NAVIGA IL SITO

Il dollaro forte e il prezzo del petrolio debole incidono positivamente sugli utili delle aziende europee

La forte crescita del dollaro statunitense e il calo del prezzo del petrolio dovrebbero continuare a dare slancio, anche quest’anno, agli utili delle imprese europee e giapponesi

di Redazione Soldionline 14 gen 2015 ore 10:44

A cura di Swiss & Global AM

La forte crescita del dollaro statunitense e il calo del prezzo del petrolio dovrebbero continuare a dare slancio, anche quest’anno, agli utili delle imprese europee e giapponesi. È quanto si attende Carlo Capaul, Head of Global Equities e stratega degli investimenti presso Swiss & Global Asset Management, in un’aggiornata analisi di mercato. "In Europa e in Giappone i profitti dovrebbero essere superiori alle aspettative, mentre gli USA potrebbero riservare qualche delusione", afferma Capaul.

In riferimento all’aumento dei dividendi, Capaul segnala  tuttavia che le quote distribuite non cresceranno sistematicamente come negli anni scorsi: "Lo spazio per un’ulteriore crescita dei dividendi è limitato se i ricavi aziendali non aumenteranno ulteriormente nel 2015", afferma Capaul. La forza del dollaro e la debolezza del prezzo del petrolio non beneficiano infatti tutte le regioni: "Il corso del dollaro e il prezzo del petrolio potrebbero creare problemi a paesi emergenti quali Brasile, Russia o Malesia", sostiene Capaul.

dollaro-petrolioPer chi investe in questi mercati giocano pertanto un ruolo fondamentale i singoli modelli di business aziendali e le condizioni di contesto di ogni ramo d’industria. Questo vale anche per paesi come Francia o Italia che devono affrontare difficoltà economiche. "Per determinati paesi europei lo scenario è in realtà difficile, ma ciò non significa che le aziende di questi paesi, in modo particolare quelle al di fuori del settore finanziario, vadano evitate", sottolinea Capaul. "Molte imprese italiane o francesi operano infatti a livello internazionale e solo una piccola parte del fatturato viene prodotta nei loro paesi di origine", afferma Capaul. Lo stratega è più prudente nei confronti della Russia: "In considerazione della sua situazione politica ed economica, la Russia anche nel 2015 non sarà l’ambiente ideale per gli investitori che ricercano dividendi".

"Nel corso dell’anno, i dividendi mondiali cresceranno di una percentuale a una cifra, in linea con gli utili delle imprese", afferma Capaul. Il più importante elemento d’influenza è, secondo Capaul, il ruolo dei ricavi aziendali perché le condizioni base globali non subiranno grossi cambiamenti: "Le attuali condizioni quadro si manterranno invariate quest’anno, anche se la Federal Reserve introdurrà nel corso dei prossimi dodici mesi, prima tra le principali banche centrali, una politica monetaria moderata, indipendentemente dalla sua tipologia", sostiene Capaul. Questa previsione si basa su una crescita economica reale del 2,3% e nominale del 4,1% calcolata in dollari nei paesi industrializzati e su una crescita nominale dell’11% nei paesi emergenti. "In considerazione delle moderate prospettive di crescita, per un ulteriore aumento dei corsi delle azioni saranno determinanti i ricavi aziendali", secondo Capaul.

Capaul crede inoltre che gli investitori non orientati agli indici convoglieranno una parte dei loro capitali in mercati più vantaggiosi, come ad esempio l’Eurozona, il Giappone, la Cina, la Tailandia, Taiwan e Turchia, ma anche verso settori più vantaggiosi come quello industriale, delle telecomunicazioni e dei beni voluttuari e, all’interno di singoli settori, nelle  azioni più convenienti. A livello dell’indice mondiale, tutte queste misure dovrebbero portare solo a uno scarso utile di capitale.

Tutte le ultime su: petrolio , europa , giappone
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.