Nel 2022 l’S&P500 sarà guidato dagli utili
Secondo Giacomo Calef (NS Partner) con la normalizzazione delle politiche monetarie nel 2022, gli investitori dovranno focalizzarsi sull’andamento degli utili delle aziende.
di Redazione Soldionline 18 gen 2022 ore 11:42Quali saranno i principali driver dei mercati azionari – e in particolare dell’S&P500 - nel corso del 2022? Secondo Giacomo Calef - Country manager di NS Partner - con la normalizzazione delle politiche monetarie nel corso dell’anno, gli investitori dovranno focalizzarsi sull’andamento degli utili delle aziende.
A questo proposito l’esperto ha segnalato che gli utili hanno recuperato molto velocemente e probabilmente continueranno ad aumentare sia nel 2022 che nel 2023, ma ad un tasso del 7-10% annuo stando alle stime, ovvero un dato significativamente inferiore rispetto al +25% del 2021.
Quindi, secondo Giacomo Calef, l'S&P 500 avrebbe ancora spazio per salire nel 2022, ma con un incremento atteso inferiore al 10%.
Sulla base di queste stime l’esperto fornisce alcune indicazioni di investimento sui mercati azionari statunitensi.
In generale, i due principali driver dei mercati azionari sono la liquidità fornita dalle banche centrali e gli utili delle aziende, ma con la normalizzazione delle politiche monetarie nel 2022 dovremo concentrarci solo sul secondo. Si osservi il grafico.
- S&P 500 - Utili per azione: gli utili si sono ripresi molto velocemente dopo la crisi finanziaria globale del 2008 e anche dopo le fasi iniziali della pandemia di Covid.
- FED - Tassi di interesse: i tassi della FED sono crollati quasi allo 0% dopo la crisi finanziaria globale del 2008 e di nuovo durante la pandemia di Covid.
- S&P 500 – prezzi azionari: l'indice azionario S&P 500 ha registrato rialzi importanti nei periodi di tassi azzerati e crescita dei profitti: +16,5% di rendimento annualizzato (CAGR) durante il periodo 2009-13, e +30% da aprile 2020 ad oggi.
Tuttavia, le banche centrali inizieranno a drenare la liquidità una volta che l'economia si sarà ripresa e il grafico mostra questa situazione durante il periodo da giugno 2013 a dicembre 2018, ovvero uno scenario che dovrebbe riproporsi in futuro. Questo era un mercato guidato solo dagli utili, con l’S&P 500 che aveva realizzato una performance inferiore rispetto al periodo in cui i tassi erano a zero: +9% su base annualizzata.
Cosa possiamo aspettarci ora? Gli utili hanno recuperato molto velocemente e probabilmente continueranno ad aumentare sia nel 2022 che nel 2023, ma ad un tasso del 7%-10% annuo stando alle stime, ovvero un dato significativamente inferiore rispetto al +25% del 2021. In questo contesto l'S&P 500 avrebbe ancora spazio per salire nel 2022, ma il range atteso sarà tra il 5% ed il 10%. A fronte di un contesto sui mercati più complesso, dunque, si raccomanda una gestione attiva degli investimenti ed un’adeguata diversificazione.
Per i titoli Growth, da un lato, si dovrebbero mantenere ancora in portafoglio alcune grandi Corporate USA. Apple, per esempio, ha generato almeno 80 miliardi di dollari di utile ogni trimestre nel 2021, per un totale equivalente al PIL di paesi come Hong Kong, Sud Africa e Israele.
Per i titoli Value, invece, potrebbe essere il momento di guardare anche i settori più ancorati al ciclo economico. Ad esempio, con un rafforzamento del margine di interesse i titoli del settore finanziario potrebbero beneficiarne, ma noi prediligiamo quelli assicurativi, poiché i bancari, soprattutto in Europa, sono ancora sottoposti ad una stringente regolamentazione.
Invece, la richiesta di materiali per la transizione energetica e per lo re-shoring delle linee produttive dall’estero potrebbero favorire i player che producono i materiali per l’industria (come il rame).