I bond negativi favoriscono l’oro
Molti investitori sono andati alla ricerca di attività alternative alle obbligazioni, in grado di garantire ritorni adeguati. Il metallo giallo ha confermato la propria caratteristica di asset rifugio
di Redazione Soldionline 9 ott 2019 ore 14:01Attualmente un quarto delle emissioni obbligazionarie internazionali garantisce un tasso di interesse negativo. Si tratta di un ammontare complessivo di 15 trillioni di dollari.
Di conseguenza, molti investitori sono andati alla ricerca di attività alternative in grado di garantire ritorni adeguati: l’oro è stato uno di questi.
Aneeka Gupta - Associate Director Research di WisdomTree – ha evidenziato che il metallo giallo ha confermato ancora una volta la propria caratteristica di asset rifugio, come spiegato nell’analisi seguente.
Quasi un quarto del debito - del valore di 15 trilioni di USD - emesso da governi e società di tutto il mondo oggi è attualmente scambiato con rendimenti negativi. Riteniamo che questa sia la conseguenza di oltre un decennio di allentamento globale da parte delle banche centrali dopo la grande crisi finanziaria del 2008, nel tentativo di rilanciare l'economia a livello internazionale. In realtà, l'allentamento delle banche centrali ha abbattuto l'inflazione e i tassi d'interesse.
È interessante notare che, dall'inizio del 2016, i prezzi dell'oro (in US$ per oncia) e il valore di mercato del debito a rendimento negativo globale aggregato hanno mostrato una forte correlazione positiva, pari all'81%. Il continuo deterioramento dei dati macroeconomici globali, correlato agli scambi commerciali, dovrebbe incoraggiare le banche centrali di tutto il mondo a continuare ad allentare i tassi di interesse, il che potrebbe deprimere ulteriormente i rendimenti obbligazionari.Gli asset rifugio come l'oro, nell'attuale contesto di tassi d'interesse negativi appaiono quindi attraenti. Non solo l'oro beneficia del contesto negativo dei tassi di interesse, ma anche dei crescenti rischi geopolitici. Questioni come le tensioni strategiche tra Arabia Saudita e Iran e la perdurante incertezza sulla questione Brexit, contribuiscono a riaffermare il suo status di bene rifugio.