La forza del dollaro USA e la debolezza degli altri
Il dato forte della giornata di ieri, e di tutte le ultime sedute, senza dubbio è la forza del dollaro USA. Una performance che avrà effetti nel mondo degli Emergenti
di Valter Buffo 3 mag 2018 ore 09:07Commento giornaliero di www.recce-d.com
Il dato forte della giornata di ieri, e di tutte le ultime sedute, senza dubbio è la forza del dollaro USA, che è sceso proprio ieri sotto 1,2000 contro euro, determinando sempre ieri una clamorosa divergenza tra la Borsa di New York e quelle in Europa, dove sono stati comperati i titoli degli esportatori. Oggi noi vogliamo prendere in esame alcune delle (molte) implicazioni che ha la rivalutazione del dollaro USA. Sono stati in molti, quelli che nel corso del 2017 hanno sottovalutato l’impatto di un deprezzamento del dollaro USA a livello globale che ha superato il 15%: questi osservatori “distratti” hanno dimenticato che da sempre un dollaro debole agisce in modo inflazionistico sull’economia globale, mentre succede l’opposto quando il dollaro USA si rivaluta.
Risulta quindi utile sottolineare che anche il modesto apprezzamento della valuta USA nel 2018 (che è appena tornata al livello di inizio anno: quindi, non stiamo parlando di una grande rivalutazione, almeno per il momento) ha prodotto reazioni molto significative nel mondo degli Emergenti, reazioni che però sono stati in pochi a sottolineare.
Attraverso due grafici, vi mostriamo l’ampia riduzione delle riserve ufficiali di valuta estera in due Paesi Emergenti, che sono Argentina e Filippine. Entrami i Paesi hanno “ancorato” il cambio della propria valuta a quello del dollaro USA, per limitare l’inflazione all’interno e garantire stabilità nei commerci, ma in fasi di tensione sono costretti ad intervenire sui mercati con le riserve ufficiali (di dollari USA) per evitare che questo “ancoraggio” salti.
I due grafici, in questo senso, esprimono bene il livello di tensione raggiunto (il massimo da 15 anni, per l’Argentina), che richiama alla mente certe “crisi valutarie” del passato.
Fonte: Bloomberg
Fonte: Bloomberg
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 3 maggio 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Il dato del giorno, della settimana e del mese è la forza del cambio del dollaro USA.
- Apple non ha salvato la Borsa USA: e adesso le trimestrali USA sono, in pratica, già finite.
- La Federal Reserve non sblocca la situazione e riconosce che all’orizzonte c’è anche uno scenario di stagflazione.
- SEZIONE L'OPERATIVITA' - questa settimana sul piano operativo ci occupiamo delle nuove opportunità che si presentano oggi operando sulle Borse in Europa. Ma non sul lato LONG (nonostante il recente rialzo).
- SEZIONE L'ANALISI - il tema della nostra Analisi sarà la fine della fase chiamata “buy the dip” in Borsa.