Giudizio più prudente sulle azioni statunitensi
Geopolitica, indebolimento degli utili statunitensi, e la volatilità per via dell’atteso rialzo della Fed sostengono un giudizio neutrale sulle azioni. Prevediamo un’underperformance delle azioni statunitensi, e prediligiamo quelle europee e nipponiche
di Redazione Soldionline 5 mar 2015 ore 11:03A cura di Gérald Moser Head of Equity Analysis - Credit Suisse
Neutrali sulle azioni poiché permangono le fonti di volatilità
Gli sviluppi nel conflitto tra Russia e Ucraina e le incertezze sul futuro della Grecia hanno generato delle condizioni volatili sui mercati azionari. Sebbene le azioni globali (sulla base dell’MSCI AC World Index) da inizio anno siano in territorio positivo, la performance non è stata conseguita su un mercato caratterizzato da un trend ben definito. Le incertezze politiche citate in precedenza, unitamente a un peggioramento della crescita degli utili e a valutazioni piuttosto estese, spiegano la nostra attuale propensione neutrale sulle azioni. Inoltre, il nervosismo attorno al primo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed statunitense, da noi previsto nel giugno 2015, potrebbe temporaneamente sospingere la volatilità. Ciò premesso, rispetto ad altre classi di asset, specialmente le obbligazioni di tipo investment grade, prevediamo che il miglioramento delle condizioni economiche favorirà un quadro positivo per le azioni.
Più negativi sulle azioni statunitensi, upgrade dei mercati emergenti
L’atteso lancio di un nuovo ciclo di rialzi da parte della Fed è uno dei motivi per cui l’Investment Committee (IC) del Credit Suisse è divenuto più prudente sulle azioni statunitensi a inizio febbraio. Oltre a tutto ciò, le prospettive per la crescita degli utili sono state riviste decisamente al ribasso negli USA, e gli analisti hanno scontato l’effetto negativo della flessione dei prezzi del petrolio e della maggiore solidità del dollaro ponderato su base commerciale. La stagione degli utili, prossima alla conclusione negli USA, ha messo altresì in evidenza le crescenti sfide per le società statunitensi. Le sorprese sia sul fronte dei fatturati che degli utili sono state al di sotto della media storica su 10 anni. Anche le indicazioni prospettiche delle società in generale sono state piuttosto negative. Di contro, le valutazioni sono interessanti per le azioni dei mercati emergenti (ME) e il quadro di crescita, sebbene ponga ancora delle sfide, dovrebbe migliorare gradualmente; l’IC ha pertanto deciso di promuovere i ME a neutrali. Continuiamo a favorire le azioni in Giappone, Eurozona e Australia, dove le banche centrali sono accomodanti e la debolezza valutaria dovrebbe sostenere la crescita degli utili.
Revisioni degli utili relativi negli USA e nell’UME
Il quadro degli utili relativi sta peggiorando negli USA
I titoli difensivi potrebbero registrare un’ulteriore underperformance
Sul fronte settoriale, i titoli ciclici hanno da ultimo cominciato a evidenziare un’outperformance rispetto a quelli difensivi. A fronte del rialzo dei rendimenti e dell’ulteriore incremento atteso, abbiamo assunto un atteggiamento più negativo sui titoli difensivi. Mentre eravamo già prudenti sulle telecom, ora riteniamo altresì che le utility, con ogni probabilità, restino indietro rispetto al mercato azionario in generale. Di contro, dal momento che i metalli industriali hanno registrato un minimo e i dividendi presentano in generale una buona copertura dei flussi di cassa, riteniamo che sia meno probabile un’underperformance dei materiali.