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I settori di Borsa: la tecnologia

Oggi, nel contributo che chiude la settimana, vogliamo tornare ad allargare lo sguardo ai settori, ed in particolare al settore Tech

di Valter Buffo 26 apr 2019 ore 09:07

Commento giornaliero di recce-d.com

 

platformIeri ed il giorno precedente abbiamo scritto del titolo Amazon, che ha riportato i suoi risultati trimestrali ieri sera, e di cui potete leggere a questa pagina: Amazon.com, i conti del primo trimestre 2019. Noi, oggi, nel contributo che chiude la settimana, vogliamo tornare ad allargare lo sguardo ai settori, ed in particolare al settore Tech. Abbiamo scritto, con in più occasioni, che oggi è quasi impossibile investire guardando ai settori, perché il mercato è (purtroppo) costretto dalle politiche monetaria ultra-espansive a pericolose dinamiche “risk on – risk off”. Le domande sono due, e la prima è se questa nostra affermazione corrisponde a realtà. Potrebbe sembrare ad esempio che proprio il settore Tech faccia eccezione a questa regola, e lo dicono anche alcuni analisti che utilizzano grafici come quello che vedete sotto che è stato pubblicato ieri. Noi però, fin da martedì scorso, abbiamo ritenuto utile mettere in evidenza ai lettori che anche nei caso dei Tech quella che sembra una forza relativa settoriale è in realtà concentrata solo su un ristretto numero di titoli. Fatto non nuovo, come vi documentiamo qui sotto in un brano che fa riferimento ai dati del luglio 2018. Ed eccoci arrivati alla seconda delle due domande: perché vi può essere utile rileggere oggi quelle parole? Perché sono situazioni che potrebbero ripresentarsi e produrre le medesime conseguenze nel 2019.

According to Ben Carlson, a portfolio manager at Ritholtz Wealth Management, Amazon by itself accounts for more than a third—35%—of the S&P 500’s year-to-date return. Netflix accounts for 21% of the S&P’s advance, while Microsoft and Apple together account for 27%. In other words, more than half the year-to-date gain of the broader market in 2018 can be credited to just two stocks, and more than 80% is due to four stocks. If you extend this to the six biggest boosts—Alphabet and Facebook each account for 8% of the S&P’s move higher—that swells to 99%. Remove these six names, and the market is essentially flat on the year. “The obvious takeaway here would seem to be that 2018 market returns are all being driven by a handful of names. And if that handful of stocks ever come back down to earth, which they’ve been wont to do on occasion, watch out below,” Carlson wrote in a blog post, calling the outsize contribution of these names “absurdly high.” He wasn’t the only analyst to cite this issue as a potential warning sign for the market. Lisa Shalett, head of investment and portfolio strategies for Morgan Stanley Wealth Management, noted that the “relatively benign” year-to-date returns were “concentrated in a few stocks” whose gains were “not representative of the challenges most investors have faced.” Such “extreme performance divergences will likely close,” Shalett wrote, “rewarding year-to-date laggards at the expense of winners.”

 

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Fonte: Factset


Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 26 aprile 2019, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.     Le  trimestrali USA: ieri sera Amazon ed Intel
  2.     Il dato forte di questa settimana è senza dubbio la forza del dollaro USA
  3.     Alle 14,30 europee arriveranno i dati USA per il PIL nel primo trimestre 2019
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo dei cambi tra le maggiori valute
  5.     SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà questa settimana il Giappone, la sua economia ed i suoi mercati finanziari

 

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