Il governo degli Stati Uniti è sull'orlo della bancarotta?
Lo sostiene Simon Black in un post apparso pochi giorni fa sul suo SovereignMan. I numeri che riporta sono impietosi, come spesso sanno essere i numeri. E le vie del debito sono infinite
di Marco Delugan 20 ott 2015 ore 09:55Simon Black ha scritto pochi giorni fa un post per il suo blog SovereignMan in cui sostiene che il governo degli Stati Uniti è insolvente, non in grado di pagare i propri debiti. E lo fa partendo dai dati dello stesso governo, e aggiungendovi alcune sue elaborazioni.
I debiti del governo degli Stati Uniti ammontano a 20,7 trilioni (un trilione=mille miliardi) di dollari. E le sue proprietà – includendo strade, parchi nazionali, bilanci di cassa eccetera – valgono 3 trilioni.
Già con questi numeri, la ricchezza netta risulta negativa: -17,7 trilioni di dollari. Ma se si aggiunge la stima dello stesso governo sul deficit della Social Security, il numero scende a -60 trilioni, una cifra che peggiora ogni anno.
Nel suo post, oltre a snocciolare questi numeri, Black cerca di capire se davvero questo stato patrimoniale rappresenti il vero valore degli Stati Uniti, e individua tre asset importanti nell'esercito, nelle risorse del sottosuolo e nella capacità del governo di raccogliere le tasse, e cioè nella sua autorità fiscale. Asset che potrebbero riportare i numeri riportati appena sopra in direzione positiva.
Ma l'esercito – uno dei più addestrati ed efficaci della storia – finisce col perdere valore se non viene utilizzato bene. E bene, per Black, vuol dire in modo da generare risultati finanziari positivi. Come nel caso della guerra in Afganistan, costata ai contribuenti 4 trilioni di dollari, ma che ha generato un ritorno finanziario complessivamente negativo.
Sulla capacità del governo di raccogliere le tasse. Black sostiene che:
Se lo Zio Sam può raccogliere 3 trilioni di entrate fiscali ogni anno, questa capacità può essere sicuramente considerata un asset enorme. E lo è. Se si dovesse calcolare il valore attuale delle future entrate fiscali del governo Usa, scontato al 2% (il tasso ufficiale di inflazione), la capacità del governo di tassare i suoi cittadini vale 150 trilioni di dollari. Ma se si conta l'autorità fiscale del governo come un asset, allora bisogna considerare le spese come debiti/passività.
Il governo Usa è in grado di raccogliere un ingente volume di tasse, ma negli ultimi 70 anni, e cioè dalla fine della seconda guerra mondiale, ha sempre speso di più di quanto ha raccolto. E questo per mantenere le promesse fatte ai cittadini.
Le promesse sono poi diventate debiti, sempre superiori agli asset patrimoniali del governo.
Black conclude così il suo post:
Non è un po' preoccupante che primo e più importante asset del governo sia la sua capacità di far pagare le tasse? O che l'unico modo che il governo ha di pagare i propri debiti sia non rispettare le promesse fatte ai cittadini? Questa è l'unica loro via di uscita: sottrarvi risorse e non mantenere le promesse.
Una posizione estrema, tipicamente americana nel senso dell'iper liberismo, dove lo Stato è sempre un peso quando non è ridotto ai minimi termini. Ma i numeri riportati da Black possono essere comunque interessanti e aprire a riflessioni non usuali.