Italia, mercati finanziari e crescita dell’economia
Molti insistono a atteggiarsi come a dire “tutto è normale, tutto è sotto controllo” e preferiscono fare finta di non vedere e non sentire. Convinti che alla fine tutto si aggiusta?
di Valter Buffo 11 apr 2019 ore 09:35Commento giornaliero di recce-d.com
Nei primi tre giorni della settimana, per chi ci ha seguito, abbiamo offerto un panorama sintetico, ma ampio, dei temi che vengono toccati ogni giorno nel Mondo e che riguardano in modo diretto l’Italia, la sua politica economica, e i suoi mercati finanziari. Lo sforzo a noi sembra essere utile, perché spesso chi si informa attraverso i media italiani (quotidiani e televisioni) ne ricava una visione “da paraorecchi” a causa della quale non riesce poi a capire il perché di improvvisi, e volenti, sbotti di volatilità sui mercati finanziari italiani.
Ed è precisamente questa la ragione per la quale torniamo oggi sui dati di previsione del Fondo Monetario Internazionale, e li associamo ai segnali usciti ieri dalla conferenza stampa di ieri di Mario Draghi. In molti, in Italia, tra i commentatori, ma anche e purtroppo tra gli investitori, insistono a atteggiarsi come a dire “tutto è normale, tutto è sotto controllo” e preferiscono fare finta di non vedere e non sentire. Forse hanno fiducia in quello che molti definiscono lo “stellone italiano”, forse perché sono convinti che “alla fine tutto si aggiusta”.
Eppure, sono ancora di più quelli che, negli ultimi decenni, proprio a causa di questo atteggiamento hanno perso i soldi con i propri investimenti: ma si sa, l’investitore ha la memoria corta, come abbiamo commentato anche nel nostro Blog durante il weekend.
Veniamo quindi ai dati sotto nella tabella: dati che ci raccontano che in Italia non c’è né ci sarà crescita economica nel 2019, perché (diciamolo con chiarezza) quello 0,1% sembra proprio essere il frutto di una piccola aggiustatina dell’ultimo momento. Il nostro suggerimento a chi investe, però, è quello di non fermarsi all’Italia, e di guardare attentamente ai dati per gli altri Paesi, anche in ragione delle parole, molto allarmate, utilizzate solo ieri in conferenza stampa da Draghi in merito alle prospettive di crescita di tutta l’Eurozona.
Guardate in particolare allo 0,9% della Germania. Fate bene attenzione a questo dato: è la metà di quello di 6 mesi fa. La metà. Come investitori, farete bene a chiedervi dove sarà tra 6-12 mesi. E farete bene, al tempo stesso, a non fare finta di non sapere e di non vedere: perché anche voi lettori sapete benissimo che se i dati per gli altri Paesi si avvicineranno anche loro allo zero, sarà tanto peggio... proprio per l’Italia. Inutile spiegare qui il come ed il perché noi italiani siamo così tanto dipendenti dal contesto internazionale: ne abbiamo già parlato, e potete recuperare gli interventi. Il punto qui è un altro: ovvero chiedersi, sul piano dell’operatività del portafoglio, se ha senso oggi puntare ancora sullo “stellone italiano”.
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 11 aprile 2019, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Inflazione USA al 2%: è tanto? E’ poco?
- Dollaro USA forte anche ieri dopo la conferenza stampa di Draghi
- Anche ieri, niente “messaggi rassicuranti” da Trump sulle trattative con la Cina sulle tariffe
- SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana sul piano operativo ci occupiamo ancora della prossima stagione delle trimestrali in aprile, in particolare negli Stati Uniti, dove si inizia venerdì
- SEZIONE L'ANALISI il tema della nostra Analisi sarà questa settimana l’indipendenza delle Banche Centrali dalla politica