La grande rotazione restituirà la credibilità perduta agli algoritmi?
Potrebbe essere partita proprio nell’agosto 2020 una grande rotazione, e da questo fatto potrebbe prendere il via una fase di ripensamento e recupero
di Valter Buffo 18 ago 2020 ore 12:49Commento di recce-d.com
Il tema che abbiamo scelto per una nuova serie di contributi è rimasta, da febbraio ad oggi, al centro dell’attenzione degli operatori sui mercati finanziari. In agosto, però, è arrivata fino alle prime pagine della stampa specializzata: questo perché in borsa, sulle borse di tutto il mondo, il tema centrale è diventato la “grande rotazione”.
Con “grande rotazione” operatori e media intendono un flusso di investimenti che va verso i titoli azionari cosiddetti “value”, a scapito di altri titoli azionari della categoria “growth” oppure “momentum”. Proprio nel mese di agosto (e nella coda del mese di luglio) si è assistito alla borsa di New York ad un indebolimento (relativo) dei titoli della tecnologia, ed in particolare dei cosiddetti FAAMG, a favore di titoli azionari più “tradizionali” e con valutazioni meno esasperate, come i titoli industriali ed anche le banche. Lo vedete ben rappresentato nel primo grafico che vi proponiamo oggi (di fonte Bespoke)
Non si tratta di questioni di teoria: sono questioni molto pratiche, come sanno bene gli investitori che erano posizionati sui titoli “growth”: l’ampiezza dei ribassi è stata decisamente importante, in particolare per alcuni titoli a media e piccola capitalizzazione. Lo potete vedere sotto, nella seconda tabella di oggi (sempre di fonte Bespoke) leggendo i numeri della quinta colonna, dove trovate ribassi che vanno dallo 80% di Kodak al 20% di Tesla (che poi vorrebbe dire bear market).
Potrebbe, forse, essere questo un segnale più generale? Ci sarebbe, in questi primi segnali, una indicazione operativa di tipo strategico? Noi non lo sappiamo: ma di certo lo sperano, con le mani giunte, gli operatori che hanno affidato la gestione dei portafogli dei clienti agli algoritmi. Gli algoritmi, lo ricordiamo, sono regole matematiche che si basano su presunte “regolarità” nel comportamento dei prezzi sui mercati finanziari: peccato che di regolarità se ne vedono poche, e in particolare negli ultimi anni quasi nessuna. Proprio la divergenza prolungata e crescete tra titoli “growth" e titoli “value” è stata oggetto di un ampio ed approfondito dibattito, del quale noi vi abbiamo informato, illustrando anche con chiarezza il legame stretto tra questo tema, il tema dei robo advisors e il tema degli algoritmi.
Non lo abbiamo fatto, ovviamente, soltanto noi: il tema è stato ampiamente ripreso e trattato da tutta la stampa specializzata internazionale (meno su quella italiana): noi a titolo di esempio, e per rendere i lettori partecipi di ciò che accade nel mondo, abbiamo scelto oggi un estratto da Bloomberg, sul quale ritorneremo poi anche la settimana prossima.
After so many disappointments for riskier stocks, Wall Street strategists should probably be forgiven for warning clients the market rotation might not last. Between sluggish growth, U.S.-China tensions and bad omens from the bond market there are plenty of reasons a rebound in American equities most sensitive to the economy will prove unsustainable. Yet the fact remains that a long-short strategy targeting value stocks has posted its best three days since June. The Russell 2000 Index of small-cap shares just surged to a two-month high versus the S&P 500 Index. Airlines, hotels and cruise lines -- the biggest pandemic losers -- have been outperforming the technology titans. Stimulus and vaccine hopes are stirring these animal spirits, and they’re rekindling the great rotation debate along the way. Goldman Sachs Group Inc. encapsulated the dilemma in a note this week: riskier industrials got an upgrade, but defensive tech shares also kept their overweight.
In conclusione del lavoro di oggi: potrebbe essere partita proprio nell’agosto 2020 una grande rotazione, e da questo fatto potrebbe prendere il via una fase di ripensamento e recupero, che porterebbe a concludere che almeno in alcune occasioni le “regolarità dei mercati finanziari” sulle quali si fondano sia gli algoritmi sia i robot dei robo-advisors a volte funzionano. Questo lo vedremo insieme, seguendo i mercati finanziari di agosto e settembre. In ogni caso, resterebbe in discussione la superiorità delle strategie chiamate “sistematiche” rispetto alle strategie cosiddette “discrezionali”, sulla base dei dati di performances che voi avete letto nei contributi di Recce’d nelle ultime quattro settimane qui su SoldiOnline.it.