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Il punto di svolta? Forse per l’Italia

Molto significativi sono i dati pubblicati ieri da tutti i maggiori quotidiani italiani che ci raccontano che non arriva al 50% la percentuale degli italiani che guarda in modo favorevole all’Eurozona

di Valter Buffo 18 ott 2018 ore 08:54

Commento giornaliero di recce-d.com

 

italia-euroRecce’d ha scelto di dedicare, questa settimana, la serie dei suoi contributi al tema del punto di svolta: abbiamo letto, nelle ultime settimane, decine e decine di analisi e ricerche che ci parlano di un possibile punto di svolta per le economie, di un punto di svolta per le Borse, di un punto di svolta per le politiche monetarie.

Non avete forse visto anche voi i titoli con “peak growth” oppure “peak earnings”? Come via abbiamo descritto nei giorni precedenti, il dibattito è ampio e articolato, ma ci pare che almeno fino ad oggi abbia trascurato uno dei punti di svolta più visibili, a livello globale. Il punto in cui si trova oggi l’Italia.

Notate bene che Recce’d qui non fa riferimento alla (famosa o famigerata) “bocciatura” della Legge Finanziaria ufficializzata ieri: ripetiamo qui cose già scritte, ovvero che il processo che riguarda la legge finanziaria è un processo burocratico quasi del tutto privo di conseguenze, come per esempio è stato anche per Brexit. Alla fine, l’accordo... è obbligatorio.

 

Molto più significativi sono - a nostro giudizio - i dati pubblicati ieri sulle prime pagine di tutti i maggiori quotidiani italiani, che ci raccontano che non arriva al 50% la percentuale degli italiani che guarda in modo favorevole all’Eurozona, una percentuale che è ai minimi assoluti nella storia d’Italia ed è allo stesso tempo ai minimi per ciò che riguarda l’intera Eurozona.

E proprio a causa di questo, stiamo di fronte ad un vero e proprio punto di svolta, che ogni lettore potrà facilmente verificare facendo un confronto tra ciò che succede oggi e ciò che accadde nel 2011. Nel 2011 si corse il rischio di “disastro nazionale” proprio per effetto dell’aumento dello spread e della sfiducia dell’Eurozona, che minacciava anche l’espulsione dell’Italia, un fatto che allora gli italiani giudicavano molto negativo e traumatico

 

Ma oggi, non è così: oggi accade che il Governo supera i limiti imposti dall’Eurozona per il deficit ed associa a questo superamento previsioni più elevate per la crescita del Paese (nel primo grafico in basso); e accade anche che l’aumento dello spread aumenta, e non diminuisce, la popolarità dei Partiti al Governo. Questa sì, è una vera svolta: che può essere spiegata, a nostro parere, con i dati del secondo grafico qui in basso.

 

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Fonte: Financial Times

 

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Fonte: Financial Times

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 18 ottobre 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:

  • Il rimbalzo di martedì delle Borse globali è stato seguito ieri da un calo. La domanda è: cosa è che guida gli alti e bassi?
  • Il cambio dello yuan contro USD rimane vicino ai 7 euro
  • L’attenzione in Eurozona si concentra sulla bocciatura dell’Italia
  • SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo come la settimana scorsa della volatilità dei mercati e di come trarne un vantaggio per il proprio portafoglio
  • SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la stagione delle trimestrali alla luce delle aspettative per la crescita economica nella parte finale del 2018 e nel 2019

 

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