONARIO FRANCESE, CHE E' DIFENSIVO

In questo quadro, abbiamo mantenuto invariati i nostri giudizi sulle azioni europee e conserviamo una propensione difensiva. Prevediamo che i paesi periferici, come la Spagna e l’Italia, evidenzino una performance in linea con il benchmark.
Ciononostante, siamo più positivi sulle azioni francesi che, a nostro giudizio, evidenzieranno nuovamente un’outperformance. Pur intravedendo del potenziale al rialzo nella periferia, riteniamo che sia troppo presto per aggiungere un ulteriore rischio.
Tra le azioni italiane e quelle spagnole, preferiamo quest’ultime, poiché, su base relativa, il rischio politico è più basso e il mercato spagnolo sta traendo vantaggio dalla ripresa in America Latina. Il nostro giudizio sui Paesi Bassi resta di underperform rispetto al benchmark, poiché il mercato continua a presentare una valutazione cara ed è significativamente sovraponderato nei beni di consumo non ciclici, un settore che, a nostro giudizio, evidenzierà un’underperformance.

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Asse verticale: correlazione per ranghi di Spearman tra la rischiosità misurata di un gruppo di 20 asset europei e la loro recente performance. Un dato pari a +100% indica che il mercato presenta una forte propensione ad acquistare asset rischiosi, mentre un dato di –100% significa che il mercato è fortemente propenso all’acquisto di asset più sicuri.

Per gli asset nel reddito fisso, abbiamo modificato il nostro giudizio sui titoli di stato tedeschi a neutrale da underperform, poiché i Bund tedeschi tendono a resistere di più in un quadro volatile. Restiamo più positivi sulle obbligazioni spagnole, che godono del supporto degli acquisti di obbligazioni da parte della BCE, mentre presentiamo prospettive neutrali sui titoli di stato italiani.

Giudizi sui mercati europei (rispetto al benchmark corrispondente)
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I benchmark per il Regno Unito sono diversi e vengono indicati con un asterisco. L’indice Citi WGBI 7-10 YrLCL*=World Government Bond Index (WGBI) misura la performance delle obbligazioni sovrane investment grade a tasso fisso in valuta locale e con scadenza a 7-10 anni. Citigroup EMU GBI 7-10Y Total return=Citigroup EMU GBI 7-10Y Total return misura la performance delle obbligazioni sovrane investment grade a tasso fisso in valuta locale e con scadenza a 7-10 anni all’interno dell'Eurozona.

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