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La domanda dei beni di lusso dei cinesi rimane inalterata

La decisione di svalutare lo Yuan è stata inaspettata e ha generato panico sui mercati finanziari, con i titoli del settore lusso a fare da bersaglio.

di Redazione Soldionline 21 ago 2015 ore 11:17

A cura di Scilla Huang Sun Gestore del fondo JB Luxury Brands Fund

La decisione di svalutare lo Yuan è stata inaspettata e ha generato panico sui mercati finanziari, con i titoli del settore lusso a fare da bersaglio. Lo Yuan risulta essere, a livello di fondamentali, sopravvalutato e dunque una sua svalutazione non avrebbe dovuto costituire una tale sorpresa, quantomeno da un punto di vista razionale.

Tuttavia, pensiamo che la Cina non lascerà che la situazione si inasprisca, poiché “la stabilità e l’approccio graduale” sono elementi chiave per il governo Cinese, come riflesso dai messaggi degli ufficiali di governo (in altre parole non ci sarà una grossa svalutazione “alla giapponese”). La liberalizzazione dello Yuan è un obiettivo, ma si tratta di un progetto a lungo termine, vale a dire da perseguirsi nell’arco di un paio d’anni. Lo Yuan potrebbe eventualmente muoversi da una situazione di valuta ancorata al Dollaro USA ad una condizione di cambio variabile ma gestito, magari con orientamento non solo verso il Dollaro ma verso un paniere ponderato di diverse valute.

lusso_2La Cina è impegnata nel perseguimento di un ribilanciamento dell’economia, ovvero da un’economia orientata alle esportazioni e agli investimenti ad un economia guidata dai consumi. Una consistente svalutazione dello Yuan sarebbe negativa per i consumatori Cinesi, giacché andrebbe a comprimere il loro potere d’acquisto. I titoli del settore del lusso hanno reagito in modo esagerato. Non ci aspettiamo infatti che la domanda dei consumatori cinesi per il lusso cambi dopo questo lieve movimento dello Yuan.

Se la valuta cinese si dovesse svalutare gradualmente nel corso dei mesi e degli anni a venire, sarebbe accettabile e nella peggiore delle ipotesi la domanda per i beni di lusso si sposterebbe nuovamente dall’Europa alla Cina stessa; in altre parole i consumatori cinesi andrebbero ad acquistare beni di lusso in casa e non in Europa o Giappone. Questo non sarebbe uno scenario così negativo, giacché andrebbe a risolvere alcuni dei problemi che l’industria del lusso ha affrontato nel corso dei mesi passati, vale a dire le enormi differenze di prezzo nei beni di lusso tra Cina e Europa ed il mercato grigio.

I  turisti sono sensibili ai movimenti delle valute e comprano i beni di lusso nelle città che offrono i prezzi migliori a seconda di tali movimenti (attualmente Giappone, Korea e Europa). Nel nostro portafoglio ci focalizziamo pertanto su forti marchi del lusso con presenza globale in grado di catturare qualunque trend o flusso turistico. Ad oggi la maggior parte delle società operanti nel settore del lusso ha battuto le aspettative nel secondo trimestre e abbiamo visto una chiara accelerazione della domanda di beni di lusso al livello globale. Inoltre, gli analisti hanno iniziato a migliorare le proprie stime. Il secolare potenziale di crescita del settore del lusso resta immutato.

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