La crescita economica non c'è. Neanche in Germania
Un intervento della Bundesbank di ieri ha acceso i riflettori su quello che non va in Eurozona: al di là della retorica dei media, tutti allineati dietro a Draghi ed alla BCE, la crescita economica non c’è
di Redazione Soldionline 21 apr 2015 ore 09:09Commento giornaliero di www.recce-d.com
I TEMI DEL GIORNO
1. . Un intervento della Bundesbank di ieri ha acceso i riflettori su quello che non va in Eurozona: al di là della retorica dei media, tutti allineati dietro a Draghi ed alla BCE, la crescita economica non c’è. Neppure in Germania, e la Bundesbank lo ha detto con parole molto precise, che riportiamo per chiarezza: The German economy remains in very good shape, but isn't moving at the same pace that growth at the end of last year would suggest.
The Deutsche Bundesbank said that while two consecutive months of weak industrial data were "disappointing", they didn't signal an "interruption of the recovery process.". In particolare, noi investitori dobbiamo riflettere su questa frase della Bundesbank: "the cyclical base speed is estimated lower than the quarterly growth in the fourth quarter would suggest when seen in isolation." La domanda è: se la crescita resterà moderata nella migliore delle ipotesi, quali utili futuri sconta il DAX sopra 12 mila punti? [importante per: equity ed obbligazioni (Euro)].
2. Risultati trimestrali. Ieri IBM ha riportato un utile leggeremente superiore alle stime, nonostante un ulteriore calo dei ricavi. Stamattina, in Europa, SAP riporta un calo degli utili del 23%. Oggi vedremo, sempre per la tecnologia, Yahoo, in attesa di Microsoft e Google giovedì. Intanto domani molti grandi nomi dei consumi, primo fra tutti Coca Cola [importante per: equity (USA)].
3. Economia e tassi USA. L’indice che vedete sotto è l’indice Bloomberg che misura le sorprese, ovvero lo scostamento dei dati macroeconomici dai valori attesi dagli esperti. Come vedete, il valore pubblicato ieri di questo indice si colloca su valori visti solo nel 2009. Da notare il crollo da novembre ad oggi. Questo indice spiega sia l’euro a 1,0800 sia il rendimento del Treasury allo 1,85%, nonostante le attese di rialzo dei tassi. Attenzione oggi all’indice Fed di Chicago, e poi domani e dopo ai due dati per il settore immobiliare [importante per: obbligazioni (USA)].
L'OPERATIVITA'
Obbligazioni da zero al 26% di rendimento a scadenza. Più di una volta abbiamo chiarito che in questo momento sui nostri tre portafogli modello non prendiamo alcun rischio sulle obbligazioni: siamo NEUTRAL sia sui rischi di duration sia sui rischi di credito, sia sugli Emergenti. Non ci sembra che sia rimasto alcun comparto del mercato obbligazionario che offra un rendimento atteso, o potenziale, in grado di compensare i rischi, e per questo stiamo del tutto fuori dalle obbligazioni. Abbiamo già detto, la settimana scorsa, che il 3 anni Grecia rende più del 28% (grafico sotto, linea arancio) a fronte di rendimenti negativi per Germania e Francia sulla medesima scadenza. Per noi questa non è un’opportunità: è solo un azzardo come buttare in aria una moneta. Ma c’è una seconda osservazione da fare: anche i rendimenti sotto zero sono un grandissimo azzardo. A nostro giudizio, infatti, è del tutto irrealistico, e quindi impensabile, che un eventuale fallimento della Grecia non abbia alcuna ripercussione sui mercati obbligazionari del’Eurozona. Queste drammatiche differenze esprimono in modo chiaro il grado di isteria che si esprime oggi nei prezzi di mercato delle obbligazioni.
L'ANALISI
Cina al centro del mondo. Dedichiamo per tutta la settimana questa pagina di Analisi ai dati dalla Cina, da cui potrebbe arrivare a breve un forte scossone per i mercati finanziari internazionali. Ieri abbiamo visto nei grafici il rallentamento del GDP: ma è soprattutto dall’analisi delle componenti che si possono ricavare spunti di valore. Nel grafico qui in basso vedete tre serie di dati: la produzione industriale (linea rossa) le vedite al dettaglio (la linea gialla) e gli investimenti fissi (la linea nera). Il grafico vi offre una descrizione dettagliata di come vanno le cose in Cina oggi: osservate in particolare che il tasso di espansione della produzione industriale si è dimezzato in soli 18 mesi (ed è ai minimi dal 2009), così come si è dimezzato il ritmo di crescita degli investimenti tra il 2011 ed oggi. Le vendite al dettaglio, che sono la voce più rappresentativa per quello che riguarda la spesa delle famiglie, ad oggi reggono meglio, in un contesto di generale rallentamento.