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Cina: Banca Centrale, yuan e obbligazioni

L’iniezione di liquidità effettata dalla Banca Centrale cinese nei primi mesi del 2019 non ha funzionato? La domanda oggi risulta ancora più importante che nel recente passato

di Valter Buffo 3 mag 2019 ore 09:50

Commento giornaliero di recce-d.com

 

cina-economiaRipartiamo stamattina dall’indice PMI per la manifattura cinese, che è stato analizzato nel dettaglio nel contributo pubblicato su SoldiOnline.it proprio ieri mattina (Cina: il PMI, lo yuan e le obbligazioni). Come vedete anche nel grafico sotto, dopo un recupero in marzo il dato di aprile è uscito nuovamente in calo rispetto al mese precedente (da 50.8 a 50.2) e pur trattandosi soltanto di un sondaggio di opinione, e non di un dato “hard”, questo indice assume una rilevanza maggiore in Cina, data la ben nota “opacità” degli altri dati calcolati dall’Ufficio di Statistica. 

Tutti gli operatori si fanno la medesima domanda: l’iniezione (di enormi dimensioni) di liquidità effettata dalla Banca Centrale cinese nei primi mesi del 2019 non ha funzionato? La domanda oggi risulta ancora più importante che nel recente passato, perché (e lo avete visto chiaramente ieri, nel grafico che abbiamo pubblicato) il debito interno in Cina è esploso nell’ultimo decennio, e soltanto un tasso elevato di crescita del PIL può garantirne il rimborso, ed evitare quella catena di default sul debito che molti temono.

Chiariamo bene: l’iniezione di liquidità attraverso il sistema bancario effettuata in Cina non è un QE, nel senso nel quale lo si intende in Europa e negli Stati Uniti, ma punta piuttosto a garantire all’economia (aziende, ed anche famiglie) un flusso abbondante di credito attraverso il sistema bancario. Realizzare una operazione nello stile del QE in Cina risulterebbe molto complesso, se non impossibile, viste le differenze tra i mercati occidentali delle obbligazioni ed il mercato interno cinese.

I lettori possono quindi comprendere, facilmente, le difficoltà che affronta la Banca Centrale di Cina in questa fase: mentre il Presidente X promette al Mondo la stabilità dello yuan (e quindi è necessario evitare che la maggiore liquidità “emigri” verso i mercati esteri), allo stesso tempo sempre il Governo vuole evitare un peggioramento delle condizioni economiche mettendo più liquidità a disposizione delle aziende e delle famiglie. Una situazione complessa e rischiosa, che si riflette anche nel recente ritorno dell’indice della Borsa di Shanghai vero quota 3.000 punti: ci aspettiamo, anche a breve, sviluppi che oggi potrebbero sembrare impossibili.

 

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Fonte: ZeroHedge

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 3 maggio 2019, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.  Le  trimestrali USA: è già il momento di tirare le somme dopo una settimana intensa
  2.  Il dato forte di questa settimana è senza dubbio l’occupazione NFP degli Stati Uniti che viene pubblicato oggi
  3.  La riunione di ieri della Bank of England conferma che il costo del denaro salirà più di ciò che i mercati scontano oggi
  4.  SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo del recupero messo a segno dall’indice S&P 500 nel 2019
  5.  SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la crisi dell’Argentina, la sua economia ed i suoi mercati finanziari

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