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Il rapporto tra record di Borsa e indici di fiducia

Appare evidente come in questa ultima parte del rialzo della Borsa di New York, gli indicatori di fiducia abbiano avuto un peso superiore rispetto ad altri rialzi precedenti

di Valter Buffo 3 lug 2019 ore 09:28

Commento giornaliero di recce-d.com

 

macro-usaIl tema che abbiamo scelto per questa settimana è l’andamento degli indici di fiducia, e proprio lunedì abbiamo registrato una lunga serie di dati a questo proposito: oggi, mercoledì 3 luglio, una seconda serie di dati, questa volta relativa al settore dei servizi, arriverà sugli schermi degli operatori di mercato, coprendo uno spettro che va dalla Cina agli Stati Uniti, passando per l’Europa.

Come abbiamo già sottolineato, a fronte di una ampia e diffusa decelerazione della crescita economica, gli indicatori come i PMI e gli indici di fiducia hanno retto piuttosto bene di recente, e questo è vero soprattutto se guardiamo alla realtà degli Stati Uniti. Proprio per questa ragione, il fatto che nelle ultime settimane anche gli indici USA di fiducia abbiamo fatto segnare un calo ha allarmato molti commentatori: abbiamo scelto un titolo della nota rivista Barron’s, che riproduciamo più sotto, come esempio della lettura di questo calo che viene offerta attraverso i mezzi di informazione del settore.

Ci pare rilevante il fatto che, in questa ultima parte del rialzo della Borsa di New York, gli indicatori di fiducia hanno avuto un peso superiore, rispetto ad altri rialzi precedenti. La scelta, esplicita, della Amministrazione Trump è stata quella di sollecitare il pubblico e spingerlo verso l’investimento in Borsa, quasi come certi appelli che in passato furono rivolti al pubblico per sottoscrivere il debito pubblico, in tempi di guerra. Per questa ragione, negli ultimi 30 mesi, negli Stati Uniti in particolare gli indicatori di fiducia hanno fatto quello che in gergo si chiama overshooting: ovvero, sono andati MOLTO al di sopra, ben al di là di ciò che sarebbe stato giustificato dai dati reali del’economia.

Il grafico che noi abbiamo pubblicato ieri lo dimostra nel modo più concreto possibile: vi sarà sufficiente rivederlo qui sul sito, e misurare la distanza tra la linea di colore ocra (le attese) e quella blu (i dati reali dell’economia americana). Il resto, si spiega da solo. Insomma, il pubblico si è “riempito” di aspettative, e anche per questo la Borsa di New York ha fatto “nuovi massimi record” a ripetizione. Facile comprendere, quindi, il perché dell’allarme che leggete in titoli come quello di Barron’s che vi abbiamo riprodotto qui sotto.

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Fonte: Barron’s

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 3 luglio 2019, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.  La falsa euforia delle Banche Centrali si è già esaurita: e anche quella del G-20
  2.  Il dato che viene pubblicato oggi è il primo relativo agli occupati negli USA
  3.  Questa mattina è uscito l’indice PMI cinese per il settore dei servizi, che merita un approfondimento
  4.  SEZIONE L'OPERATIVITA' - questa settimana sul piano operativo ci occupiamo di utili delle Società quotate in Borsa
  5.  SEZIONE L'ANALISI - il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la crescita dell’economia negli Stati Uniti

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