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I titoli di stato italiani sono correttamente valutati?

Secondo gli analisti di Anima, le attuali quotazioni dei Btp offrono una remunerazione adeguata per i fattori di rischio e gli elementi di incertezza presenti sul campo

di Redazione Soldionline 11 dic 2018 ore 14:32

Dopo la forte volatilità registrata a fine novembre i Btp italiani sembrano aver trovato un punto di equilibrio, in attesa dell’approvazione definitiva della Legge di Bilancio per il 2019.

btp-astaNegli ultimi giorni lo spread tra Btp e bund con scadenza a 10 anni si è attestato sotto i 300 punti, mentre il rendimento del decennale italiano si mantiene poco sopra il 3%.

Secondo gli analisti di Anima, le attuali quotazioni dei Btp “offrono una remunerazione adeguata per i fattori di rischio e gli elementi di incertezza presenti sul campo”. Nell’analisi seguente gli esperti spiegano i motivi di questa affermazione.

 

Come anticipato, l’ondata di avversione al rischio provocata dall’escalation della crisi politica italiana sembra essere alle spalle (Vedi grafico), complice anche l’allentamento delle tensioni fra Governo e Commissione Europea. Il mercato, infatti, sembra aver raggiunto un equilibrio, con le quotazioni che offrono una remunerazione adeguata per i fattori di rischio e gli elementi di incertezza presenti sul campo.

In questo contesto, dunque, si è ritenuto opportuno riportare alla neutralità il giudizio sui titoli di Stato italiani, in linea con il posizionamento sulle obbligazioni governative core, che resta tatticamente neutrale ma strategicamente negativo. Più a medio termine, per le obbligazioni governative domestiche, le variabili cruciali saranno rappresentate dalla crescita sulle banche, sia sul piano della capitalizzazione che delle politiche di credito.

 

Grafico - Spread Btp/Bund 10 anni (punti base)

spread-btp-bund-11-dicembre-2018-png

Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg

 

Confermata la view negativa sulle obbligazioni societarie, sia investment-grade che high-yield. Il mondo del credito è stato molto penalizzato nelle ultime settimane – a causa di dinamiche settoriali, esplosione del rischio idiosincratico, interruzione in prospettiva del supporto della BCE in un contesto di crescente illiquidità, – ma benchè ci sia stato un forte allargamento degli spread, non si è verificata una fase di autentica capitolazione che abbia reso le valutazioni più interessanti.

Rinnovata anche la view positiva sulle obbligazioni emergenti, forte dei crescenti segnali di stabilizzazione delle valute. In ultimo, il giudizio sui principali cambi resta al momento invariato, cioè neutrale su yen e dollaro e valutazione positiva sulla sterlina.

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.
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